xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.
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La terapia chirurgica del colesteatoma dell’orecchio medio<br />
peratorie. A nostro giudizio, condiviso da altri AA 6,15,32 , l’esigenza della preservazione<br />
della normale anatomo-fisiologia dell’orecchio medio è prioritaria e quindi<br />
nei casi pediatrici va attuato ogni sforzo per evitare la demolizione della parete<br />
posteriore del CUE, optando per una tecnica chiusa anche a costo di numerosi<br />
interventi.<br />
Viceversa, in pazienti in età avanzata e in condizioni cliniche generali scadenti<br />
vanno adottate soluzioni chirurgiche che garantiscano la maggiore probabilità<br />
di eradicazione definitiva della patologia con un solo intervento; peraltro in<br />
questi pazienti, per il tipo di vita che conducono, è meno sentita l’esigenza del<br />
ripristino di un’anatomia normale 18,24 .<br />
Condizioni socioeconomiche: quando sono particolarmente disagiate, di solito<br />
è meglio evitare scelte chirurgiche che impongono frequenti e numerosi controlli<br />
clinici e radiologici e che aumentano il rischio di reinterventi, soprattutto se<br />
si tratta di pazienti che dimorano in sedi lontane. In questi pazienti, come regola<br />
generale, è preferibile adottare una tecnica aperta.<br />
Catena intatta e mobile: se è possibile, bisogna mantenere la continuità della<br />
catena senza traumatizzarla (fresa, uncini); nel caso sia impossibile (colesteatomi<br />
atticali, mediali rispetto alla catena) è preferibile disarticolare l’incudine,<br />
asportarla e pulirla, quindi riapporla se il martello non è di ostacolo alla asportazione<br />
del colesteatoma atticale anteriore; in caso contrario, è preferibile sezionare<br />
ed asportare la testa del martello, pulire l’attico anteriore, rimodellare l’incudine<br />
e riposizionarla.<br />
Fistola labirintica, erosione del tegmen, facciale scoperto: a nostro giudizio<br />
queste situazioni non costituiscono un’indicazione alla timpanoplastica aperta,<br />
consigliata invece da alcuni AA 13,21 , poiché in mancanza della parete posterosuperiore<br />
del CUE esse potrebbero rappresentare motivo di disagio o addirittura di<br />
rischio nelle medicazioni postoperatorie della cavità (vertigini, traumatismi del<br />
nervo faciale, infezioni meningee etc.). In questi casi preferiamo di norma adottare<br />
una tecnica chiusa; in particolare, per quanto riguarda la fistola labirintica,<br />
preferiamo lasciare in situ la matrice programmando un secondo tempo chirurgico:<br />
infatti in oltre il 50% dei casi la matrice non risulterà più riscontrabile nell’area<br />
della fistola in occasione del secondo tempo chirurgico. Come soluzione<br />
alternativa è possibile vaporizzare con laser a Erbio l’epitelio che riveste la fistola,<br />
senza danneggiare il periostio interno.<br />
Staffa, area della finestra ovale e della finestra rotonda<br />
La finestra ovale con la staffa e la finestra rotonda sono sedi ove è molto frequente<br />
(rispettivamente 68% e 52% nella nostra casistica) l’epidermizzazione e<br />
a volte la formazione di una massa colesteatomatosa; questa può anche esercitare<br />
un effetto columellare, consentendo di mantenere una funzione uditiva a volte<br />
sorprendentemente buona.<br />
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