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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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1. Confraternite e Monti<br />

159<br />

CAPITOLO VI<br />

I BENI E LE RENDITE<br />

Nel 1786 Giuseppe Maria Galanti valutava <strong>in</strong> 13.000 il numero dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali e<br />

misti dell’<strong>in</strong>tero Regno, con l’esclusione <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> Napoli, ammontanti a 300, e <strong>di</strong><br />

quelli della Calabria Meri<strong>di</strong>onale, non censiti; i Monti frumentari erano circa 500 1 .<br />

Descrivendo questi sodalizi il Galanti scriveva 2 :<br />

Noi abbiamo un numero immenso <strong>di</strong> confraternite: più o meno, ve ne sono <strong>in</strong> tutti i paesi, e per<br />

<strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> costumi vanno soggette a gravi abusi e <strong>di</strong>sord<strong>in</strong>i. Il loro pr<strong>in</strong>cipale esercizio consiste<br />

negli atti <strong>di</strong> religione, e le loro cure pr<strong>in</strong>cipali si limitano a’ bisogni dopo la morte; cioè ad avere<br />

un servizio funebre, una sepoltura, gran numero <strong>di</strong> messe. Tutte queste confraternite si sono<br />

lasciate sussistere, con obbligarle a riconoscere la loro esistenza dal governo e ad ottenere<br />

l’approvazione delle loro regole. In questa opera si poteva <strong>di</strong>sporre qualche cosa al grande.<br />

Molte delle nostre confraternite nella capitale e nelle prov<strong>in</strong>ce, oltre gli atti <strong>di</strong> religione, si sono<br />

pure segnalate per una folla <strong>di</strong> azioni generose e patriottiche. Esse liberano i carcerati 3 , assistono<br />

gl’<strong>in</strong>fermi, dotano le fanciulle. Ed ecco come i particolari talvolta fanno più bene <strong>alla</strong> società che<br />

tutte le leggi della polizia. E’ dunque della buona politica che tali opere <strong>di</strong> carità si moltiplich<strong>in</strong>o,<br />

ma per avere pro<strong>di</strong>gi o per essere al governo <strong>di</strong> soccorso nelle gran<strong>di</strong> operazioni, converrebbe che<br />

fossero animate dallo spirito pubblico, e ben <strong>di</strong>rette”.<br />

Tra gli amm<strong>in</strong>istratori dei sodalizi da noi presi <strong>in</strong> considerazione, come vedremo, <strong>di</strong><br />

spirito pubblico ve n’era ben poco, e le severe e molteplici <strong>di</strong>sposizioni reali erano poco<br />

<strong>in</strong>cisive e facilmente aggirate. La gestione dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> era tutt’altro che limpida.<br />

Le ren<strong>di</strong>te degli stessi ascendevano, secondo la stima del Galanti, a 588.000 ducati, così<br />

ripartiti: <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali e misti del Regno (esclusa Napoli e la Calabria Meri<strong>di</strong>onale)<br />

13.000, ipotizzando per ognuno una ren<strong>di</strong>ta fissa <strong>di</strong> 15 ducati e 15 <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta avventizia,<br />

si otteneva un importo <strong>di</strong> 390.000 ducati. Per la città <strong>di</strong> Napoli riteneva che le ren<strong>di</strong>te si<br />

sarebbero raddoppiate, ammontando, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, a 18.000 ducati. I luoghi <strong>pii</strong> ecclesiastici<br />

erano circa 6.000, assegnando anche a loro una ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> 30 ducati, l’importo sarebbe<br />

aumentato <strong>di</strong> altri 180.000 ducati 4 . Alle ipotesi del Galanti purtroppo nel corso dei due<br />

secoli successivi non sono seguiti sufficienti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> carattere economico per rendere<br />

evidente l’importanza avuta da questi sodalizi nella nascita e affermazione della<br />

borghesia delle varie aree geografiche. Ancora oggi “si conosce poco dell’attività<br />

f<strong>in</strong>anziaria delle confraternite e delle loro istituzioni assistenziali: l’argomento non ha<br />

avuto molto successo tra gli storici che si sono occupati <strong>di</strong> confraternite, ed è<br />

1 Giuseppe Maria Galanti, op. cit., p. 222. In altra parte del testo, p. 229, il numero complessivo<br />

dei luoghi <strong>pii</strong> laicali e misti è <strong>in</strong><strong>di</strong>cato <strong>in</strong> 31.000 unità con una ren<strong>di</strong>ta annua <strong>di</strong> 30 ducati ciascuno<br />

per complessivi 390.000 ducati. Chiaramente il 31.000 è da leggere 13.000. Questa cifra<br />

moltiplicata per 30 dà appunto 390.000 ducati.<br />

2 Giuseppe Maria Galanti, op. cit., vol. II, p. 107.<br />

3 In carcere vi era un numero molto elevato <strong>di</strong> men<strong>di</strong>canti e <strong>di</strong> debitori. Anche i contad<strong>in</strong>i spesso<br />

f<strong>in</strong>ivano <strong>in</strong> carcere perché, <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> cattive annate, non riuscivano a pagare l’estaglio, cfr.<br />

Nello Ronga, Il 1799 <strong>in</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong>, cit., pp. 32 -33 e 202.<br />

4 G. M. Galanti, op. cit., p. 229.

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