01.06.2013 Views

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

59<br />

controllo della chiesa sui <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong>, che trovò una prima sistemazione nel Concordato<br />

del 1741. Nel settembre del 1738 furono emanate delle norme abroganti i testamenti<br />

detti dell’anima 8 raccolti al capezzale dei moribon<strong>di</strong> dagli ecclesiastici, i quali avevano<br />

la facoltà <strong>di</strong> certificare che il defunto, durante la confessione, aveva espresso la volontà<br />

<strong>di</strong> lasciare i propri beni, <strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte, a qualche istituzione religiosa. Tale<br />

<strong>di</strong>chiarazione, sufficiente a determ<strong>in</strong>are il trasferimento dei beni all’ente ecclesiastico <strong>in</strong><br />

assenza <strong>di</strong> testamento olografo, aveva contribuito <strong>in</strong> maniera efficace, <strong>in</strong>sieme<br />

all’esenzione dalle tasse dei beni ecclesiastici e alle donazioni fatte <strong>in</strong> vita da benefattori<br />

laici ed ecclesiastici, <strong>alla</strong> costituzione <strong>di</strong> <strong>in</strong>genti patrimoni nelle mani della chiesa, dei<br />

luoghi <strong>pii</strong> e dei monti. La speranza <strong>di</strong> conquistare il para<strong>di</strong>so per la propria anima,<br />

attraverso le opere <strong>di</strong> pietà e <strong>di</strong> beneficenza, sp<strong>in</strong>geva molti, anche opportunamente<br />

sollecitati specialmente <strong>in</strong> punto <strong>di</strong> morte, a <strong>di</strong>sporre dei propri beni non tenendo conto<br />

solo del bene dei propri congiunti. In questa <strong>di</strong>rezione il Concilio <strong>di</strong> Trento aveva dato<br />

un contributo importante ribadendo che “il purgatorio esiste e che le anime lì tenute<br />

possono essere aiutate dai suffragi dei fedeli e <strong>in</strong> modo particolarissimo col santo<br />

sacrificio dell’altare”. Il Concilio comandava ai vescovi <strong>di</strong> trasmettere ai fedeli,<br />

attraverso le pre<strong>di</strong>che la sana dottr<strong>in</strong>a del purgatorio 9 .<br />

La firma del Concordato tra il Regno <strong>di</strong> Napoli e la Santa Sede nel 1741 fu l’occasione<br />

per fissare norme precise sulla gestione e sulla tassazione dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali e misti, e<br />

sui Monti, sanando un <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o che si trasc<strong>in</strong>ava da secoli tra il governo e la santa<br />

Sede 10 . Già nella parte regia del preambolo, si affermava che il Concordato, tra l’altro,<br />

non aveva altra mira che procedere “<strong>alla</strong> retta (…) amm<strong>in</strong>istrazione (…) delle ren<strong>di</strong>te<br />

dell’estaurite, e degli altri laici luoghi <strong>pii</strong>” attraverso la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> norme tese a<br />

regolamentare “il ren<strong>di</strong>mento, e visita de’ conti delle chiese, dell’estaurite, delle<br />

confraternite, degli ospedali, de’ conservatori, e <strong>di</strong> simili luoghi <strong>pii</strong>, fondati e governati<br />

da’ laici” 11 .<br />

Al capo I del Concordato fu stabilito che i beni posseduti all’atto del Concordato dai<br />

<strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> ecclesiastici sarebbero stati soggetti alle stesse imposte previste per le chiese<br />

e le comunità ecclesiastiche, cioè “la metà <strong>di</strong> quello, che quei tali lor beni pagherebbero,<br />

se si possedessero da’ laici, detratti bensì prima tutti i pesi annessi a’ detti beni, che<br />

sono obbligati a sod<strong>di</strong>sfare” 12 . Tali beni non sarebbero stati assoggettati a eventuali altri<br />

tributi imposti ai beni dei privati <strong>in</strong> seguito. I beni acquisiti d<strong>alla</strong> data successiva al<br />

8 Reale rescritto del 17 settembre 1738, Cfr. Giliberti, op. cit., p. 152. Pietro Giannone, critica<br />

aspramente quest’istituto: “ (…) nacque nel nostro regno la pretensione <strong>di</strong> alcuni vescovi<br />

d’arrogarsi la facoltà <strong>di</strong> far essi i testamenti ad pias causas per li laici che muoiono ab <strong>in</strong>testato” ,<br />

cfr. , Istoria civile del Regno <strong>di</strong> Napoli, a cura <strong>di</strong> Antonio Marongiu, Milano 1971, Vol. IV, libro<br />

decimo nono, Capitolo V p. 82-83 e vol. 6, libro trigesimo terzo, pp. 192-194. Sempre sui<br />

testamenti ad pias causas cfr. Enzo Misefari, Storia sociale della Calabria, Milano 1976, p. 22 e<br />

Gabriele De Rosa, Tempo religioso e tempo storico, Roma 1998, p. 56.<br />

9 G. Alberigo (a cura <strong>di</strong>), Decisioni dei concili ecumenici, Tor<strong>in</strong>o 1978, pp. 711-712.<br />

10 “L’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza del potere politico (sui luoghi <strong>pii</strong> laicali e misti) fu energicamente tutelata tra<br />

il 1570 ed il 1589, <strong>in</strong> lunghe controversie, nelle quali il sovrano resp<strong>in</strong>se come <strong>in</strong>ammissibili le<br />

pretese dei vescovi, fondate sugli atti del Concilio <strong>di</strong> Trento, <strong>di</strong> <strong>in</strong>gerirsi <strong>in</strong> tali istituti”.<br />

Controversie che furono composte solo col Concordato del 1741; cfr. Guido Lan<strong>di</strong>, Istituzioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815-1861), Milano 1977, Tomo II, p. 805.<br />

11 Trattato <strong>di</strong> accomodamento tra la Santa Sede e la Corte <strong>di</strong> Napoli del 1741, <strong>in</strong> Vito Giliberti,<br />

op. cit., 254.<br />

12 Vito Giliberti, op. cit., p. 258.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!