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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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256<br />

Nella tabella su riportata colpisce la presenza tra le maestre <strong>di</strong> persone analfabete che<br />

fornivano, chiaramente, solo <strong>in</strong>segnamenti sulle arti “donnesche”. Tra i maestri 8 su 13<br />

mancavano dell’istruzione necessaria, quattro erano considerati buoni, compreso quello<br />

<strong>di</strong> Frattamaggiore che non aveva alunni per cui il comune si stava attivando per cercarne<br />

un altro “<strong>di</strong> più op<strong>in</strong>ione” <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> sottrarre alunni ai maestri privati. Forse la scuola<br />

non era solo quello che appariva dalle statistiche, ma anche altro. Ad esempio nel 1809<br />

Paolo Lettieri <strong>di</strong> Pomigliano d’Atella <strong>in</strong>viava un ricorso al sott<strong>in</strong>tendente accusando il<br />

maestro Domenico Iov<strong>in</strong>ella <strong>di</strong> utilizzare i fanciulli “nei servizi vili della sua casa” 56 .<br />

Negli anni successivi la situazione migliorò quasi <strong>in</strong> tutti i comuni, come si può notare<br />

dalle varie note <strong>in</strong>viate dai s<strong>in</strong>daci al sott<strong>in</strong>tendente. Alla f<strong>in</strong>e del 1814, ad esempio, il<br />

sott<strong>in</strong>tendente <strong>in</strong> una nota all’<strong>in</strong>tendenza, relativa all’aumento <strong>di</strong> stipen<strong>di</strong>o chiesto dal<br />

maestro <strong>di</strong> Grumo Nevano Vito Iavarone, scriveva: “Ho preso i necessari schiarimenti<br />

sulla domanda del Maestro <strong>di</strong> Grumo signor Iavarone ch’Ella <strong>in</strong> data del 27 ottobre<br />

dello scorso anno mi trasmise per <strong>in</strong>formo e parere. Sul proposito le rassegno che la<br />

scuola <strong>di</strong> quest’istruttore è quasi sempre frequentata da quaranta alunni. La <strong>di</strong>ligenza del<br />

Maestro è esattissima, ed il profitto che promuove corrisponde alle <strong>di</strong> lui cure. Il<br />

delegato ne è ben contento, e rapporta come pruova <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione l’esame, che fu<br />

sostenuto nelle ferie autunnali.<br />

Ciò posto il signor Iavarone merita d’esser contemplato coll’aumento <strong>di</strong> soldo a term<strong>in</strong>i<br />

della legge, e ciò anche per <strong>in</strong>coraggiamento a quei che adempiono bene ai doveri del<br />

proprio impiego 57 ”.<br />

Anche nel settore della povertà, come abbiamo già accennato, si andò verso una<br />

razionalizzazione degli <strong>in</strong>terventi, ma <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia forse non furono visibili <strong>in</strong>terventi<br />

efficaci. Il Consiglio generale <strong>di</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong> nel 1809 scriveva” tutte le comuni<br />

della prov<strong>in</strong>cia abbondano <strong>di</strong> moltissimi poveri, che privi <strong>di</strong> aiuto muoiono senza verun<br />

soccorso” 58 . A Frattamaggiore <strong>alla</strong> f<strong>in</strong>e del Decennio a favore dei poveri era impegnato<br />

ancora il Monte Durante che <strong>di</strong>stribuiva <strong>in</strong> elemos<strong>in</strong>e 20 ducati, 24 li pagava a due<br />

me<strong>di</strong>ci per farli visitare, 24 ducati li donava all’orfanotrofio locale e 100 li utilizzava<br />

per 10 maritaggi. Lo stabilimento dell’Annunziata e S. Antonio dava <strong>in</strong> elemos<strong>in</strong>e 30<br />

ducati, quello del SS. mo Rosario ne dava 100 all’anno. Lo stabilimento del Purgatorio<br />

erogava 20 ducati <strong>in</strong> elemos<strong>in</strong>e e 20 per i me<strong>di</strong>camenti agli <strong>in</strong>fermi poveri. Do<strong>di</strong>ci<br />

ducati <strong>in</strong> elemos<strong>in</strong>e li <strong>di</strong>stribuiva lo stabilimento <strong>di</strong> S. Nicola dei poveri.<br />

A S. Antimo all’<strong>in</strong>izio del secolo XIX era <strong>in</strong> funzione l’orfanotrofio S. Ferd<strong>in</strong>ando, per<br />

il quale nel 1807 il sopr<strong>in</strong>tendente, cav. fra Michele Mirelli, chiedeva al conservatorio<br />

dello Spirito Santo <strong>di</strong> Napoli <strong>di</strong> <strong>in</strong>viare come superiore la monaca Maria Amalia<br />

Armeljurgo, ottenendo l’approvazione del m<strong>in</strong>istro. Ma la struttura aveva grossi<br />

problemi economici tanto che, l’anno dopo, fu autorizzata 59 a contrarre un prestito <strong>di</strong><br />

3000 ducati, ipotecando i suoi beni, per ristrutturare e potenziare la “manifattura <strong>di</strong> filati<br />

ad uso <strong>di</strong> merletti”, ma non riuscendo a realizzare l’obiettivo <strong>di</strong> mantenersi con il lavoro<br />

delle ragazze ospitate, Giacch<strong>in</strong>o Murat ne ord<strong>in</strong>ava la soppressione. I suoi beni furono<br />

56 I dati sull’istruzione sono tratti da ASN, Intendenza <strong>di</strong> Napoli f. 1056.<br />

57 ASN, Intendenza <strong>di</strong> Napoli, I versamento, f. 1069, fascicolo 1215.<br />

58 ASN, M<strong>in</strong>istero degli affari <strong>in</strong>terni, busta 183.<br />

59 Decreto n. 42 del 20 gennaio del 1808.

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