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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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Crociata 12 , per l’ottavario del Corpus Dom<strong>in</strong>i e per S. Marco, tre processioni si tenevano<br />

per le Rogationi tese a <strong>in</strong>vocare da Dio la protezione sui beni della terra 13 . La<br />

Congregazione del Rosario ne organizzava tre, per le Quarant’ore e nella qu<strong>in</strong>ta<br />

domenica <strong>di</strong> Quaresima, altre 12 processioni nelle prime domeniche del mese con la<br />

statua della Madonna del Rosario. In totale erano ben trenta processioni nel corso<br />

dell’anno, alle quali si accompagnavano oltre 160 messe cantate.<br />

Come si può vedere la vita dei contad<strong>in</strong>i era allietata da cont<strong>in</strong>ue celebrazioni per la<br />

salvezza delle loro anime, anche se sorge il dubbio che a tanti <strong>di</strong> questi riti<br />

partecipassero solo i sacerdoti, qualche devoto borghese senza impegni lavorativi e<br />

forse i poverissimi che speravano <strong>in</strong> qualche elemos<strong>in</strong>a, essendo gli altri fedeli, uom<strong>in</strong>i,<br />

donne e bamb<strong>in</strong>i impegnati nei lavori dei campi. Alle processioni partecipavano anche i<br />

confratelli <strong>di</strong> altri luoghi <strong>pii</strong> e i religiosi <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>i presenti nel comune, a loro veniva<br />

offerta la colazione d<strong>alla</strong> struttura che organizzava l’evento. Oltre alle processioni i<br />

luoghi <strong>pii</strong>, <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate ricorrenze, s’impegnavano a <strong>in</strong>vitare i fedeli a una maggiore<br />

religiosità. Ad esempio, un <strong>in</strong>caricato della confraternita del Santissimo e della Cappella<br />

del Purgatorio <strong>di</strong> S. Antimo, durante tutto il tempo <strong>di</strong> Quaresima, andava per le strade<br />

del paese, con l’abito <strong>di</strong> confratello, per esortare i fedeli a prepararsi “a ben morire”. Nei<br />

primi anni dell’ 800 la confraternita ritenne <strong>di</strong> dover sostituire quest’esortazione con la<br />

recita <strong>di</strong> alcune devozioni da parte del f<strong>in</strong>to confratello. E’ probabile che <strong>in</strong>iziative<br />

simili fossero <strong>in</strong> vigore anche <strong>in</strong> altri comuni.<br />

Nella <strong>di</strong>ocesi molto <strong>di</strong>ffusa era la festa dei Carnevaletti 14 ; la Cappella e Monte delle<br />

Anime del Purgatorio, eretta nella chiesa dei santi Filippo e Giacomo <strong>di</strong> Aversa, ad<br />

esempio, ne celebravano due. Il primo negli ultimi tre giorni <strong>di</strong> Carnevale e il secondo<br />

nella commemorazione dei morti. In genere prevedevano, durante i tre giorni, la<br />

12 Clemente XII accordò a Carlo III “la bolla della crociata” per formare una flotta <strong>di</strong> navi. Nel<br />

1778 col pretesto <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>re navi contro i barbareschi si <strong>di</strong>ede esecuzione <strong>alla</strong> tassa che prevedeva<br />

il pagamento <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci e ventisei grani, secondo le con<strong>di</strong>zioni economiche della famiglia, per<br />

ottenere il privilegio <strong>di</strong> mangiare “lattic<strong>in</strong>i, grasso ed altre cose simili nella quaresima ed <strong>in</strong> tutti i<br />

venerdì, sabato e vigilie”; questo tributo fruttava 70.000 ducati all’anno; cfr. Ludovico Bianch<strong>in</strong>i,<br />

Storia delle f<strong>in</strong>anze del Regno <strong>di</strong> Napoli, Napoli 1835, vol. III, pp. 443-444.<br />

13 Erano tre processioni che si tenevano nei tre giorni imme<strong>di</strong>atamente precedenti all’Ascensione<br />

(lunedì, martedì e mercoledì) per implorare la misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong>v<strong>in</strong>a sui peccati degli uom<strong>in</strong>i e<br />

ottenere la sua protezione sui beni della terra. L’usanza, detta anche Litania m<strong>in</strong>ore, era stata<br />

<strong>in</strong>trodotta dal vescovo <strong>di</strong> Vienne <strong>in</strong> Francia, S. Mamerto, verso il 470, dopo varie calamità<br />

naturali e un terremoto che si erano abbattute nella zona. Era un triduo <strong>di</strong> preghiere e <strong>di</strong>giuni che<br />

si concludeva nella festa dell’Ascensione. Il papa Leone III (725 – 816) estese la festa a tutta la<br />

chiesa. La processione si snodava <strong>in</strong> modo che tutto il territorio del paese potesse, sia pure a<br />

<strong>di</strong>stanza, essere visto. Durante la processione, <strong>alla</strong> quale partecipavano anche le confraternite, il<br />

sacerdote <strong>in</strong>tonava le litanie dei santi e le <strong>in</strong>vocazioni relative <strong>alla</strong> protezione della campagne e<br />

delle popolazioni: D<strong>alla</strong> folgore e d<strong>alla</strong> tempesta, dal flagello del terremoto, d<strong>alla</strong> peste, fame e<br />

guerra, il popolo rispondeva liberaci Signore.<br />

14 La chiesa non riusciva a bloccare la tra<strong>di</strong>zione trasgressiva del carnevale che co<strong>in</strong>volgeva anche<br />

i sacerdoti secolari e gli ord<strong>in</strong>i religiosi. Con l’<strong>in</strong>tervento dei gesuiti furono istituiti i carnevaletti,<br />

una sorta <strong>di</strong> festa religiosa alternativa che consisteva nell’esposizione del Sacramento,<br />

nell’organizzare processioni, preghiere e musiche con spari <strong>di</strong> fuochi <strong>di</strong> artifici per attirare i<br />

fedeli.

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