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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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202<br />

dramma né chi ne fosse l’autore. La rappresentazione si svolgeva su un palco ubicato <strong>in</strong><br />

via Dogana, che corrisponde all’attuale via Libertà. Costruendo il palco, o come si<br />

<strong>di</strong>ceva allora “la macch<strong>in</strong>a” <strong>alla</strong> confluenza <strong>di</strong> via Libertà con la piazza, si consentiva<br />

l’ascolto, o almeno la visione a molti che potevano sostare nella parte della piazza che<br />

arriva all’attuale via Trieste e Trento, che all’epoca si chiamava via Parrocchia. Nel<br />

1817 il palco fu costruito da Ettore Pirozzi e gli furono pagati 10 ducati. Grande<br />

importanza durante le celebrazioni aveva la musica che non sappiamo se suonata solo <strong>in</strong><br />

chiesa o anche <strong>in</strong> piazza, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se si eseguissero solo brani <strong>di</strong> musica sacra o anche<br />

profana. Si esibivano musicisti e cantanti del teatro San Carlo <strong>di</strong> Napoli, con i quali si<br />

concordava già da marzo l’importo da pagare e si dava un acconto. Nel 1817 i musici<br />

erano do<strong>di</strong>ci, coord<strong>in</strong>ati dal primo clar<strong>in</strong>etto Giovanni Pellegr<strong>in</strong>o; nei giorni della festa<br />

essi restavano <strong>in</strong> paese ed erano ospitati <strong>in</strong> case private. Nel 1817 alloggiarono da<br />

Luigia <strong>di</strong> Luca che percepì 22 ducati per “aver la stessa dato trattamento a qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci<br />

persone della banna <strong>alla</strong> ragione <strong>di</strong> grana trenta per ognuno ed a numero 33 persone<br />

della Musica <strong>alla</strong> ragione <strong>di</strong> grana c<strong>in</strong>quanta per ognuno.” Il trattamento riservato ai<br />

musicisti, era <strong>di</strong>verso da quello offerto ai componenti delle bande musicali; questi ultimi<br />

dovevano accontentarsi <strong>di</strong> un trattamento meno importante <strong>di</strong> quello riservato ai maestri<br />

del San Carlo. Riportiamo <strong>in</strong>tegralmente la nota dei compensi dati agli artisti del San<br />

Carlo 34 nel 1819 per dare un’idea precisa del loro numero e degli strumentisti presenti:<br />

“Voci<br />

Tirolli, secondo tenore <strong>di</strong> S. Carlo docati 3,<br />

Seraf<strong>in</strong>i, ducati 2,<br />

Don Serraf<strong>in</strong>o Bittie<strong>di</strong>, ducati 2,<br />

don Pietro Zampati 35 ducati 2,<br />

Nicodra, duc. 2.<br />

Viol<strong>in</strong>i:<br />

I° viol<strong>in</strong>o ducati. 1,20,<br />

Altri nove viol<strong>in</strong>i ducati. 7,20.<br />

(Strumenti ) da Fiato:<br />

Due Clar<strong>in</strong>etti ducati 1,80,<br />

cielo mi condusse dall’adusta Mesopotamia al patrio suolo, surse <strong>in</strong> seno ai miei cari concittad<strong>in</strong>i,<br />

ferventissimi verso il loro gran Protettore S. Antimo, il genio <strong>di</strong> voler da me composta la vita <strong>di</strong><br />

questo esimio campione della Cattolica Chiesa”. (Della Vita <strong>di</strong> S. Antimo esistono due e<strong>di</strong>zioni: la<br />

prima col titolo Le gesta ecc, fu e<strong>di</strong>ta nel 1823, la seconda col titolo Vita del glorioso (…) nel<br />

1848.) Della Sacra trage<strong>di</strong>a esistono quattro e<strong>di</strong>zioni. Le prime due del 1838 e del 1858, riportano<br />

il testo orig<strong>in</strong>ale del Campanile e sono successive <strong>alla</strong> sua morte. La terza del 1929 e la quarta del<br />

1962 sono due e<strong>di</strong>zioni rivedute e ampliate dal parroco Amo<strong>di</strong>o Chiariello. Recentemente la<br />

Commissione della Cappella <strong>di</strong> S. Antimo ha ristampato l’e<strong>di</strong>zione del 1838 e quella rivista dal<br />

Chiariello nel 1929, cfr. Carm<strong>in</strong>e Di Giuseppe, La <strong>di</strong> S. Antimo P. M.,<br />

Drammatizzazione <strong>di</strong> una Passio, S. Antimo 2007; <strong>in</strong> merito ve<strong>di</strong> la mia recensione <strong>in</strong> , Anno XXXIII (nuova serie) n. 144-145, settembre- <strong>di</strong>cembre 2007, pp. 100-<br />

101.<br />

34 ASN, Consiglio degli ospizi, fascio 3208.<br />

35 Pietro Zampati 174? – 181? <strong>in</strong>terpretò, tra l’altro, al teatro S. Carlo <strong>di</strong> Napoli nel 1798 Tianeo<br />

nell’opera La morte <strong>di</strong> Cleopatra <strong>di</strong> Nicola Antonio Z<strong>in</strong>garelli.

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