01.06.2013 Views

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

237<br />

CAPITOLO IX<br />

IL NUOVO ASSETTO TERRITORIALE E LE REALIZZAZIONI DI OPERE<br />

PUBBLICHE NELL’AREA AVERSANA<br />

1. La ripartizione del territorio tra le <strong>in</strong>tendenze <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>Lavoro</strong><br />

Nel Decennio fu realizzata la “costruzione <strong>di</strong> nuovi più efficienti e moderni apparati<br />

civili e statali”. Con la collaborazione degli esponenti della corrente riformatrice<br />

napoletana, fu dato un nuovo assetto attraverso provve<strong>di</strong>menti ra<strong>di</strong>cali quali: l’eversione<br />

della feudalità, la riforma dell’amm<strong>in</strong>istrazione prov<strong>in</strong>ciale e comunale, l’imposizione<br />

dell’imposta fon<strong>di</strong>aria. “Provve<strong>di</strong>menti tra loro strettamente connessi, emanati quasi<br />

tutti nell’agosto del 1806, ma applicati, non senza ripensamenti e revisioni, nel corso<br />

degli anni successivi” 1 . Come abbiamo già visto, il nuovo assetto delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

prov<strong>in</strong>ciali e comunali, prevedeva a capo <strong>di</strong> ogni prov<strong>in</strong>cia un <strong>in</strong>tendente <strong>in</strong>caricato<br />

dell’amm<strong>in</strong>istrazione civile, f<strong>in</strong>anziaria e dell’alta polizia, alle sue <strong>di</strong>pendenze c’erano i<br />

Sott<strong>in</strong>tendenti che coord<strong>in</strong>avano i Distretti cioè parti delle prov<strong>in</strong>ce. Alle <strong>in</strong>tendenze e ai<br />

<strong>di</strong>stretti furono affiancati i Consigli d’<strong>in</strong>tendenza con non oltre 20 membri, i Consigli <strong>di</strong><br />

sotto<strong>in</strong>tendenza con 10 membri per le prov<strong>in</strong>ce <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> lavoro 2 , e il<br />

Consiglio prov<strong>in</strong>ciale, con la funzione <strong>di</strong> ripartire le imposte tra i <strong>di</strong>stretti e i comuni e<br />

formulare raccomandazioni per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni della prov<strong>in</strong>cia. Tutte<br />

le cariche erano <strong>di</strong> nom<strong>in</strong>a reale comprese quelle dei consiglieri, che duravano <strong>in</strong> carica<br />

quattro anni 3 . All’<strong>in</strong>tendente era affiancato un segretario generale <strong>in</strong>caricato della<br />

custo<strong>di</strong>a e spe<strong>di</strong>zione delle carte e della firma degli atti pubblici approvati<br />

dall’<strong>in</strong>tendente. Anche le modalità <strong>di</strong> elezione dei decurionati dei comuni furono<br />

cambiate 4 ; col decreto del 18 ottobre 1806 furono soppressi i parlamenti comunali e fu<br />

stabilito che i consiglieri o decurioni sarebbero stati estratti a sorte tra i proprietari, che<br />

avevano una ren<strong>di</strong>ta annua, che cambiava <strong>in</strong> base al numero degli abitanti. La pr<strong>in</strong>cipale<br />

attribuzione dei consigli comunali era quella <strong>di</strong> “eleggere gli amm<strong>in</strong>istratori civici fuori<br />

del loro corpo, e tutti gli ufficiali (…) i deputati per la revisione dei conti e similmente<br />

<strong>di</strong> proporre i soggetti per i consigli <strong>di</strong>strettuali e prov<strong>in</strong>ciali”. Insieme agli<br />

1 Pasquale Villani, Il Decennio francese, <strong>in</strong> Anna Maria Rao e Pasquale Villani, Napoli 1799-<br />

1815, d<strong>alla</strong> re<strong>pubblica</strong> <strong>alla</strong> monarchia amm<strong>in</strong>istrativa, Napoli 1994, p. 209.<br />

2 Legge n. 9 dell’8 gennaio 1806.<br />

3 I consigli <strong>di</strong> Prov<strong>in</strong>cia e <strong>di</strong> Distretto furono istituiti con legge dell’8 agosto 1808 e le modalità <strong>di</strong><br />

elezione con legge del 18 ottobre dello stesso anno. Si vedano anche le istruzioni del m<strong>in</strong>istro<br />

delle f<strong>in</strong>anze ai consiglieri prov<strong>in</strong>ciali e <strong>di</strong>strettuali del 24 settembre 1808. Verbali delle sedute<br />

(1808-1809) sono sparsi <strong>in</strong> ASN,Interno, 373 (ex 28) citati da Rambaud, note al capitolo XI.<br />

4 Durante il periodo borbonico i comuni erano amm<strong>in</strong>istrati da Eletti scelti <strong>in</strong> pubblico parlamento<br />

dai capifamiglia <strong>di</strong> ogni comune, ma il sistema era abbastanza deteriorato tanto che Giuseppe<br />

Maria Galanti così lo descriveva: ”Questo consiglio non è che un attruppamento <strong>di</strong> persone<br />

sfaccendate o le più tristi del paese. Si comprende dalle cose dette che quelle che tali non sono,<br />

scansano d’<strong>in</strong>tervenirvi. I tristi e gli sfaccendati, vivendo sul governo de’ comuni, fanno nascere<br />

le più accanite contese. L’elezione delle municipalità è un fonte perenne <strong>di</strong> litigi, poiché i comuni<br />

non hanno costituzione uniforme e perché le leggi non sono osservate”. Cfr. Giuseppe Maria<br />

Galanti, op. cit., vol. I, p. 443. Per le nuove norme ve<strong>di</strong> De Mart<strong>in</strong>o, op. cit, p. 117

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!