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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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<strong>in</strong>viato solo 7.000, e resp<strong>in</strong>geva la proposta dell’Intendente <strong>di</strong> accollare <strong>alla</strong> prov<strong>in</strong>cia<br />

l’importo <strong>di</strong> 3.500 ducati, ricordando che il mantenimento dei proietti era eseguito<br />

attraverso la tassa <strong>di</strong> due grani ad anima, poi assorbita d<strong>alla</strong> fon<strong>di</strong>aria. L’<strong>in</strong>tero<br />

ammontare, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, doveva cadere a carico dello Stato.<br />

In merito <strong>alla</strong> <strong>pubblica</strong> istruzione il Consiglio rilevava che la prov<strong>in</strong>cia non aveva fatto<br />

progressi forse anche a causa <strong>di</strong> coloro che dovevano vigilare sulle scuole. “L’oscitanza<br />

de’ maestri nelle scuole comunali, rilevava il Consiglio, è quasi generale, e sembra che<br />

non giunga la vigilanza <strong>di</strong> coloro che sono addetti a farlo”. Proponeva <strong>di</strong> scegliere i<br />

sorveglianti nella classe dei cittad<strong>in</strong>i “i più probi ed <strong>in</strong>telligenti, i quali debbono con<br />

ogni <strong>di</strong>ligenza fare dei rapporti mensili all’<strong>in</strong>tendente sull’idoneità e la condotta dei<br />

maestri” e sugli ostacoli particolari che impe<strong>di</strong>vano <strong>di</strong> raggiungere “il sommo bene”.<br />

Sulla salute <strong>pubblica</strong> il Consiglio riproponeva il problema dell’impaludamento <strong>di</strong> alcune<br />

aree a causa del mancato espurgo dei lagni. Giu<strong>di</strong>zio positivo era espresso sulla<br />

vacc<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> massa perché proficua era stata l’azione <strong>di</strong> propaganda dei parroci.<br />

Ancora nel 1812 il Consiglio proponeva <strong>di</strong> aprire gratuitamente i sem<strong>in</strong>ari anche ai<br />

ragazzi che non aspiravano al sacerdozio, consentendo loro <strong>di</strong> frequentare la scuola e<br />

tornare a casa nel pomeriggio.<br />

Quando nel 1813 il Consiglio tornò a riunirsi 42 , l’Intendente ricordava l’apertura, nel<br />

1812, <strong>di</strong> c<strong>in</strong>que nuovi ospedali a Venafro, Sessa, Sora, Arp<strong>in</strong>o e S. Germano e tre da<br />

aprire a breve a Maddaloni, Teano, S. Maria, mentre ad Aversa stava per entrare <strong>in</strong><br />

funzione una Casa per ricevere le fanciulle abbandonate, che si sarebbe retta con i<br />

contributi dei luoghi <strong>di</strong> beneficenza. Un plauso esprimeva il Consiglio all’<strong>in</strong>iziativa del<br />

governo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire sulle malattie contagiose sviluppatesi a Parete e a Fon<strong>di</strong> e <strong>alla</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> vari cimiteri per <strong>in</strong>trodurre l’uso <strong>di</strong> <strong>in</strong>umare i cadaveri fuori dal centro<br />

abitato. Proponeva <strong>di</strong> fondare dei collegi per i fanciulli abbandonati che, dopo aver<br />

ricevuta <strong>assistenza</strong> f<strong>in</strong>o a sette anni presso le nutrici, avrebbero dovuto apprendere arti e<br />

mestieri; nei collegi il Consiglio suggeriva anche <strong>di</strong> impiantare dei gab<strong>in</strong>etti <strong>di</strong> scienze<br />

ed arti, da f<strong>in</strong>anziare con le ammende che erano pagate per le trasgressioni ai<br />

regolamenti <strong>di</strong> polizia municipale.<br />

A fronte <strong>di</strong> tutte le richieste del Consiglio è da notare che l’Intendenza non era riuscita a<br />

spendere i sol<strong>di</strong> messi a <strong>di</strong>sposizione dal governo. Infatti, nel 1814 erano <strong>di</strong>sponibili per<br />

i proietti 55.418 lire delle quali erano state utilizzate solo 27.708 lire. Lo stesso valeva<br />

anche per la <strong>pubblica</strong> istruzione, a fronte delle circa 28.000 lire messe a <strong>di</strong>sposizione, ne<br />

erano state spese solo 18.000 circa.<br />

Nel 1814 il Consiglio lamentava che gli ecclesiastici non applicavano il decreto reale<br />

del <strong>di</strong>cembre dell’anno precedente che aveva stabilito l’apertura dei sem<strong>in</strong>ari agli alunni<br />

esterni. In merito al Consiglio <strong>di</strong> Beneficenza della prov<strong>in</strong>cia, il Consiglio rilevava che i<br />

suoi membri si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guevano abbastanza per il loro spirito filantropico e offriva un<br />

tributo <strong>di</strong> riconoscenza a Sua Maestà per aver fatto istituire l’ospedale dei matti ad<br />

Aversa e l’ospedale a Venafro. Ad Aversa <strong>in</strong>oltre da tre anni era <strong>in</strong> funzione un<br />

ospedale per i detenuti ed era a buon punto l’istituzione <strong>di</strong> una “casa <strong>di</strong> correzione”.<br />

42 Presidente era il Pr<strong>in</strong>cipe <strong>di</strong> Cimitile e i suoi nuovi componenti del Consiglio erano Francesco<br />

Paolella <strong>di</strong> S. Maria, Giuseppe del Tufo <strong>di</strong> Capua, V<strong>in</strong>cenzo Caso <strong>di</strong> S. Gregorio, Germano Vitelli<br />

<strong>di</strong> Caserta, Giovan Battista Maria Gui<strong>di</strong> <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a S. Framonti, Virgilio <strong>di</strong> Pippo <strong>di</strong><br />

Roccamonf<strong>in</strong>a, Giuseppe Cecere <strong>di</strong> Sessa, Giuseppe Diana <strong>di</strong> Teano, Ignazio Bastar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Sora e<br />

Michele Fascagnola <strong>di</strong> Mondragone.

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