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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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CAPITOLO IV<br />

I LUOGHI PII ALLA FINE DEL SECOLO XVIII NEL CENSIMENTO DEI<br />

PARROCI<br />

I <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali della <strong>di</strong>ocesi <strong>in</strong> genere avevano una certa autonomia dalle gerarchie<br />

ecclesiastiche. I confratelli eleggevano <strong>di</strong>rettamente i propri governatori salvo qualche<br />

Cappella e qualche struttura femm<strong>in</strong>ile che erano gestite da organismi nom<strong>in</strong>ati dal<br />

parroco; alcune confraternite “<strong>di</strong>pendevano” dalle Università che <strong>in</strong><strong>di</strong>cavano anche i<br />

governatori. I religiosi a volte potevano farne parte senza avere però né “prerogative<br />

attive né passive”, generalmente svolgevano le loro funzioni, ben def<strong>in</strong>ite per evitare<br />

<strong>in</strong>gerenze, o <strong>di</strong> guida spirituale o <strong>di</strong> <strong>assistenza</strong> religiosa: pre<strong>di</strong>care, celebrare messa e<br />

confessare <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate occasioni, con un “contratto <strong>di</strong> servizio” def<strong>in</strong>ito nei compiti e<br />

negli emolumenti.<br />

In sostanza, negli ultimi decenni del secolo XVIII, la gestione economica dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong><br />

laicali e misti era saldamente nelle mani dei laici. Che l’anticurialismo tanucciano<br />

avesse sortito effetti lo si nota anche <strong>in</strong> alcune annotazione dei parroci. Ad esempio<br />

Giovanni Maria Niglio, parroco <strong>di</strong> Frattamaggiore, puntigliosamente scrive: “Si nota<br />

che dall’anno 1770 sono stati dest<strong>in</strong>ati Amm<strong>in</strong>istratori dall’Università ad una tal<br />

Cappella per esser la medesima deficiente <strong>di</strong> regio Assenso, tali Amm<strong>in</strong>istratori sono<br />

don Antonio Durante e don Francesco Giordano; niente<strong>di</strong>meno la medesima Cappella si<br />

è avvaluta della Grazia del re Nostro Signore per lo <strong>di</strong>sbrigo del Regio Assenso, quale<br />

hà <strong>di</strong> già conseguito, ed attende il pr<strong>in</strong>cipio dell’anno nuovo per <strong>in</strong>traprendere l’antica<br />

economia”.<br />

Il reclutamento dei soci sembra che non avesse limitazioni né territoriali, all’<strong>in</strong>terno del<br />

comune, né sociali, vi erano ammesse tutte le categorie sociali; spesso negli statuti era<br />

prescritto che ne erano esclusi solo quelli che conducevano una vita scandalosa o<br />

frequentavano le bettole. La maggior parte delle confraternite era mista, nel senso che<br />

potevano farne parte sia gli uom<strong>in</strong>i sia le donne. Non mancavano comunque luoghi <strong>pii</strong><br />

solo maschili. Abbiamo, come vedremo <strong>in</strong> seguito, anche qualche sodalizio aperto solo<br />

alle donne.<br />

Nelle confraternite che accoglievano <strong>di</strong>verse categorie sociali, era facile per gli<br />

appartenenti <strong>alla</strong> borghesia impren<strong>di</strong>toriale e a quella delle professioni occupare tutte le<br />

cariche sociali e avere il predom<strong>in</strong>io nell’amm<strong>in</strong>istrazione. L’<strong>in</strong>terclassismo<br />

confraternale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, può essere letto più come un mezzo <strong>di</strong> controllo sociale che <strong>di</strong><br />

democrazia. Che il controllo dei <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> fosse al centro della lotta tra le varie<br />

famiglie borghesi locali lo testimonia anche qualche scrittore dell’epoca. Gaetano<br />

Parente, ad esempio, che scrive <strong>alla</strong> f<strong>in</strong>e della prima metà del XIX secolo, annota che le<br />

confraternite povere <strong>di</strong> Aversa erano trascurate, abbandonate, “se mai ricche, un tempo,<br />

rivaleggianti per r<strong>in</strong>ghiose elezioni <strong>di</strong> cariche” 1 . Nella <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Aversa non si<br />

riscontrano confraternite femm<strong>in</strong>ili con un ruolo <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> attività umanitarie o<br />

1 Gaetano Parente, o p. cit., vol. I, p. 79.<br />

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