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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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dimostrata un materiale ottimamente tollerato e stabile (86.7 % successi -<br />

Zakzouk 90 1992; 86% successi in chirurgia di revisione - Yetiser 87 2001).<br />

Collagene: la matrice collagene di derma umano è stata introdotta recentemente<br />

con buoni risultati 63,78 .<br />

MATERIALI ARTIFICIALI<br />

Negli anni sono stati utilizzati moltissimi materiali non biologici sia naturali<br />

che artificiali. Per la tendenza allo sviluppo di flogosi cronica da corpo estraneo<br />

e per gli scarsi risultati sono stati progressivamente abbandonati; tuttavia in un<br />

recente lavoro di Golz 27 (2003) un “paper-patch” viene utilizzato nei casi di piccole<br />

perforazioni di origine post-traumatica per guidare la migrazione epiteliale<br />

della MT residua.<br />

Attualmente il materiale più utilizzato risulta essere la fascia del muscolo<br />

temporale autologo. Il valore di tale materiale confermato da numerosi studi<br />

della letteratura è legato oltre che alla sua affidabilità e resistenza all’anossia<br />

anche all’ampia disponibilità e alla facile accessibilità, poiché ha il vantaggio di<br />

essere prelevata dalla sede dell’intervento chirurgico 3 .<br />

TECNICA CHIRURGICA<br />

La miringoplastica<br />

A. PREPARAZIONE DEL PAZIENTE<br />

E’ preferibile non praticare alcuna medicazione, detersione del CUE o tricotomia<br />

la sera precedente l’intervento poiché si possono provocare inavvertitamente<br />

ecchimosi, emorragie e lacerazioni della cute stessa. Tale operazione và<br />

praticata dal chirurgo all’inizio dell’intervento con la dovuta cautela e dopo aver<br />

praticato l’infiltrazione del condotto con anestetico e vasocostrittore per ridurre<br />

il sanguinamento e favorire lo scollamento della cute del CUE.<br />

B. ANESTESIA<br />

L’intervento può essere effettuato in anestesia generale o in sedazione controllata<br />

monitorata. In entrambi i casi è sempre indicata una infiltrazione locale<br />

con anestetico e vasocostrittore 18 .<br />

C. VIA DI ACCESSO<br />

Classicamente per accedere all’area della MT si possono utilizzare 3 diverse<br />

vie di acceso (Tabella III): la via retroauricolare, quella endoaurale<br />

(“Shambaugh”) e la via trans-meatale 21 .<br />

La scelta della diversa via di approccio può dipendere dalla sede e dalla grandezza<br />

della perforazione e dall’anatomia del CUE osseo ma per molti operatori<br />

essa nasce decisamente da una preferenza individuale.<br />

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