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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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Alcuni luoghi <strong>pii</strong>, come la confraternita <strong>di</strong> S. Maria delle Grazie <strong>di</strong> Caivano, si<br />

prendevano cura del confratello portandogli a casa, dopo otto giorni <strong>di</strong> malattia, dolci<br />

per un costo <strong>di</strong> 5 carl<strong>in</strong>i. Altri si occupavano della sua anima quand’era <strong>in</strong> agonia,<br />

facendolo assistere dal sacerdote o da una “persona” che lo preparava a una buona<br />

morte, come il Pio Monte delle Anime del Purgatorio <strong>di</strong> Orta, le cui Regole<br />

prevedevano che il padre spirituale dovesse assistere i fratelli e le sorelle <strong>in</strong> punto <strong>di</strong><br />

morte.<br />

1.7 Le spese <strong>di</strong> gestione: cassieri, notai, avvocati<br />

Nelle spese <strong>di</strong> gestione abbiamo <strong>in</strong>serito gli oneri per i notai, gli avvocati, i cassieri, i<br />

razionali, i revisori dei conti e i priori. Escluse le funzioni degli avvocati, dei revisori<br />

dei conti e dei priori, gli altri ruoli erano abbastanza confusi, perché gli stessi compiti<br />

potevano essere svolti dal cassiere, dal notaio, dal priore o dall’economo Alcune<br />

congregazioni facevano assistere alle proprie riunioni, evidentemente quando si<br />

trattavano argomenti <strong>di</strong> una certa rilevanza, i notai che re<strong>di</strong>gevano anche i verbali.<br />

Spesso questi rilasciavano le ricevute ai confratelli per le quote pagate e a chi versava i<br />

fitti <strong>di</strong> terre o <strong>di</strong> case; a volte le ricevute erano compilate dagli scribenti dei notai.<br />

Queste ultime funzioni erano esercitate, <strong>in</strong> genere, dai cassieri, dagli economi o dai<br />

razionali i quali percepivano una percentuale sugli <strong>in</strong>cassi. Quella dei revisori dei conti<br />

era, <strong>in</strong>vece, una categoria prevista d<strong>alla</strong> normativa del Tribunale Misto e avevano la<br />

funzione <strong>di</strong> controllare i bilanci dopo che erano stati redatti dagli amm<strong>in</strong>istratori. Molte<br />

congregazioni per tutelare i loro <strong>in</strong>teressi nella capitale, dove tra<strong>di</strong>zionalmente avevano<br />

sede tutte le attività amm<strong>in</strong>istrative e giu<strong>di</strong>ziarie, pagavano uno o più avvocati o<br />

procuratori per seguire le loro pratiche. La ven<strong>di</strong>ta forzosa dei beni dei luoghi <strong>pii</strong>,<br />

effettuata nel periodo borbonico, accentuò questa esigenza per sollecitare i pagamenti<br />

degli importi dovuti d<strong>alla</strong> Regia Corte. Spesso i luoghi <strong>pii</strong> avevano anche gli avvocati<br />

ad lites, che davano la loro <strong>assistenza</strong> solo per le controversie giu<strong>di</strong>ziarie, che erano<br />

numerose e lunghe. Alcuni avevano i sollecitatori dei parzonali per il pagamento degli<br />

estagli e degli importi per le annualità <strong>di</strong> capitali. Nonostante la presenza <strong>di</strong> tanti addetti<br />

<strong>alla</strong> contabilità, questa non era ritenuta molto atten<strong>di</strong>bile dal Tribunale misto, il cui<br />

attitante ad ogni <strong>di</strong>scussione <strong>in</strong>sisteva nel raccomandare <strong>di</strong> tenere un registro delle<br />

entrate dove annotare le quote che versavano i confratelli. Complessivamente per questo<br />

capitolo <strong>di</strong> spesa i luoghi <strong>pii</strong> spendevano il 2,72%. I notai <strong>in</strong>cassavano <strong>in</strong> genere c<strong>in</strong>que,<br />

sei ducati all’anno, ma non <strong>di</strong>sdegnavano neanche importi quali un ducato all’anno da<br />

luoghi <strong>pii</strong> poveri come la Cappella del Crocifisso <strong>in</strong> S. Audeno <strong>di</strong> Aversa, che aveva 24<br />

ducati <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te derivanti da capitali. Anche dai luoghi <strong>pii</strong> ricchi, come la Chiesa <strong>di</strong> S.<br />

Maria degli Angeli <strong>di</strong> Aversa, con ren<strong>di</strong>te <strong>di</strong> oltre 1200 ducati, il notaio ne <strong>in</strong>cassava<br />

solo quattro. Gli avvocati erano pagati meglio, evidentemente perché ritenuti più utili<br />

<strong>in</strong>teressandosi della gestione delle liti e degli <strong>in</strong>cassi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te d<strong>alla</strong> Regia Corte. La<br />

confraternita della Concezione pagava otto ducati al notaio e <strong>di</strong>eci all’avvocato. Non<br />

sempre c’era una relazione tra le ren<strong>di</strong>te <strong>in</strong>cassate dal luogo pio e la retribuzione data ai<br />

provisionati. Il luogo pio <strong>di</strong> S. Rocco <strong>di</strong> Aversa, con ren<strong>di</strong>te <strong>di</strong> 156 ducati ne pagava<br />

c<strong>in</strong>que al cassiere.<br />

Molte volte, particolarmente gli avvocati, curavano gli <strong>in</strong>teressi <strong>di</strong> vari luoghi <strong>pii</strong> anche<br />

<strong>di</strong> comuni <strong>di</strong>versi, per cui <strong>alla</strong> f<strong>in</strong>e dell’anno <strong>in</strong>cassavano vari onorari. Ad esempio<br />

Francesco Ferro <strong>di</strong> Frattamaggiore era l’avvocato della Congregazione <strong>di</strong> S. Maria delle

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