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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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M. Grimaldi et al.<br />

EMG<br />

• esclude la sezione completa del nervo già nelle fasi iniziali della paralisi (primi 3-<br />

4 giorni) in caso di presenza di potenziali di unità motoria volontari con predizione<br />

prognostica favorevole<br />

• quantifica l’attività volontaria residua<br />

• evidenzia dopo circa 20 giorni i potenziali di fibrillazione a riposo, espressione di<br />

denervazione<br />

• evidenzia i potenziali polifasici di reinnervazione prima che si verifichi un recupero<br />

clinico (monitoraggio del recupero funzionale)<br />

• seleziona i casi da sottoporre a decompressione chirurgica tardiva o a procedure di<br />

rianimazione palpebrale<br />

Tabella 7. Principali caratteristiche diagnostiche dell’EMG facciale.<br />

Studio radiologico del nervo facciale.<br />

Attualmente la TC ad alta risoluzione (HRCT) e la risonanza magnetica (RM)<br />

consentono di evidenziare dettagliatamente il nervo facciale lungo tutto il suo<br />

decorso dal tronco dell’encefalo fino alla parotide 36 . Il segmento intrapetroso del<br />

nervo può essere valutato in modo complementare con entrambe le tecniche<br />

anche se la HRCT dell’osso temporale con sezioni assiali e coronali di 1 mm di<br />

spessore e algoritmo di risoluzione per l’osso rappresenta la metodica di scelta<br />

ed è più largamente impiegata nelle fratture temporali (tab. 8).<br />

HRCT dell’osso temporale<br />

• circa il 60% delle fratture temporali non si evidenziano con la semplice TC del cranio<br />

• l’esame di scelta è la HRCT dell’osso temporale in proiezioni assiali e coronali<br />

dirette o con ricostruzioni coronali da immagini assiali<br />

• l’estensione della frattura, l’integrità della catena ossiculare e del canale di<br />

Falloppio sono accuratamente evidenziate con HRCT<br />

• la HRCT è superiore alla RM nell’evidenziare fini dettagli delle strutture ossee con<br />

accurata determinazione della rima di frattura, della continuità ossiculare e del sito<br />

di lesione traumatica<br />

• evidenza del 100% di correlazione tra le indicazioni della HRCT circa il sito di<br />

lesione traumatica e i riscontri intraoperatori durante decompressione chirurgica<br />

(Johnson, 1984)<br />

La RMN nei traumi temporali:<br />

• la completa estensione della frattura è sottostimata<br />

• capacità superiore alla TC nell’evidenziare i tessuti molli e nella valutazione delle<br />

complicanze intracraniche (ematomi subdurali ed epidurali, contusioni emorragiche<br />

cerebrali)<br />

• limitata nella valutazione della catena ossiculare per la presenza di aria, fluidi e sangue<br />

nell’orecchio medio<br />

• l’impiego di gadolinio per evidenziare l’enhancement nel sito di lesione traumatica<br />

risulta limitato dalla presenza di sangue, liquor o altri fluidi che oscurano l’aumento<br />

di intensità del segnale<br />

Tabella 8. Diagnosi radiologica delle paralisi facciali traumatiche.<br />

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