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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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rispettivamente <strong>di</strong> Renzo Crisp<strong>in</strong>o e del barone Giovanni Tommaso Carafa; <strong>in</strong>oltre<br />

c<strong>in</strong>que cappelle erano de<strong>di</strong>cate a S. Maria dentro corte, a S. Nicola, a S. Giovanni<br />

Battista, a S. Antonio <strong>di</strong> Padova, <strong>alla</strong> Santissima Tr<strong>in</strong>ità. Chiudevano la lista, le chiese<br />

rurali <strong>di</strong> Santa Margherita e <strong>di</strong> S. Sever<strong>in</strong>o, quest’ultima, ubicata nella terra detta <strong>di</strong> S.<br />

Sever<strong>in</strong>o, era quasi completamente <strong>di</strong>strutta. A Pomigliano d’Atella c’era la cappella <strong>di</strong><br />

S. Maria dell’Arco <strong>di</strong> patronato dell’università. A Pupone oltre a due chiese c’erano le<br />

cappelle rurali <strong>di</strong> S. Marco e <strong>di</strong> S. Maria. A S. Antimo il Santissimo era conservato nella<br />

cappella, eretta al lato destro dell’altare maggiore della chiesa parrocchiale con altare<br />

consacrato. In essa vi era la confraternita del Santissimo Corpo del Signore Nostro Gesù<br />

ed era retta e governata da economi e procuratori eletti ogni anno per amm<strong>in</strong>istrare la<br />

cappella. Al momento della Visita economi erano Michele Turco, Alfonso Pascale e il<br />

sig. Cesare de Fiorillo cappellano della detta chiesa. La cappella possedeva <strong>di</strong>versi<br />

censi. Fuori la chiesa aveva sede la Cappella dei santi Apostoli Filippo e Giacomo <strong>di</strong><br />

padronato della famiglia Morrone. In questo comune, da altre fonti, risulta l’esistenza,<br />

prima del 1447, <strong>di</strong> una confraternita dei Discipl<strong>in</strong>ati <strong>di</strong> Maria SS. Annunziata <strong>in</strong> una<br />

cappella con annesso piccolo ospedale per gli <strong>in</strong>fermi e i pellegr<strong>in</strong>i, fatto costruire<br />

dall’Università, nel luogo ove, nel 1490, fu e<strong>di</strong>ficata la chiesa dell’Annunziata. In essa<br />

nel corso del 1500 furono fondate le confraternite <strong>di</strong> Santa Monica, dello Spirito Santo e<br />

dei santi Rocco e Sebastiano; queste ultime due le ritroveremo <strong>in</strong> seguito con oratori<br />

propri 169 . Nella Cappella del Corpo <strong>di</strong> Cristo, ubicata nella chiesa parrocchiale, fu<br />

istituito, tra la prima e la seconda metà del secolo XVI, il sodalizio della Cappella e<br />

della confraternita del SS. mo Sacramento, probabilmente da padre Agost<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Aversa<br />

dell’ord<strong>in</strong>e dei domenicani. Al nome <strong>in</strong>iziale si aggiunse, successivamente, anche quello<br />

<strong>di</strong> Dio Onnipotente ed era gestita da maestri e priore laici 170 . Nel censimento del<br />

Tribunale Misto oltre <strong>alla</strong> Cappella fu annotata la Congregazione del Santissimo, che<br />

aveva beni considerevoli, per la cui gestione il parroco e gli amm<strong>in</strong>istratori della stessa<br />

furono <strong>in</strong> lite per anni. Nel 1798 il tribunale Misto sancì il <strong>di</strong>ritto dei laici a gestire la<br />

Cappella 171 .<br />

A S. Arcangelo e a S. Marcell<strong>in</strong>o non c’erano cappelle né confraternite. A S. Arp<strong>in</strong>o,<br />

oltre alle chiese <strong>di</strong> S. Elpi<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> S. Pietro d’Atella, ce n’erano due de<strong>di</strong>cate a S.<br />

Canione, <strong>di</strong> cui una <strong>di</strong>ruta. Furono rilevate, <strong>in</strong>oltre, la cappella <strong>di</strong> S. Maria Maddalena e<br />

le chiese o cappelle rurali <strong>di</strong> S. Lucio, S. Maria d’Atella. A S. Cipriano nella chiesa <strong>di</strong> S.<br />

Croce c’era la cappella <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Costant<strong>in</strong>opoli, eretta dall’università; c’era <strong>in</strong>oltre<br />

la chiesa rurale <strong>di</strong> S. Nicola, <strong>di</strong>strutta. A Succivo oltre <strong>alla</strong> chiesa parrocchiale c’era la<br />

cappella della Santissima Tr<strong>in</strong>ità. A Teverola esisteva solo la chiesa parrocchiale<br />

de<strong>di</strong>cata a S. Giovanni Evangelista, a Teverolaccio solo una chiesuola. A Trentola non<br />

c’erano cappelle né nella chiesa <strong>di</strong> S. Angelo, né fuori. A Vico <strong>di</strong> Pantano furono<br />

rilevate le Chiese <strong>di</strong> S. Maria, <strong>di</strong> S. Marco e <strong>di</strong> S. Tammaro. A destra dell’altare<br />

169 Raffaele Flagiello, Maria Puca, La chiesa dell’Annunziata <strong>di</strong> S. Antimo, dalle orig<strong>in</strong>i <strong>alla</strong><br />

istituzione della parrocchia, S. Antimo 1990, pp. 24-32. Probabilmente questi sodalizi non furono<br />

censiti dal De Baldu<strong>in</strong>is perché ubicati <strong>in</strong> un convento non soggetto <strong>alla</strong> sua autorità.<br />

170 Alfonso Maria Storace, op. cit., pp. 100-101.<br />

171 Cfr. Lettera del tribunale al sig. governatore della <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> S. Antimo dell’8 giugno 1798, <strong>in</strong><br />

Alfonso Maria Storace, op. cit., pp. 100 – 109; per lo Statuto della confraternita, cfr. Mario<br />

Quaranta, Lo statuto della “Congregazione del SS. Sacramento seu Anime del Purgatorio” della<br />

terra <strong>di</strong> Sant’Antimo del 1749, <strong>in</strong> , anno XXIX, n 116 – 117,<br />

gennaio – Aprile 2003, p. 47 – 69.

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