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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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185<br />

L’arciconfraternita della Croce e Morte nel 1804 portò <strong>in</strong> uscita nel bilancio 80 ducati<br />

“per la novena e festa della Beatissima Verg<strong>in</strong>e Immacolata, titolo della chiesa, per<br />

musica e tutt’altro che occorre”. Ottanta ne spendeva anche la confraternita della SS. ma<br />

Concezione sempre <strong>di</strong> Aversa per “la novena e festa della Beatissima Verg<strong>in</strong>e<br />

Immacolata per musica e tutt’altro occorre”.<br />

Ogni confraternita aveva le sue processioni che si tenevano sia nei giorni festivi sia <strong>in</strong><br />

quelli feriali. L’arciconfraternita della Croce ne faceva quattro, per S. Paolo, S.<br />

Sebastiano e due per la Verg<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Casaluce. La Cappella del Santissimo nel duomo ne<br />

organizzava do<strong>di</strong>ci all’<strong>in</strong>terno della chiesa, una ogni terza domenica del mese. Per il<br />

loro svolgimento era previsto l’onorario per i sacerdoti, per i due sagrestani maggiori,<br />

per il “volta carte” della musica e per il “figliolo che sona li campanelli”. A S. Antimo<br />

la Cappella del Purgatorio e del Santissimo organizzava do<strong>di</strong>ci messe cantate<br />

coll’esposizione del Santissimo tre volte al mese con relative processioni. La chiesa<br />

laicale dello Spirito Santo partecipava o organizzava le processioni <strong>in</strong> onore del santo<br />

patrono, del Corpus Dom<strong>in</strong>i 11 e della Concezione della Beata Verg<strong>in</strong>e, che si snodavano<br />

per l’<strong>in</strong>tero paese. Altre 12 ruotavano <strong>in</strong>torno alle quattro chiese (parrocchia <strong>di</strong> S.<br />

Antimo, dell’Annunziata, <strong>di</strong> S. Anna e dello Spirito Santo) così <strong>di</strong>vise: quattro per la<br />

Madonna del Rosario, una ciascuna per S. Antonio, S. Teresa, per la Bolla della<br />

11 Riportiamo la descrizione della festa del Corpus Dom<strong>in</strong>i della prima metà del XVIII secolo a S.<br />

Antimo, organizzata d<strong>alla</strong> chiesa laicale dello Spirito Santo, per dare un’idea della sontuosità<br />

della stessa, motivata d<strong>alla</strong> “richiesta” del popolo. “Nell’anno 1737 dopo molte liti e sudori il<br />

Rettore e i Governatori <strong>di</strong> questa chiesa dello Spirito Santo con solenne istrumento ottennero dai<br />

Parrochi quondam don Antimo Cicchetti e don Domenico Pascale, che il clero della medesima<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>pendentemente da quello della parrocchia potesse far solenne processione nell’Ottava del<br />

Corpus Dom<strong>in</strong>i, e altri giorni dell’Ottava stabiliti nel detto istrumento e che il Rettore <strong>di</strong> detta<br />

chiesa <strong>in</strong> tre processioni parrocchiali avesse mandato i suoi cappellani colla loro croce. Ciò<br />

stabilito si <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciò a celebrare detta solennità con Ottavario e processioni, i Galantuom<strong>in</strong>i e<br />

benestanti <strong>di</strong> questa <strong>Terra</strong> spesero più cent<strong>in</strong>ai <strong>di</strong> ducati per formar sontuosi altari, sparare fuochi<br />

artificiali e formar fontane <strong>di</strong> acque, ed i cappellani ed altri sacerdoti <strong>in</strong>vitati a procurarsi più<br />

ricchi abiti nella città <strong>di</strong> Napoli, cioè camici, tonicelle, chianete, viviali ecc. Sicché si riusciva ad<br />

organizzare una solennità più cospicua <strong>di</strong> tutte le altre col concorso <strong>di</strong> quasi tutti i paesi convic<strong>in</strong>i.<br />

La chiesa come si osserva dai libri dei passati amm<strong>in</strong>istratori per tale funzione ha sostenuto la<br />

spesa ducati 50 circa. Ma formati nell’anno 1784 lo Stato <strong>di</strong> essa Chiesa e <strong>di</strong>scussosi senza la<br />

presenza fra l’altro del Sacristano e del Rettore della medesima furono ammessi solo docati cento<br />

da erogarsi per tutte le sacre funzioni e festività <strong>di</strong> detta chiesa, per cui quella dell’Ottavario del<br />

Corpus Dom<strong>in</strong>i è stata <strong>in</strong> qualche anno non fatta colla solita pompa e convenevole decoro. Ma<br />

data l’<strong>in</strong>sistenza <strong>di</strong> tutto il popolo <strong>di</strong> questa <strong>Terra</strong>, quest’anno si è adempito a tale funzione <strong>in</strong><br />

quella miglior maniera che si è potuto, colla fiducia, che sarebbe stata dal supremo Tribunale<br />

ammessa ed abbonata la spesa occorsa. La Chiesa per le sue attuali f<strong>in</strong>anze può erogare tale spesa<br />

per lo meno <strong>di</strong> annui docati quaranta per si fatta <strong>di</strong>vota, e da tutto il popolo richiesta funzione<br />

erogare, si può benissimo ammettere con avanzarsi l’annua corresponsione <strong>di</strong> docati cento a<br />

quella <strong>di</strong> docati centoquaranta almeno, giacché andandosi con tutta l’economia non si può meno<br />

<strong>di</strong> tal summa spendere (…). Speriamo che voglia il supremo Tribunale accogliere questa nostra<br />

preghiera per la maggior gloria del Signore e per fare nel tempo stesso stare contento e so<strong>di</strong>sfatto<br />

il popolo, che ardentemente ciò brama (…). Umilissimi e devotissimi Servitori Reveren<strong>di</strong> don<br />

Gerardo Fiorillo Governatore e Cassiere, don Domenico de Mar<strong>in</strong>is, Reverendo don Antimo<br />

Guar<strong>in</strong>o, Giuseppe Morlando governatori”.

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