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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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beni, <strong>in</strong> quei giorni alcuni luoghi <strong>pii</strong> <strong>di</strong>stribuivano il pane. In materia <strong>di</strong> <strong>assistenza</strong> nella<br />

<strong>di</strong>ocesi normanna figura s<strong>in</strong>golare fu il vescovo Nicola Borgia che, sia da canonico della<br />

cattedrale <strong>di</strong> Napoli sia da vescovo <strong>di</strong> Cava dei Tirreni e poi <strong>di</strong> Aversa (1765 – 1779),<br />

tenne la <strong>di</strong>rezione del conservatorio per fanciulle S. V<strong>in</strong>cenzo Ferreri della capitale, ove<br />

“si prevedeva la doppia istruzione nei mestieri femm<strong>in</strong>ili e nella dottr<strong>in</strong>a cristiana, e<br />

un’adeguata dote per il matrimonio o per il convento” 48 . Per raccogliere fon<strong>di</strong>, anche da<br />

vescovo “unitamente a quelle figliole, scrive il Parente, andava <strong>in</strong> giro per la città con le<br />

bisacce al collo chiedendo per carità <strong>di</strong> Dio; f<strong>in</strong>o a sbertarlo taluni, che il<br />

soprannom<strong>in</strong>arono Monsignor Bisaccelle”. Ad Aversa ebbe cura <strong>di</strong> migliorare il ritiro<br />

<strong>di</strong> S. Michele “dest<strong>in</strong>andolo ad accogliere quelle donne, la cui virtù pericolata o<br />

pericolante potesse trovare uno schermo contro le seduzioni, o il benefizio del<br />

<strong>di</strong>s<strong>in</strong>ganno, non mai tardo ad emendare i passati errori” 49 . Nella città erano vari i<br />

sodalizi che si facevano carico del problema della povertà <strong>di</strong>stribuendo<br />

complessivamente oltre 800 ducati. Il Pio Monte della Pietà aveva l’onere <strong>di</strong><br />

somm<strong>in</strong>istrare me<strong>di</strong>camenti ai poveri <strong>in</strong>fermi per <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> don Michele Guar<strong>in</strong>o,<br />

che aveva donato al sodalizio un territorio <strong>di</strong> 6 moggi a Centora, poi venduto d<strong>alla</strong><br />

Regia Corte nel 1798 con un assegnamento <strong>di</strong> 64,0 ducati all’anno. Complessivamente<br />

il Monte dest<strong>in</strong>ava oltre 300 ducati per le elemos<strong>in</strong>e. Luise <strong>di</strong> Donato aveva lasciato un<br />

territorio arbustato a Frignano Maggiore con l’obbligo, per il Monte, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuire<br />

quanto ricavato dal fitto <strong>in</strong> pane ai poveri nel giorno <strong>di</strong> S. Sebastiano. La chiesa della<br />

Tr<strong>in</strong>ità dei Pellegr<strong>in</strong>i <strong>di</strong>stribuiva ai poveri 100 ducati all’anno. Sei ducati li assegnava ai<br />

carcerati del Tribunale <strong>di</strong> Campagna, <strong>in</strong> ragione <strong>di</strong> mezzo ducato al mese. Santa Maria<br />

degli Angeli ne assegnava 60, la chiesa <strong>di</strong> S. Maria del Popolo 162 .<br />

Tra i comuni più popolosi ne assegnavano 486 Giugliano, 272 S. Antimo, 262<br />

Frattamaggiore, 216 Caivano. A Giugliano quattro luoghi <strong>pii</strong> coprivano l’<strong>in</strong>tero importo<br />

così <strong>di</strong>stribuito: la chiesa <strong>di</strong> S. Sofia 206 ducati, la Congregazione <strong>di</strong> S. Maria della Pace<br />

120 e la Congregazione <strong>di</strong> S. Giovanni Evangelista e la Cappella della Pietà 80 ducati<br />

ciascuna. A Frattamaggiore la Cappella laicale del Santissimo Rosario <strong>di</strong>stribuiva 100<br />

ducati, circa 50 ne dava quella <strong>di</strong> S. Sossio; le cappelle delle Anime del Purgatorio, del<br />

Sacramento e <strong>di</strong> S. Nicola ne davano circa 30 ciascuna. A S. Antimo l’importo <strong>di</strong> 272<br />

ducati era <strong>di</strong>viso tra i sodalizi dello Spirito Santo e la Cappella del Sacramento <strong>in</strong><br />

misura <strong>di</strong> 70 ducati ciascuna, le Cappelle del Purgatorio e <strong>di</strong> S. Rocco 40 ciascuna, il<br />

Monte del Rosario 30, 12 S. Anna e S. Giuseppe e 10 la cappella del Rosario. A<br />

Caivano i 216 ducati erano <strong>di</strong>visi quasi equamente tra le Anime del Purgatorio, la<br />

Congregazione del Rosario, la Cappella della Concezione, il Monte S. Pietro e la<br />

Congregazione del SS. mo Sacramento. Tra i comuni m<strong>in</strong>ori Pascarola assegnava 80<br />

ducati a questo scopo, gli altri <strong>di</strong>stribuivano <strong>in</strong> elemos<strong>in</strong>e 4 ducati all’anno il Monte dei<br />

morti <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>to, 15 ducati la Cappella dell’Assunta <strong>di</strong> Casandr<strong>in</strong>o, 6 ducati la cappella<br />

del SS. mo Sacramento <strong>di</strong> Crispano. Nel comune <strong>di</strong> Grumo il Monte del Purgatorio<br />

<strong>di</strong>stribuiva circa 9 ducati, 19 ne elargiva la Cappella della Purità. Altri donatori come,<br />

ad esempio, Ottavio de Capraris, avevano lasciato al Pio Monte della Pietà <strong>di</strong> Aversa dei<br />

territori con l’obbligo <strong>di</strong> somm<strong>in</strong>istrare ai coloni la semenza da restituirsi <strong>in</strong>sieme<br />

all’estaglio.<br />

E’ importante notare come molti luoghi <strong>pii</strong> <strong>in</strong> paesi poveri, con confratelli che erano<br />

morosi delle quote sociali perché “impotenti a pagare”, come attestavano gli<br />

48 Romeo De Maio, Religiosità a Napoli, Napoli 1997, p. 325.<br />

49 Nicola Parente, op. cit., vol. II, p. 681.

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