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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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M. Grimaldi et al.<br />

Funzioni ed indicazioni del monitoraggio nella chirurgia dell’orecchio<br />

medio<br />

La principale funzione del MI è quella di contribuire alla salvaguardia del<br />

nervo facciale, esposto a rischio di lesione in determinate procedure chirurgiche<br />

dell’orecchio medio, evidenziando le alterazioni EMG espressione di sofferenza<br />

nervosa e fornendo così l’opportunità di correggere le manovre chirurgiche in<br />

atto. La metodica offre potenzialmente tre possibilità:<br />

- confermare la correttezza della procedura chirurgica in atto;<br />

- favorire un perfezionamento della tecnica operatoria grazie all’immediato<br />

rilievo di manovre traumatizzanti per il nervo;<br />

- migliorare la strategia chirurgica mediante revisione critica degli interventi<br />

sulla base delle acquisizioni elettrofisiologiche.<br />

Le patologie dell’OM, in cui il MI può essere utilmente impiegato, si caratterizzano<br />

per la presenza di alterazioni dei reperi anatomici, soprattutto di deiscenza<br />

del nervo facciale, di condizioni che richiedono procedure operatorie<br />

dirette sul nervo o di neoplasie la cui exeresi comporta un traumatismo nervoso<br />

mediante stiramento, torsione o compressione. In particolare in caso di decompressione<br />

del nervo per paralisi da frattura temporale, i reperi anatomici possono<br />

mantenersi stabili ma la procedura chirurgica implica il rischio di lesione<br />

per diretto traumatismo nervoso. Il monitoraggio offre vantaggi sia nel precisare<br />

la sede di lesione traumatica, mediante la stimolazione seriata dei vari segmenti<br />

esplorati del nervo, sia favorendo una decompressione ossea e manipolazioni<br />

chirurgiche meno traumatizzanti. Ugualmente, negli interventi che richiedono<br />

procedure riparative dirette sul nervo, come graft o rerouting, la funzione del<br />

monitoraggio è preziosa permettendo di ridurre la sofferenza nervosa durante la<br />

mobilizzazione del VII nc e l’esecuzione delle tecniche riparative. Nel caso di<br />

tumori dell’osso temporale o primitivi del nervo facciale, i reperi anatomici<br />

possono essere alterati o a volte relativamente conservati, comunque l’exeresi<br />

neoplastica guidata dal monitoraggio permette di ovviare efficacemente alle alterazioni<br />

dei reperi anatomici grazie al mappaggio del campo operatorio mediante<br />

stimolazione elettrica e la registrazione EMG continua favorisce una dissezione<br />

chirurgica più precisa e meno traumatizzante. Il MI impiegato in casi selezionati<br />

di colesteatomi estesi e destruenti dell’osso temporale ha consentito, nella<br />

nostra esperienza, una asportazione della patologia in condizioni di maggiore<br />

sicurezza favorendo procedimenti chirurgici più audaci nel rispetto della struttura<br />

nervosa. In alcuni casi di colesteatomi post-traumatici o iatrogeni, che si<br />

erano evoluti per anni fino a provocare una paralisi facciale, la tecnica di monitoraggio<br />

si è dimostrata utile nel consentire una efficace decompressione del<br />

nervo ed una più completa asportazione della patologia con parziale recupero<br />

della funzione facciale. Nelle patologie malformative dell’OM, tipicamente<br />

associate a significative alterazioni dei reperi anatomici, il monitoraggio consente<br />

l’identificazione più precoce e sicura del nervo facciale e permette di localizzare<br />

con più precisione il suo decorso anatomico favorendo procedure chirurgiche<br />

mirate, più rapide e sicure.<br />

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