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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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M. Grimaldi<br />

esperienza adeguate alle necessità. Nei casi in cui l’indirizzo terapeutico è contrastante,<br />

specie in base ai risultati riportati in letteratura, o in mancanza di regole<br />

precise condivise dalla comunità scientifica, il medico deve scegliere il trattamento<br />

che secondo le sue cognizioni e convinzioni è più idoneo a tutelare la salute<br />

del paziente. A tale proposito la Corte di Cassazione (sentenza n° 1092 depositata<br />

il 02/10/2003) ha stabilito che è imprudente la condotta del medico che, tra<br />

due decisioni possibili, opta per quella più agevole ma più rischiosa per il paziente.<br />

L’attività otochirurgica configura alcune caratteristiche operative peculiari dal<br />

cui non rispetto può derivare attribuzione di responsabilità:<br />

- necessità di collaborazione multispecialistica (neuroradiologi, audiologi,<br />

neurofisiologi, anestesisti-rianimatori ecc.) con l’obiettivo di ottenere uno<br />

scambio di esperienze e di nozioni;<br />

- disponibilità di strutture idonee (reparto di terapia intensiva) per delicate<br />

procedura chirurgiche con possibilità di accesso urgente agli esami neuroradiologici;<br />

- necessità di adeguato training chirurgico degli operatori (adeguata casistica<br />

operatoria) con corsi specialistici pratici e curve di apprendimento progressive<br />

verificate dal capo equipe;<br />

- applicazione delle acquisizioni clinico-terapeutiche e tecnologiche più<br />

recenti, quali, in casi selezionati, le metodiche di monitoraggio intraoperatorio<br />

dei nervi cranici e l’acquisizione di documentazione filmata degli interventi<br />

per documentare l’evenienza di particolari difficoltà operatorie o di anomalie<br />

anatomiche imprevedibili; in particolare, per la chirurgia del nervo facciale,<br />

il mancato impiego del monitoraggio intraoperatorio del nervo, trattandosi<br />

di metodica non dannosa e di utilità comprovata ai fini di una migliore<br />

preservazione funzionale, può configurare un’eventuale responsabilità del<br />

chirurgo.<br />

Il maggior rischio nelle procedure otochirurgiche funzionali accresce l’esigenza<br />

di una informazione esaustiva del paziente e, quindi, dell’acquisizione<br />

di un consenso consapevole al trattamento con particolare riferimento a:<br />

- stato di malattia e sua prevedibile evoluzione;<br />

- programma terapeutico di scelta ed eventuali opzioni alternative, sia sottoforma<br />

di approcci chirurgici diversi sia di veri trattamenti alternativi, con indicazioni<br />

anche dei risultati statistici sugli esiti e complicanze delle varie opzioni;<br />

l’informazione sulle complicanze e i rischi dell’intervento deve fare riferimento<br />

alla loro incidenza statistica secondo casistiche accreditate, specificando quali<br />

rischi gravi siano da ritenersi atipici ed eccezionali, in modo da non spaventare<br />

oltre misura il paziente;<br />

- effetti della terapia sulla qualità della vita e le conseguenze di una eventuale<br />

astensione terapeutica.<br />

Questa fase informativa, indispensabile prima di qualunque approccio terapeutico,<br />

consentirà al medico di rendere consapevole il paziente della diagnosi e<br />

terapia adottabili, di comprendere le sue aspettative e richieste e di poterle dis-<br />

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