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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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I test elettrodiagnostici hanno l’obiettivo di formulare una corretta prognosi<br />

suggerendo indicazioni terapeutiche tempestive con lo scopo di modificare favorevolmente<br />

il decorso spontaneo del quadro clinico. L’elettrodiagnosi facciale<br />

consente di distinguere la paralisi da blocco funzionale (neuroaprassia) da quella<br />

dovuta a degenerazione delle fibre nervose (assonotmesi) o ad interruzione<br />

anatomica del nervo (neurotmesi) e inoltre di quantificare approssimativamente<br />

la percentuale di fibre degenerate 10,15 .<br />

L’ENoG, termine introdotto da Fisch ed Esslen (1972) 11 , definita anche elettromiografia<br />

evocata (EEMG) da May (1983) 35 , è una metodica che registra i potenziali<br />

d’azione composti muscolari (PACM) evocati da stimoli elettrici sopramassimali<br />

a livello del tronco del N.VII all’uscita dal foro stilo-mastoideo. L’esame<br />

esplora la conducibilità del nervo nella sua porzione extracranica e studia la latenza,<br />

la morfologia e l’ampiezza del potenziale evocato. Quest’ultimo parametro è<br />

considerato il più importante ai fini prognostici e dal confronto tra l’ampiezza del<br />

PACM evocato dal lato normale con quella del lato leso si potrà determinare la percentuale<br />

di fibre nervose bloccate dalla neuroaprassia e di quelle invece degenerate.<br />

Si assume che il lato normale funzioni al 100%, mentre l’ampiezza del PACM<br />

generato dalla parte lesa indica la percentuale di fibre nervose ancora eccitabili,<br />

non degenerate, ma funzionalmente bloccate. Il resto delle fibre non più stimolabili<br />

viene considerata degenerata 10,15 . La differenza tra le ampiezze dei potenziali dei<br />

due lati rappresenta l’entità della degenerazione nervosa e costituisce un importante<br />

elemento prognostico. In particolare, un intervento di decompressione nervosa<br />

sarebbe indicato quando, nel decorso clinico della paralisi, l’ENoG evidenzia una<br />

degenerazione superiore al 90% entro le prime due settimane 10 . Le principali caratteristiche<br />

dell’ENoG sono esposte nella tabella 6.<br />

ENoG<br />

• individua la percentuale di fibre nervose colpite da neuroaprassia funzionalemente<br />

bloccate ma non degenerate<br />

• permette una stima della degenerazione nervosa nella porzione distale del nervo<br />

rispetto alla sede di lesione e indirettamente valuta il danno a livello della porzione<br />

prossimale<br />

• per rilevare alterazioni elettrofisiologiche necessita che si completi la degenerazione<br />

walleriana nella porzione distale del nervo (48-72 ore dall’onset della paralisi)<br />

• offre un’ottima affidabilità prognostica nella fase acuta della paralisi idiopatica o<br />

traumatica, limitatamente alle prime 2 settimane<br />

• la rapidità con cui si instaura una degenerazione nervosa è un importante fattore<br />

predittivo (ENoG ripetute)<br />

• la persistenza di risposta ENoG > 20% è un eccellente indicatore prognostico a<br />

favore di un recupero comleto<br />

Tabella 6. Principali caratteristiche diagnostiche dell’ENoG facciale.<br />

La chirurgia del nervo facciale intratemporale<br />

L’EMG valuta indirettamente lo stato del nervo registrando l’attività elettrica<br />

muscolare a riposo e dopo attivazione volontaria e risulta particolarmente utile<br />

dopo la fase acuta nella valutazione del recupero funzionale (tabella 7).<br />

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