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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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CAPITOLO V<br />

CARATTERISTICHE GENERALI DEI LUOGHI PII<br />

1. Tipi <strong>di</strong> <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> <strong>in</strong> base al censimento dei parroci e ai dati degli Stati <strong>di</strong>scussi.<br />

135<br />

In questo capitolo tenteremo <strong>di</strong> del<strong>in</strong>eare le caratteristiche dei nostri sodalizi tenendo<br />

conto che alcune tabelle, che si rifanno al censimento s<strong>in</strong>tetizzato nel capitolo<br />

precedente, hanno valore solo <strong>in</strong><strong>di</strong>cativo perché il significato dei term<strong>in</strong>i: confraternite,<br />

congregazioni, mastranze, cappelle, chiese laicali, monti, oratori ecc. non era uguale per<br />

tutti i parroci. Perciò non sempre <strong>di</strong>etro al vocabolo c’è la stessa entità concettuale.<br />

Come dato <strong>di</strong> prima approssimazione possiamo <strong>di</strong>re che, <strong>in</strong> genere, le Confraternite e le<br />

Congregazioni erano de<strong>di</strong>te prevalentemente ad attività devozionali e <strong>di</strong> carità cristiana;<br />

le Cappelle provvedevano <strong>alla</strong> cura e <strong>alla</strong> manutenzione <strong>di</strong> una cappella o <strong>di</strong> un altare,<br />

spesso ubicati all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> una parrocchia, e promuovevano il culto del santo dal quale<br />

prendevano il nome, anche se, a volte, non mancava, <strong>in</strong> esse, qualche aspetto <strong>di</strong> carità<br />

cristiana o anche <strong>di</strong> attività funeraria. Sia le prime sia le seconde si trovano <strong>in</strong><strong>di</strong>cate<br />

anche col nome <strong>di</strong> Mastranze. Le chiese laicali erano strutture costruite d<strong>alla</strong><br />

popolazione <strong>di</strong> un comune, o da parte <strong>di</strong> essa, che provvedeva <strong>di</strong>rettamente <strong>alla</strong> loro<br />

gestione e alle attività devozionali con sacerdoti scelti e retribuiti dagli amm<strong>in</strong>istratori.<br />

Le confraternite <strong>di</strong> mestiere raggruppavano fedeli che esercitavano la stessa attività<br />

lavorativa e nei secoli precedenti avevano svolto funzioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>e sociale e produttivo,<br />

tutelando i mestieri e i loro addetti 1 , fissando cioè le retribuzioni o organizzando<br />

proteste e promuovendo nella categoria lo spirito <strong>di</strong> fratellanza. I Monti, quando erano<br />

costituiti all’<strong>in</strong>terno, o meglio a latere, <strong>di</strong> altra struttura confraternale, gestivano<br />

l’attività funeraria o raccoglievano risparmi per costituire maritaggi e monacaggi per le<br />

ragazze.<br />

I parroci facevano rientrare circa il 50% dei luoghi <strong>pii</strong> della <strong>di</strong>ocesi nella categoria delle<br />

Cappelle anche se spesso, com’è riportato nelle tabelle riassuntive, esse svolgevano<br />

anche funzioni devozionali e funerarie. Il secondo raggruppamento a livello quantitativo<br />

è quello delle confraternite che conteneva circa il 30% del totale. I Monti<br />

rappresentavano una categoria molto eterogenea raggruppando Monti <strong>di</strong> Pietà, Monti<br />

familiari e <strong>di</strong> maritaggi, f<strong>in</strong>o ai sodalizi che svolgevano attività funerarie,<br />

particolarmente per le donne, le quali spesso non erano iscritte <strong>alla</strong> confraternita o <strong>alla</strong><br />

cappella degli uom<strong>in</strong>i ma al Monte che era gestito dagli amm<strong>in</strong>istratori dell’ente<br />

primario. Il loro valore percentuale era <strong>di</strong> poco superiore al 10 %. C’erano poi le chiese,<br />

col 4,8%, che raggruppavano quelle laicali e quelle dei sodalizi che erano riusciti a<br />

costruirsi un luogo sacro dove svolgere le loro attività devozionali. Intorno al 2% si<br />

attestavano i luoghi <strong>pii</strong> <strong>di</strong> mestiere, un poco gonfiati perché quello dei falegnami è stato<br />

considerato due volte per la presenza <strong>di</strong> un Monte. Comunque è chiaro che la loro<br />

presenza, nella <strong>di</strong>ocesi aversana e nel periodo da noi preso <strong>in</strong> considerazione, è<br />

marg<strong>in</strong>ale rispetto al numero complessivo dei sodalizi censiti. Le A.G. P. della <strong>di</strong>ocesi<br />

1<br />

In merito cfr. Luigi Mascilli Miglior<strong>in</strong>i, Premessa a Daniele Casanova (a cura <strong>di</strong>), Mestieri e<br />

devozione, cit., p. 8.

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