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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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Angelis 257<br />

110<br />

13 Monte Silvestro del<br />

Prete<br />

? Discendente del fondatore Zitelle <strong>di</strong> tal casato<br />

14 Monte dei poveri ? Due laici 258 Limos<strong>in</strong>e ai poveri <strong>di</strong><br />

questa terra.<br />

Frattamaggiore già nel ‘700 aveva un red<strong>di</strong>to pro capite più elevato rispetto a tanti<br />

comuni dell’area aversana. Infatti, nessuna confraternita era costretta a fare la questua<br />

per reggersi. Tutte amm<strong>in</strong>istravano le ren<strong>di</strong>te <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponevano, che consentivano<br />

l’espletamento dei loro compiti istituzionali. La confraternita del Sacramento pur<br />

essendo “propria del Reverendo Parroco” aveva come amm<strong>in</strong>istratori dal 1770 due<br />

economi scelti dall’Università tra i fratelli della Congregazione dallo stesso nome. La<br />

motivazione era che la Cappella era priva del regio assenso. Nel 1777 l’aveva già<br />

ottenuto e si aspettava “il pr<strong>in</strong>cipio dell’anno nuovo per <strong>in</strong>traprendere l’antica<br />

economia”. Nel comune erano presenti ben tre Monti fondati da privati i quali<br />

<strong>di</strong>stribuivano maritaggi, due alle zitelle della <strong>di</strong>scendenza dei fondatori (don Carlo de<br />

Angelis e Silvestro del Prete) e uno, Monte Leonardo Durante, alle “Zitelle povere <strong>di</strong><br />

questa <strong>Terra</strong>”. Questo Monte era <strong>di</strong> antica orig<strong>in</strong>e, essendo stato istituito il 2 maggio del<br />

1660. Il fondatore aveva <strong>di</strong>sposto che tre<strong>di</strong>ci moggia e mezzo <strong>di</strong> terre <strong>di</strong> sua proprietà e<br />

un “ospizio <strong>di</strong> case” sito <strong>in</strong> Frattamaggiore, con una ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 280 ducati, dovevano<br />

essere gestite dai governatori dei luoghi <strong>pii</strong> laicali e misti del SS. mo Sacramento e del<br />

s. Rosario nella chiesa <strong>di</strong> S. Maria delle Grazie e degli Angeli Custo<strong>di</strong> del casale per<br />

<strong>di</strong>stribuire tanti maritaggi alle fanciulle povere del casale e compiere altre “pie<br />

sovvenzioni”. Nel corso degli anni l’assegnazione dei maritaggi, evidentemente,<br />

avveniva con criteri <strong>di</strong>scutibili, per cui un <strong>di</strong>scendente del Durante, Antonio, negli anni<br />

90 del 1700 si rivolse al Sacro Consiglio affermando che la volontà del fondatore non<br />

era rispettata perché i maritaggi erano assegnati a “casaccio”. Il ricorso, morto Antonio<br />

dopo otto anni, fu seguito dal figlio Nicola, che ripropose gli stessi argomenti.<br />

Il Sacro Consiglio impose agli amm<strong>in</strong>istratori la presentazione dei conti e nom<strong>in</strong>ò un<br />

curatore. Intanto, dopo c<strong>in</strong>que anni d<strong>alla</strong> nom<strong>in</strong>a, la ren<strong>di</strong>ta del Monte era consumata<br />

dal curatore e da altre persone a lui vic<strong>in</strong>e e le ragazze andavano a piatire al Sacro<br />

Consiglio per la mancata assegnazione dei maritaggi. Il Sacro Consiglio <strong>in</strong>caricò<br />

Alessandro Durante, “come persona più onesta della famiglia <strong>di</strong> Leonardo” <strong>di</strong> accertare<br />

i fatti. Questi propose <strong>di</strong> affidare il controllo del Monte all’Intendente e <strong>di</strong> nom<strong>in</strong>are per<br />

gestirlo i rettori pro tempore delle congregazioni laicali, come aveva stabilito il<br />

fondatore. Il Durante chiedeva <strong>in</strong>oltre un sussi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> due terzi delle ren<strong>di</strong>te del Monte,<br />

ammontanti a circa 300 ducati, per i suoi bisogni. Il s<strong>in</strong>daco <strong>di</strong> Frattamaggiore e il<br />

sacerdote Domenico Rossi, proponevano ad Antonio De Mar<strong>in</strong>is, sott<strong>in</strong>tendente della<br />

seconda sezione del primo <strong>di</strong>stretto della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Napoli, <strong>di</strong> confermare nella<br />

gestione del Monte Alessandro Durante e <strong>di</strong> assegnargli una sovvenzione annuale<br />

“giacché le vicende varie de’ tempi, l’età sua decrepita, ed il numeroso stuolo <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>esperti nipoti l’anno ridotto <strong>in</strong> una desolata situazione”. Dal 25 marzo del 1807 ad<br />

Alessandro, che aveva più <strong>di</strong> novanta anni, fu assegnata una sovvenzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci ducati<br />

al mese.<br />

257 Francesco Montanaro, Amicorum cit., p. 20.<br />

258 Non sono riportati i nomi.

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