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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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sue statue portate dai confratelli, ai quali si donavano dolci per tre ducati. C<strong>in</strong>que ducati<br />

erano spesi per la musica (viol<strong>in</strong>i, oboe e corni <strong>di</strong> caccia), per lo sparo <strong>di</strong> 70 maschi e<br />

per sistemare le vesti delle statue con zagarelle e spille. La congregazione del SS. mo<br />

Sacramento <strong>in</strong>terveniva con i suoi confratelli che portavano la statua. Il sodalizio <strong>di</strong> S.<br />

Sossio pagava 6 ducati <strong>di</strong> quota sua per la musica e contribuiva con 7 ducati alle altre<br />

spese. I confratelli portavano <strong>in</strong> processione le statue <strong>di</strong> S. Sossio e <strong>di</strong> Santa Giuliana.<br />

La Cappella <strong>di</strong> S. Maria del Carm<strong>in</strong>e pagava i musicisti che precedevano la statua della<br />

Madonna del Carm<strong>in</strong>e, il simulacro prima della processione veniva vestito o si<br />

sistemava il vestito con zagarelle e spille. Si portavano e riportavano le barelle nei<br />

depositi. I confratelli partecipavano <strong>alla</strong> processione e quattro <strong>di</strong> loro portavano la<br />

statua. A tutti si offrivano i dolci. Anche la Cappella <strong>di</strong> S. Nicola e il pio Monte dei<br />

Poveri <strong>in</strong>terveniva <strong>alla</strong> processione.<br />

A Car<strong>di</strong>to la congregazione del Rosario ogni prima domenica del mese faceva celebrare<br />

una messa cantata e organizzava una “picciola processione”. La prima domenica <strong>di</strong><br />

ottobre si celebrava la festa del Rosario con “picciola musica e trombette”, addobbo<br />

della chiesa, sparo <strong>di</strong> maschi e processione con tutto il clero. Ai confratelli e alle<br />

consorelle si <strong>di</strong>stribuivano immag<strong>in</strong>ette e coronc<strong>in</strong>e. La cappella <strong>di</strong> S. Anna organizzava<br />

per la sua festa messa e vespri cantati, sparo e suoni <strong>di</strong> trombette. A Car<strong>in</strong>aro la cappella<br />

e il Monte del Purgatorio organizzavano i carnevaletti con tre giorni <strong>di</strong> sermoni,<br />

esposizione del Sacramento e spari <strong>di</strong> mortaretti. Ai poveri si <strong>di</strong>stribuiva un ducato. A<br />

Gricignano la Cappella del Sacramento, che aveva 8,44 ducati <strong>di</strong> entrate, organizzava la<br />

festa del Santissimo con la messa cantata. Nel casale <strong>di</strong> Grumo la Mastranza del<br />

Sacramento, che aveva entrate più sostanziose, per la festa del Corpo <strong>di</strong> Cristo<br />

organizzava la processione per le strade del paese. A Natale faceva tenere la novena ed<br />

esporre il Venerabile con candele accese. Il sabato santo al momento del Gloria e la<br />

domenica <strong>di</strong> Pasqua faceva sparare i mortaretti. L’organista, che nel bilancio è <strong>in</strong><strong>di</strong>cato<br />

come maestro <strong>di</strong> cappella, aveva l’obbligo <strong>di</strong> suonare matt<strong>in</strong>a e sera durante il<br />

Carnevaletto, a Pasqua, nelle terze domeniche del mese, nella festività degli apostoli,<br />

del Sacramento e nell’ottavario <strong>di</strong> quest’ultima. Nella festa del Rosario, la Mastranza,<br />

che ne portava il nome, faceva celebrare la messa cantata, organizzava la processione<br />

con suoni, canti, spari <strong>di</strong> mortaretti, vespri e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>ette al popolo. La<br />

Mastranza <strong>di</strong> S. Tammaro, nella festa del santo patrono, si faceva carico <strong>di</strong> tutto quanto<br />

occorreva nella chiesa parrocchiale. La seconda domenica <strong>di</strong> settembre, festa della<br />

traslazione della reliquia del santo, nella chiesa parrocchiale si festeggiava con messa<br />

cantata, sparo <strong>di</strong> fuochi “ed altro”. Il Monte del Purgatorio il venerdì santo celebrava la<br />

festa dell’Addolorata e un’altra festa la organizzava la terza domenica <strong>di</strong> settembre. Ad<br />

Aprano la Cappella del Sacramento celebrava la festa del Corpus Dom<strong>in</strong>i con suoni e<br />

mortaretti. A Frattapiccola il giorno <strong>di</strong> S. Maurizio, 22 settembre, la Congregazione che<br />

ne portava il nome, faceva celebrare una messa cantata con sparo dei mortaretti. A<br />

Frignano Piccolo la congregazione delle Anime del Purgatorio celebrava la festa <strong>di</strong> S.<br />

Carlo Borromeo. La congregazione <strong>di</strong> S. Francesco Saverio nel 1806 raccolse 4 ducati<br />

dalle offerte dei contad<strong>in</strong>i che portavano a bene<strong>di</strong>re gli animali nel giorno de<strong>di</strong>cata a S.<br />

Antonio Abate. Il priore annotava che ogni anno <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uiva l’importo donato al<br />

sacerdote perché l’usanza si andava perdendo e che la stessa Università non regalava<br />

più <strong>alla</strong> congregazione il mezzo tomolo <strong>di</strong> grano perché essa stessa “era <strong>in</strong> uno stato<br />

deplorevole”. La Cappella del Sacramento celebrava la festa del Corpus Dom<strong>in</strong>i<br />

coll’ottavario organizzando la processione con il clero, lo sparo dei mortaretti e i<br />

musici. Altra festa era quella dei Sepolcri. La cappella <strong>di</strong> S. Lucia a Frignano Maggiore

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