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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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Le atelettasie<br />

• valutazione di tutte le patologie di vicinanza che possano influenzare la funzione<br />

tubarica (adenoiditi, sinusiti, dimorfismi craniofacciali);<br />

• fattori legati al paziente: età, condizioni generali e motivazioni personali.<br />

In base alle molteplici variabili sopraelencate bisogna modulare l’atteggiamento<br />

da tenere secondo una o più delle seguenti possibilità.<br />

1. Semplice osservazione nel tempo: otoscopia e audiometria periodica consentono<br />

di rilevare peggioramenti funzionali, anatomici o sovrapposizioni flogistiche<br />

che devono essere prontamente trattate, in particolare un versamento<br />

endotimpanico è da ritenersi un indice di flogosi in grado di peggiorare le atelettasie.<br />

Inoltre le visite periodiche consentono manovre di toilette di eventuali<br />

fenomeni di accumulo nelle tasche.<br />

2. Istruire il paziente ad una corretta ginnastica tubarica 3 ovvero a praticare quotidianamente<br />

una delle manovre di autoinsufflazione quali la manovra di<br />

Valsalva, o quelle meno violente di Frenzel o di Misurya a discapito di quelle<br />

viziose di “sniffamento” eventualmente accertate.<br />

3. Terapie mediche locali o per via generale di flogosi di vicinanza in grado di<br />

incidere sulla funzionalità tubarica come le rino-adenoiditi.<br />

4. Terapie chirurgiche delle condizioni predisponenti all’insufficienza tubarica<br />

(adenoiditi in primis, palatoschisi, secondo alcuni anche le deviazioni settali).<br />

5. Terapia chirurgica sull’ OM: su quest’ultimo punto esistono in letteratura le<br />

indicazioni agli interventi più disparati, pertanto riteniamo utile tentare di<br />

semplificare e dare un indirizzo di Scuola che può essere riassunto secondo i<br />

tre seguenti gruppi di trattamento:<br />

• Non indicazioni chirurgiche;<br />

• Indicazioni a chirurgia minore, definita arbitrariamente come chirurgia<br />

sull’OM senza mastoidectomia;<br />

• <strong>Ch</strong>irurgia maggiore ovvero con mastoidectomia e timpanotomia posteriore.<br />

Non indicazioni chirurgiche<br />

Rientrano in questa categoria secondo noi i casi di retraction pocket di 1° e 2°<br />

della PT, purchè non associati a versamento endotimpanico cronico né a deficit<br />

uditivo rilevante e, ovviamente, stabili nel tempo.<br />

Tutte le atelettasie globali della PT di 1° e 2° (sec. Sadé) non associate a versamento<br />

endotimpanico.<br />

Tutte le forme di 3° e 4° anche se associate a significativo deficit trasmissivo:<br />

in quelle di 4° (= otite adesiva) lo scollamento dell’atelettasia globale è impraticabile<br />

in modo adeguato senza il rischio di complicanze e comunque rimane il<br />

rischio di lasciare residui di epidermide. In quelle di 3° il posizionamento di un<br />

tubo di ventilazione è spesso impossibile per l’atrofia avanzata della MT, inoltre<br />

non può portare benefici data l’irreversibilità dell’atrofia stessa; un intervento<br />

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