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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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224<br />

domicilio> cure sanitarie e vacc<strong>in</strong>azioni” 86 . Compito, quest’ultimo, che assunse grande<br />

importanza a seguito <strong>di</strong> un’epidemia <strong>di</strong> vaiolo che portò a vacc<strong>in</strong>azioni <strong>di</strong> massa,<br />

facendo leva anche sui parroci per v<strong>in</strong>cere la resistenza <strong>di</strong> larghe fasce della<br />

popolazione. Nel 1809 fu istituito, ancora nella capitale, un Consiglio generale <strong>di</strong><br />

amm<strong>in</strong>istrazione col compito <strong>di</strong> controllare tutti gli ospizi, ospedali ed altri stabilimenti<br />

dest<strong>in</strong>ati al sollievo dei poveri, degli ammalati e dei proietti 87 . Una Commissione<br />

amm<strong>in</strong>istrativa, subord<strong>in</strong>ata al Consiglio generale, aveva il compito della gestione<br />

<strong>di</strong>retta degli stabilimenti <strong>di</strong> beneficenza; essa era composta da tre membri, il primo col<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore doveva presiedere e firmare tutta la corrispondenza generale, il<br />

secondo doveva adempiere le funzioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>atore generale, il terzo era <strong>in</strong>caricato<br />

particolarmente <strong>di</strong> tutto ciò che <strong>in</strong>teressava l’ammissione degli ammalati e de’ poveri<br />

nelle case <strong>di</strong> carità.<br />

Subito dopo, ad esso fu affidato l’<strong>in</strong>carico 88 <strong>di</strong> vigilare anche sulle prigioni e sugli<br />

ospedali <strong>in</strong> esse esistenti. A ottobre 89 fu decretata l’uniforme amm<strong>in</strong>istrazione degli<br />

stabilimenti <strong>di</strong> beneficenza <strong>in</strong> tutte le prov<strong>in</strong>ce del Regno.<br />

Il 12 agosto fu stanziata la somma la 10.000 ducati 90 per l’amm<strong>in</strong>istrazione degli ospizi<br />

della capitale, nella quale 91 fu riorganizzato il sistema della <strong>pubblica</strong> beneficenza,<br />

abolendo le case <strong>di</strong> S. Giacomo, della Tr<strong>in</strong>ità de’ pellegr<strong>in</strong>i, <strong>di</strong> S. Nicola al molo e della<br />

Pacella, lasciando <strong>in</strong> funzione l’Albergo dei poveri e S. Gennaro de’ poveri, per i vecchi<br />

e i fanciulli, l’Annunziata, per le fanciulle oblate, i proietti e i feriti, S. Eligio per le<br />

fanciulle oblate e le febbricitanti, la Cesarea, e la Pace per i febbricitanti, gli Incurabili<br />

per gli <strong>in</strong>fermi cronici e per le oblate, la Tr<strong>in</strong>ità per i convalescenti e la casa <strong>di</strong> Torre del<br />

Greco per i pazzi.<br />

La normativa 92 fu estesa, mesi dopo, a tutto il Regno, prevedendo l’istituzione <strong>di</strong> un<br />

Consiglio generale <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrazione <strong>in</strong>caricato <strong>di</strong> “sopravvegghiare a tutti gl’<strong>in</strong>teressi<br />

degli ospizi, ospedali e degli altri stabilimenti ch’esistono nelle Comuni e che sono<br />

dest<strong>in</strong>ati al sollievo de’ poveri, degli ammalati e de’ proietti”. Presieduto<br />

dall’Intendente, era composto dai vescovi della prov<strong>in</strong>cia e da tre membri nom<strong>in</strong>ati dal<br />

re tra i proprietari del capoluogo “i più <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti pel loro carattere benefico”.<br />

L’amm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong>retta dei beni e delle ren<strong>di</strong>te degli stabilimenti ed il funzionamento<br />

delle strutture erano affidati a delle Commissioni amm<strong>in</strong>istrative da istituire <strong>in</strong> quei<br />

luoghi nei quali il Consiglio generale avrebbe ritenuto opportuno. I sott<strong>in</strong>tendenti<br />

avevano la supervisione sulle Commissioni, dovevano vigilare al mantenimento delle<br />

opere, emanando que’ provve<strong>di</strong>menti che l’urgenza de’ casi esigeva, e fare rigidamente<br />

osservare i regolamenti e le prescrizioni per il buon servigio dei luoghi <strong>pii</strong>.<br />

Per far aumentare il numero dei me<strong>di</strong>ci che si era ridotto <strong>di</strong> molto a seguito della<br />

chiusura del Collegio degli Incurabili operata dal Borbone nel 1800, 93 fu riaperto il<br />

86<br />

Gabriella Botti, L’organizzazione sanitari nel Decennio, <strong>in</strong> Aurelio Lepre (a cura <strong>di</strong>), Stu<strong>di</strong> sul<br />

Regno <strong>di</strong> Napoli, cit., pp. 85-86.<br />

87<br />

Decreto n. 280 del 1 febbraio 1809<br />

88<br />

Decreto n. 347 del 12 aprile 1809<br />

89<br />

Decreto del 16 ottobre del 1809<br />

90<br />

Decreto n. 444 del 12 agosto 1809.<br />

91<br />

Decreto dell’11 settembre 1809.<br />

92<br />

Decreto n. 493 del 16 ottobre 1809.<br />

93<br />

La chiusura del Collegio fu dovuta <strong>alla</strong> presenza tra i docenti e gli allievi <strong>di</strong> numerosi patrioti,<br />

tra essi Francesco Bagno, cfr. Nello Ronga, Il 1799 cit. 205-211. Il numero annuo dei <strong>di</strong>plomati

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