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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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Carafa 219 . Nello stesso comune vi era anche una confraternita dei Bianchi, ancora attiva<br />

nel 1650, <strong>di</strong> cui ignoriamo la data <strong>di</strong> fondazione e che fu sciolta perché l’opera <strong>di</strong><br />

<strong>assistenza</strong> ai condannati a morte doveva essere svolta, secondo la curia vescovile, solo<br />

d<strong>alla</strong> confraternita aversana dallo stesso nome 220 . Dopo il concilio <strong>di</strong> Trento furono<br />

fondate, nel 1604, la congregazione della Natività <strong>di</strong> Maria, il Monte della Pietà, nel<br />

1579, che accoglieva preti e secolari, la congregazione <strong>di</strong> S. Vito nel 1600, la<br />

congregazione <strong>di</strong> S. Maria della Mercede, nel 1717, che accoglieva trentatré fratelli,<br />

sacerdoti e civili, la congregazione del SS. Sacramento, per sacerdoti e laici, nel 1702;<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un cappellone costruito <strong>in</strong> data <strong>in</strong>certa, de<strong>di</strong>cato a S. Eligio, a devozione dei<br />

massari. Giugliano <strong>in</strong>oltre è l’unico comune della <strong>di</strong>ocesi ad avere un altare nella chiesa<br />

<strong>di</strong> S. Sofia sotto il titolo <strong>di</strong> S. Maria Costant<strong>in</strong>opolitana, e dei santi Crisp<strong>in</strong>o e<br />

Homobono che apparteneva alle comunità dei sartori e dei calzolai istituita nel 1626.<br />

Nel 1579 a Orta <strong>di</strong> Atella sorgeva, ad opera dei domenicani, un’altra confraternita del<br />

Rosario nella quale “i confratelli seguivano le regole contenute nel libro <strong>di</strong> preghiere<br />

compilate da fra’ Luigi Granata, dal quale desumevano non solo le norme per la pratica<br />

delle funzioni religiose, ma anche quelle dell’amm<strong>in</strong>istrazione della confraternita” 221 .<br />

Nei primi anni del XVII secolo la confraternita fece <strong>di</strong>p<strong>in</strong>gere dal pittore Francesco<br />

Curia una Madonna del Rosario, ancora esistente. Il sodalizio non possedeva beni<br />

immobili, i confratelli raccoglievano con le elemos<strong>in</strong>e quanto occorreva per la gestione,<br />

ma aveva due legati della nobildonna Maria Caracciolo, il primo dei quali prevedeva<br />

l’obbligo <strong>di</strong> far celebrare una messa al giorno e l’altro <strong>di</strong> fare la dote a due ragazze<br />

povere del casale 222 . Nel corso dello stesso secolo furono costituite anche le<br />

confraternite del SS. mo Sacramento e del Purgatorio o delle Anime del Purgatorio alle<br />

quali si aggiunse, <strong>in</strong> epoca successiva, quella <strong>di</strong> S. Massimo, protettore <strong>di</strong> Orta 223 . Nel<br />

catasto onciario <strong>di</strong>sposto da Carlo <strong>di</strong> Borbone nel 1741, furono censiti a Orta e<br />

Casapuzzano i seguenti luoghi <strong>pii</strong>, possessori <strong>di</strong> beni: Cappella del SS. mo Rosario,<br />

Cappella del Santissimo, Chiesa e Monte del Purgatorio 224 .<br />

A Parete subito dopo il Concilio <strong>di</strong> Trento sorse la Congrega del Rosario <strong>di</strong> cui si<br />

avevano notizie già nel 1597. Forse nello stesso periodo fu fondata la cappella <strong>di</strong> S.<br />

Maria delle Grazie, della quale si sa che possedeva dei beni già nel 1621 225 .<br />

Nel 1567 fu fondata la confraternita del Santissimo Rosario a S. Antimo 226 .<br />

Probabilmente nella seconda metà del secolo XVI sorsero le confraternite del<br />

219 Ivi, pp. 201 e 238<br />

220 Gaetano Parente, op. cit., vol. II, p. 512 e Luciano Orabona, op. cit., p. 237.<br />

221 Cfr. Giusepp<strong>in</strong>a Della Volpe, La confraternita del Rosario <strong>di</strong> Orta <strong>di</strong> Atella e la icona d’altare<br />

<strong>di</strong> Francesco Curia, <strong>in</strong> AA.VV. Note e documenti per la storia <strong>di</strong> Orta <strong>di</strong> Atella, cit., p. 58.<br />

222 Ivi, p. 59.<br />

223 Franco Pezzella, Materiali per una storia delle confraternite Ortesi: gli statuti, <strong>in</strong> AA.VV.<br />

Note e documenti per la storia <strong>di</strong> Orta, op. cit. pp. 154 – 175.<br />

224 Luigi Russo, I catasti onciari <strong>di</strong> Orta e Casapuzzano, <strong>in</strong> Bruno D’Errico (a cura <strong>di</strong>) op. cit. , p.<br />

104. Sulle opere d’arte e sui documenti lapidei dei luoghi <strong>pii</strong> <strong>di</strong> Orta cfr. Franco Pezzella,<br />

Memorie <strong>di</strong> carta e <strong>di</strong> pietra, contributi documentari cartacei e lapidei per una ricostruzione<br />

della vita sociale, economica e artistica <strong>di</strong> Orta <strong>di</strong> Atella e Casapozzano, <strong>in</strong> AA.VV. Note e<br />

documenti per la storia <strong>di</strong> Orta <strong>di</strong> Atella, cit., pp. 106 – 122.<br />

225 Gaetano Corrado, Parete, Ricerche storiche e cenni descrittivi, Aversa 1912, pp. 58 e 63. La<br />

cappella più antica sarebbe quella dell'Annunciazione nella chiesa parrocchiale <strong>di</strong> patronato della<br />

famiglia Di Mar<strong>in</strong>o già esistente durante la visita del vescovo Fabio Colonna del 1542, cfr.<br />

Gaetano Corrado, op, cit. p. 64.

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