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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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8<br />

9<br />

Confraternita del SS.mo<br />

Sacramento 88<br />

Confraternita SS. mo<br />

Rosario 90<br />

Nella chiesa<br />

parrocchiale<br />

94<br />

due laici89<br />

c.s. due laici 91<br />

Celebrazione <strong>di</strong> Messe e<br />

sepoltura dei fratelli<br />

Celebrazione <strong>di</strong> Messe,<br />

sepoltura fratelli<br />

A S. Antimo i nove luoghi <strong>pii</strong> non andavano oltre la normale attività devozionale,<br />

facevano eccezione la cappella de<strong>di</strong>cata al santo patrono e la chiesa dello Spirito Santo.<br />

La prima gestiva il culto del santo e organizzava la festa patronale, celebrata con<br />

<strong>in</strong>iziative religiose (messe solenni, processioni, panegirici ecc.) e profane (lum<strong>in</strong>arie,<br />

musiche e fuochi <strong>di</strong> artificio), il tutto con una grande quantità <strong>di</strong> risorse economiche che<br />

il popolo offriva <strong>in</strong> monete, <strong>in</strong> oro e <strong>in</strong> prodotti agricoli, durante la processione, nelle<br />

“visite” che il santo faceva alle varie case, sostando nei cortili. La chiesa dello Spirito<br />

Santo aveva un’attività devozionale con messe cantate e processioni sia nei giorni<br />

festivi sia <strong>in</strong> quelli feriali, con grande <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> risorse, come vedremo <strong>in</strong> seguito.<br />

Aprano<br />

N. Luogo pio Sede Amm<strong>in</strong>istrata da<br />

Attività <strong>in</strong><strong>di</strong>cata dal<br />

parroco<br />

1 Cappella del SS. mo Parrocchia<br />

Sacramento<br />

<strong>di</strong> S.<br />

Marcell<strong>in</strong>o 92<br />

Due laici nom<strong>in</strong>ati<br />

dal parroco 93<br />

Propria del parroco,<br />

mantenimento cappella,<br />

olio, cere e associazione<br />

del Viatico. Questua per<br />

il paese due volte la<br />

settimana.<br />

2 Cappella del SS. mo c.s. Due laici nom<strong>in</strong>ati<br />

Rosario<br />

dal parroco 94<br />

Celebrazione <strong>di</strong> Messe e<br />

mantenimento cappella<br />

3 Cappella delle Anime dl c.s. Due laici nom<strong>in</strong>ati<br />

Purgatorio<br />

dal parroco 95<br />

Celebrazione <strong>di</strong> Messe e<br />

mantenimento cappella.<br />

4 Monte dell’Immacolata c.s. Due laici<br />

Concezione per fratelli e<br />

97 Suffragi dopo la morte ai<br />

fratelli e sorelle<br />

Alfonso Maria Storace, op. cit., p. 109. I fratelli pagavano una “mesata”. Il 22 aprile del 1801 don<br />

Francesco Casella acquista da questo luogo pio due moggi <strong>di</strong> terreno a Friano per la somma <strong>di</strong><br />

810 ducati. Il pagamento avvenne per ducati 270 con certificati <strong>di</strong> argenti e ducati 539 <strong>in</strong> contanti,<br />

cfr. ASN, M<strong>in</strong>istero delle F<strong>in</strong>anze, f. 2046, fascicolo 178.<br />

87 Dottore fisico don Antimo d’Agost<strong>in</strong>o priore, Giovanni Gabriele sottopriore.<br />

88 I fratelli pagavano una “mesata”<br />

89 Bernard<strong>in</strong>o Petito priore e Carlo d’Agost<strong>in</strong>o sottopriore.<br />

90 Istituita nel 1567, con sede nella chiesa dello Spirito Santo, forse fu la prima confraternita del<br />

Rosario della <strong>di</strong>ocesi, cfr. Carm<strong>in</strong>e Di Giuseppe, La Confraternita del SS. Rosario <strong>in</strong><br />

Sant’Antimo, Frattamaggiore 2008. Il Di Giuseppe riporta anche l’atto <strong>di</strong> fondazione del 1567, lo<br />

Statuto della confraternita del 1710 e quello del Monte del 1795. Nella seconda metà del XIX<br />

secolo Storace <strong>di</strong>ce: “Non vi sono che pochi e forse nessun fratello”, op. cit., p. 110. I fratelli<br />

pagavano una “mesata”.<br />

91 Andrea <strong>di</strong> Donato e Alesio Puca.<br />

92 Il parroco era Antonio Moccia.<br />

93 Pascale dello Iacono e Giovanni Franzese avevano anche il compito <strong>di</strong> “questuar per il Paese”.<br />

94 Giovanni dello Iacono e Bartolomeo Chiatto i quali avevano anche il compito “<strong>di</strong> questuar per<br />

il Paese”.<br />

95 Gaetano Pascale e Francesco Maiello.

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