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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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27<br />

confraternita con questo nome sorse nel 1519 su <strong>in</strong>iziativa della gentildonna spagnola<br />

Maria Lorenza Longo. Giunta a Napoli col marito Giovanni Lonc, alto funzionario<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione centrale dello Stato, morto nel 1508, aiutata dal domenicano<br />

Gerolamo Ippolito, venuto a Napoli nel 1519 come prov<strong>in</strong>ciale del suo Ord<strong>in</strong>e, aveva<br />

concepito il progetto <strong>di</strong> costruire un ospedale che accogliesse i malati <strong>in</strong>curabili, cioè<br />

quelli affetti dal morbo gallico 78 . Raccolti i fon<strong>di</strong> necessari, fu acquistata sulla coll<strong>in</strong>a <strong>di</strong><br />

Sant’Agnello, un luogo ameno e igienico, <strong>di</strong>ce Pontieri, un’area comprendente un<br />

fabbricato e un giard<strong>in</strong>o. In quell’area <strong>in</strong>iziarono i lavori, completati nel 1522, per la<br />

costruzione dell’ospedale, col beneplacito <strong>di</strong> Leone X che aveva approvato la nascente<br />

istituzione. Sul nome ufficiale <strong>di</strong> Ospedale <strong>di</strong> S. Maria del Popolo, dal titolo d’una<br />

confraternita che vi si costituì dalle orig<strong>in</strong>i e che Clemente VII approvò nel 1523,<br />

prevalse l’altro, ad esso congiunto, d’Incurabili, <strong>in</strong>tendendo sotto questa denom<strong>in</strong>azione<br />

gli ammalati poveri, qualunque fosse la natura della loro <strong>in</strong>fermità 79 . I compiti che i<br />

fondatori pensavano <strong>di</strong> affidare al nuovo sodalizio si richiamavano <strong>alla</strong> carità<br />

evangelica: l’aiuto ai più deboli, agli <strong>in</strong>fermi, soprattutto se poveri e affetti da malattie<br />

<strong>in</strong>curabili, ai carcerati e ai condannati <strong>alla</strong> pena capitale. Era su codesti <strong>in</strong>felici che<br />

doveva “stendersi la mano soccorrevole e confortatrice della Compagnia nello spirito<br />

del buon Samaritano” 80 .<br />

Confraternite della Dottr<strong>in</strong>a Cristiana<br />

Dopo il Concilio <strong>di</strong> Trento si <strong>di</strong>ffuse l’<strong>in</strong>segnamento della dottr<strong>in</strong>a cristiana nelle scuole<br />

domenicali tenute, <strong>in</strong> genere, da parroci, spesso assistiti da membri <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>i religiosi o<br />

delle confraternite. L’obiettivo era <strong>di</strong> uniformare l’<strong>in</strong>segnamento della religione,<br />

sra<strong>di</strong>care l’eresia e le pratiche religiose popolari e imporre ai laici una più rigida<br />

<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a morale. Queste scuole possono essere considerate da un lato un tentativo <strong>di</strong><br />

controllo sociale, dall’altro un primo esperimento <strong>di</strong> educazione <strong>di</strong> massa, che portò <strong>alla</strong><br />

riduzione della completa ignoranza. I primi tentativi <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> dottr<strong>in</strong>a cristiana<br />

risalgono al 1417, quando un <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Bologna, Matteo dal Gesso, <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciò a<br />

impartire i ru<strong>di</strong>menti della religione nei giorni festivi <strong>in</strong> <strong>di</strong>verse chiese e fondò, con<br />

l’<strong>in</strong>coraggiamento del vescovo, la confraternita <strong>di</strong> San Girolamo. Nel 1539 una seconda<br />

confraternita col nome <strong>di</strong> Compagnia della Dottr<strong>in</strong>a Cristiana sorse a Milano col<br />

compito <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnare “a’ putt<strong>in</strong>i et alle putt<strong>in</strong>e li boni costumi cristiani et legere et<br />

scrivere gratis et amore Dei”. Il Concilio <strong>di</strong> Trento l’11 novembre 1563 decretò che i<br />

parroci dovevano impartire l’<strong>in</strong>segnamento della fede ai bamb<strong>in</strong>i la domenica e nei<br />

giorni festivi. L’istruzione <strong>di</strong> base comprendeva l’appren<strong>di</strong>mento del Credo, del<br />

Padrenostro, dell’Ave Maria e dei comandamenti. Pio V nel 1567 emanò un breve <strong>in</strong> cui<br />

esortava tutti i vescovi ad assegnare <strong>in</strong> ogni <strong>di</strong>ocesi delle chiese alle confraternite laiche<br />

ove potessero <strong>in</strong>segnare la dottr<strong>in</strong>a cristiana 81 .<br />

Numerosi vescovi sollecitarono la creazione <strong>di</strong> queste confraternite, per limitare la<br />

<strong>di</strong>ffusione delle eresie, e quelle del Santissimo Sacramento per alimentare la devozione<br />

eucaristica. Dopo il 1607, con l’elevazione della compagnia romana della Dottr<strong>in</strong>a<br />

78<br />

La presenza a Napoli degli eserciti prima <strong>di</strong> Carlo VIII (1495 – 1496) e poi <strong>di</strong> Luigi XII (1501 –<br />

1503) aveva fatto esplodere un gravissimo problema <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>e sanitario, Cfr. Ernesto Pontieri, op.<br />

cit., p.14.<br />

79<br />

Ernesto Pontieri, op. cit., p. 2.<br />

80<br />

Ivi, p. 8.<br />

81<br />

Cfr. C.F. Black, op. cit., pp. 287 – 292 e Cfr. Roberto Rusconi, op. cit., p. 487.

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