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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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modelli pratici per migliorare gli altri”. Proponeva <strong>in</strong>oltre <strong>di</strong> istituire un Ricovero <strong>in</strong><br />

ogni capoluogo per i bamb<strong>in</strong>i abbandonati anche per evitare il trasferimento a Napoli <strong>di</strong><br />

neonati che, spesso, morivano durante il viaggio; la proposta fu fatta propria dal<br />

Consiglio generale nel 1809. Le cariche attribuite dal Governo per la gestione della<br />

<strong>pubblica</strong> beneficenza dovevano essere gratuite, così come si era praticato da sempre<br />

nella capitale. Erano esclusi ovviamente d<strong>alla</strong> gratuità della prestazione gli impiegati.<br />

Altro punto dolente del Regno era lo stato delle prigioni che si trovavano, <strong>di</strong> solito, <strong>in</strong><br />

locali malsani, <strong>in</strong> più i detenuti erano sottoposti alle angherie dei carcerieri. Il Consiglio<br />

generale della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Napoli nella sua prima riunione del 1808 faceva presente che<br />

tutti i <strong>di</strong>stretti reclamavano “sentitamente” per lo stato delle prigioni, e chiedevano<br />

l’elim<strong>in</strong>azione degli abusi che vi si compivano ricordando che anche verso i carcerati<br />

bisognava usare “umanità”. In materia d’istruzione primaria suggeriva l’adozione <strong>di</strong> un<br />

libro per tutte le classi, che doveva contenere un catalogo dei doveri religiosi, morali e<br />

civili del popolo e i pr<strong>in</strong>cipi elementari delle scienze.<br />

Nella fase organizzativa della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong>, Parisi chiese ai governatori<br />

e agli amm<strong>in</strong>istratori dei luoghi <strong>pii</strong> della prov<strong>in</strong>cia “un piano <strong>di</strong>mostrativo <strong>di</strong> tutti gli<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>vidui” che si trovavano al servizio dei sodalizi, un altro degli <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui che<br />

percepivano pensioni e l’elenco delle vedove e degli orfani che avevano sussi<strong>di</strong> e i loro<br />

importi. Il 30 maggio 1807 comunicava agli amm<strong>in</strong>istratori e ai decurionati le norme<br />

per l’elezione alle varie cariche. Leggendo il Giornale dell'Intendenza <strong>di</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Lavoro</strong>, che era un bollett<strong>in</strong>o sul quale erano <strong>pubblica</strong>te tutte le comunicazioni<br />

dell’Intendente, si percepisce netta la <strong>di</strong>fficoltà del governo centrale <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare con la<br />

periferia. I decurionati, i s<strong>in</strong>daci e tutti gli amm<strong>in</strong>istratori periferici, <strong>in</strong> genere,<br />

accumulavano ritar<strong>di</strong> enormi nell’espletare le richieste dell’<strong>in</strong>tendente, ad esempio nelle<br />

nom<strong>in</strong>e dei maestri e delle maestre, degli amm<strong>in</strong>istratori dei luoghi <strong>pii</strong> ecc.<br />

Nel 1808 si riunì per la prima volta, come tutti gli altri, il Consiglio prov<strong>in</strong>ciale <strong>di</strong> <strong>Terra</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong>, formato da Paolo d’Arezzo segretario, Carm<strong>in</strong>io Natale, Pasquale Ciccarelli,<br />

cavaliere Antonio Lucarelli, Agnello d’Anna, Ferd<strong>in</strong>ando Foschi, cavaliere Paolo de<br />

Palma, Giuseppe Guarnieri, Simone Picazio, Agnello Carbone, barone Giovanni<br />

Avallone, Francesco Antonio Caruso, marchese Giuseppe Transo, barone Ottavio de<br />

Renzis, V<strong>in</strong>cenzo Annoni, Agost<strong>in</strong>o Renzi, Luigi Vivacchi, V<strong>in</strong>cenzo Nacci, V<strong>in</strong>cenzo<br />

Pilla. Presidente era il duca <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong> Caracciolo da identificare, forse, <strong>in</strong> Francesco Paolo<br />

Caracciolo 4° duca <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong> (1775- 1853) 31 . La riunione fu tenuta nei giorni 25 e 26<br />

ottobre 1808 e il Consiglio esprimeva un giu<strong>di</strong>zio sostanzialmente negativo nei<br />

confronti dei s<strong>in</strong>daci dei comuni, accusati <strong>di</strong> possedere delle pessime qualità personali 32 ,<br />

e <strong>di</strong> essere <strong>in</strong>capaci <strong>di</strong> organizzare una struttura amm<strong>in</strong>istrativa moderna. Le <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> avviare l’applicazione delle varie norme emesse dal governo <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> <strong>assistenza</strong>,<br />

d’istruzione ecc., erano da imputare, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, non solo alle ristrettezze economiche nelle<br />

quali si <strong>di</strong>batteva il Regno, ma anche alle <strong>di</strong>fficoltà che s’<strong>in</strong>contravano <strong>in</strong> periferia per la<br />

scarsa collaborazione e per l’<strong>in</strong>capacità degli amm<strong>in</strong>istratori comunali a gestire la fase<br />

<strong>di</strong> r<strong>in</strong>novamento. L’<strong>in</strong>tendente, per sopperire <strong>alla</strong> mancanza <strong>di</strong> capacità espositiva degli<br />

31 Il Consiglio del 1808 del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Capua era così formato: Cav. Biagio Lanza presidente,<br />

Cav. Francesco Marotta, Francesco del Tufo, Tommaso Testa, Domenico Romano, Giuseppe<br />

Cusani, Pietro Alois, V<strong>in</strong>cenzo Rega e Biagio Gal<strong>di</strong>eri. Esso si riuniva nella sala del sem<strong>in</strong>ario.<br />

32 A. De Mart<strong>in</strong>o, op. cit., pag. 257- 258.

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