01.06.2013 Views

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

111<br />

Risulta, <strong>in</strong>oltre, che a Frattamaggiore doveva andare <strong>in</strong> funzione dai primi anni del XIX<br />

secolo un orfanotrofio che era stato fondato per volere e con i beni lasciati da don<br />

Francesco Capasso, con sede <strong>in</strong> “una casa palaziata con giard<strong>in</strong>o” dove dovevano essere<br />

accolte ed educate “le fanciulle povere del casale”. Il Capasso aveva nom<strong>in</strong>ato suo<br />

esecutore testamentario Matteo Lanzillo che <strong>in</strong>caricò il concittad<strong>in</strong>o V<strong>in</strong>cenzo Lupoli<br />

(1737 – 1800), dal 1791 vescovo <strong>di</strong> Cerreto, <strong>di</strong> fondare il ritiro. D’accordo col vescovo<br />

<strong>di</strong> Aversa, il Lupoli <strong>in</strong>oltrò la richiesta <strong>di</strong> fondazione al re, precisando che esso si<br />

sarebbe retto, oltre che con le ren<strong>di</strong>te dei beni del Capasso, con “le ren<strong>di</strong>te avanzan<strong>di</strong><br />

dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali e misti del predetto comune e del Comune stesso o pure d<strong>alla</strong><br />

carità degli Ecclesiastici, i quali si contentassero <strong>di</strong> andar men<strong>di</strong>cando”. Il re con<br />

<strong>di</strong>spaccio del 29 <strong>di</strong>cembre del 1800 autorizzò la costituzione dell’orfanotrofio; i luoghi<br />

<strong>pii</strong> vi dovevano contribuire con sessanta ducati all’anno, ma li versarono solo per due<br />

anni. La struttura non fu realizzata perché i fon<strong>di</strong> necessari non erano stati raccolti. A<br />

novembre del 1806 il dottor Francesco Geno<strong>in</strong>o procuratore del sacerdote Antonio<br />

Capasso <strong>in</strong>oltrava altra richiesta al re per ottenere la gestione della struttura <strong>in</strong><br />

considerazione del fatto che, con l’autorizzazione del vescovo <strong>di</strong> Aversa si era occupato<br />

della “formazione dei letti, del vestimento delle donzelle, dei Telai per il travaglio,<br />

(dell’assunzione) delle Maestre per <strong>in</strong>segnar loro i lavori, (del procacciamento) del vitto<br />

e quant’altro occorre per la sussistenza delle medesime a sue proprie spese”.<br />

L’orfanotrofio aveva una maestra che <strong>in</strong>segnava oltre che alle ragazze <strong>in</strong>terne anche a<br />

delle esterne. Il procuratore <strong>di</strong> Francesco Capasso precisava che con un contributo<br />

economico del Comune l’orfanotrofio poteva assumere un’altra maestra per consentire<br />

al comune stesso <strong>di</strong> assolvere all’obbligo <strong>di</strong> avere una scuola <strong>pubblica</strong>. Chiedeva <strong>in</strong>oltre<br />

che gli orfanotrofi <strong>di</strong> Aversa e <strong>di</strong> S. Antimo vi contribuissero perché, a suo <strong>di</strong>re, erano<br />

“sovrabbondanti” <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. Al momento la struttura ospitava quattor<strong>di</strong>ci donzelle e<br />

poteva alloggiarne altrettante se avesse avuto una <strong>di</strong>sponibilità economica maggiore.<br />

Chiedeva <strong>in</strong>oltre che l’orfanotrofio fosse gestito dal Capasso e dai suoi collaboratori don<br />

Pasquale d’Ambrosio e don Pietro Paolo Schioppa. Il m<strong>in</strong>istro il 7 marzo del 1807<br />

approvò le richieste dl Capasso, salvo quella relativa al contributo da parte degli<br />

orfanotrofi <strong>di</strong> Aversa e <strong>di</strong> S. Antimo. Stabilì <strong>in</strong>oltre che il comune avrebbe concorso <strong>alla</strong><br />

gestione con trenta ducati all’anno. La <strong>di</strong>rezione della struttura fu affidata al Capasso e<br />

al s<strong>in</strong>daco pro tempore del comune 259 .<br />

Frattapiccola<br />

N. Luogo pio Sede Amm<strong>in</strong>istrata da<br />

1 Congregazione e<br />

Monte del SS. mo<br />

Sacramento 260<br />

2 Congregazione del<br />

Rosario 263<br />

Parrocchia <strong>di</strong><br />

S.<br />

Maurizio 261<br />

Nella<br />

Cappella del<br />

Attività <strong>in</strong><strong>di</strong>cata dal<br />

parroco<br />

Due laici, uno per la<br />

congregazione e un altro<br />

per il Monte 262 Celebrazione <strong>di</strong> Messe e<br />

ius funerario dei fratelli e<br />

.<br />

sorelle<br />

Un laico 264 Celebrazione <strong>di</strong> Messe ed<br />

altro (non specificato)<br />

259 ASN, Intendenza <strong>di</strong> Napoli, Primo versamento, (fs. 1871), busta 741, fascicolo 46.<br />

260 Il Monte <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>te e delle contribuzioni dei fratelli e sorelle.<br />

261 Il parroco era Antonio Vernucci.<br />

262 Priore della congregazione era Domenico Parolise, economo del Monte Gioacch<strong>in</strong>o Cesarano.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!