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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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chiesa parrocchiale <strong>di</strong> Santa Croce c’era la cappella del Corpo <strong>di</strong> Cristo, a<br />

Casappuzzano la cappella <strong>di</strong> S. Maria delle Grazie sita nella chiesa parrocchiale <strong>di</strong> S.<br />

Michele, presso l’altare maggiore, m<strong>in</strong>acciava <strong>di</strong> rov<strong>in</strong>are. Essa, asserivano i presenti<br />

<strong>alla</strong> santa visita, era stata eretta con le elemos<strong>in</strong>e dei confratelli i quali eleggevano i<br />

procuratori e querebant elemos<strong>in</strong>as per detta cappella e con esse substentabant<br />

pauperes, maritabant puelle pauperes et providebant aliis occorrentiis et necessitates<br />

<strong>di</strong>cti confraternitatis <strong>di</strong>cte ville et habebant vestis pro associan<strong>di</strong>s mortuis et multa alia<br />

bona operabant. Nelle campagne del casale c’erano tre cappelle, <strong>di</strong> S. Pietro (fuori del<br />

casale), <strong>di</strong> S. Mart<strong>in</strong>o papa, alias S. Mart<strong>in</strong>iello, <strong>di</strong> S. Maria al Para<strong>di</strong>so, <strong>di</strong> S. Pancrazio.<br />

Le ultime tre erano classificate come rurali. A Casignano e a Casolla c’erano solo le due<br />

chiese parrocchiali. A Cesa, sul lato destro dell’altare della chiesa <strong>di</strong> S. Cesario, c’era la<br />

cappella del Corpo <strong>di</strong> Cristo eretta da confratelli, che eleggevano i procuratori e si<br />

prendevano cura della cappella stessa. Al momento della visita i procuratori erano<br />

Giacomo De Mar<strong>in</strong>iello e V<strong>in</strong>cenzo della Volpe. A Crispano, nella chiesa parrocchiale<br />

<strong>di</strong> S. Gregorio, c’era la confraternita <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Costant<strong>in</strong>opoli. A Ducenta c’era solo<br />

la chiesa parrocchiale.<br />

A Frattamaggiore, è riportato nei verbali della visita, oltre <strong>alla</strong> chiesa <strong>di</strong> S. Sossio, c’era<br />

quella <strong>di</strong> S. Maria delle Grazie dello comune. I confratelli convenivano <strong>in</strong> questa chiesa<br />

la domenica e facevano celebrare la messa. A Frattapiccola, Frignano Maggiore e<br />

Frignano Piccolo non furono rilevate cappelle.<br />

A Giugliano oltre alle chiese <strong>di</strong> S. Sofia, S. Giovanni Evangelista, S. Nicola e S. Anna<br />

esistevano la Cappella del Santo Sepolcro <strong>di</strong> patronato del presbitero Stefano Miraglia,<br />

la chiesa <strong>di</strong> S. Maria Annunziata, nella quale aveva sede la confraternita <strong>di</strong> S. Maria<br />

della Pace, che deservit pro mortuis sepelien<strong>di</strong>s. Gli economi della confraternita<br />

facevano celebrare messe da preti della chiesa il lunedì, il sabato e la domenica. I<br />

confratelli (evidentemente preti) vivevano delle elemos<strong>in</strong>e dei fedeli. Dopo aver visitato<br />

la chiesa <strong>di</strong> S. Felice, <strong>di</strong>stante circa un miglio dal casale, il vescovo tornò a Giugliano e<br />

visitò la cappella del Corpo <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong> patronato della famiglia Pragliola e la chiesa <strong>di</strong><br />

S. Marco, grancia seu membrum della chiesa parrocchiale <strong>di</strong> S. Felice. In essa vi era la<br />

Cappella seu locum <strong>di</strong>etro l’altare maggiore, dove vi era una confraternita della quale<br />

non è riportato il nome, <strong>in</strong> essa i confratelli de servientes per associan<strong>di</strong>s cadaveribus et<br />

pro processionibus facien<strong>di</strong>s; vi erano economi e procuratori que annuatim creantur per<br />

<strong>di</strong>ctos confrates et unus alteri et alter alteri completo anno dant computum et rationem.<br />

Secondo uno storico locale prima del XIV secolo sarebbe stata fondata la confraternita<br />

<strong>di</strong> S. Giovanni Evangelista 168 . A Grumo nella chiesa <strong>di</strong> S. Tammaro c’era la cappella <strong>di</strong><br />

S. Maria <strong>di</strong> Loreto con la confraternita, posta <strong>di</strong>etro la chiesa. I confratelli avevano vesti<br />

<strong>di</strong> tela tigrata, che <strong>in</strong>dossavano durante le processioni. Avevano un’immag<strong>in</strong>e del<br />

Crocefisso (evidentemente sull’altare) con la tovaglia nera. Non c’erano cappelle né<br />

confraternite a Gricignano, Isola, Lusciano, Nevano. A Parete la visita non fu compiuta.<br />

A Pascarola oltre <strong>alla</strong> chiesa <strong>di</strong> S. Giorgio, furono censite le cappelle <strong>di</strong> S. Maria de li<br />

confrati, <strong>di</strong> S. Maria Annunziata, <strong>di</strong> Santa Margherita; le due ultime <strong>di</strong> patronato<br />

168 Agost<strong>in</strong>o Basile, Memorie istoriche della <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> Giugliano, Napoli MCCC, pp. 206-207 e p.<br />

305. Secondo il Basile le confraternite più antiche erano quella dello Spirito Santo, fondata<br />

probabilmente tra il XIII e il XIV secolo nella chiesa <strong>di</strong> S. Sofia, che avrebbe assunto<br />

successivamente il titolo <strong>di</strong> Corpo <strong>di</strong> Cristo. La confraternita <strong>di</strong> S. Giovanni Evangelista, riportata<br />

dal Basile, e potrebbe essere quella r<strong>in</strong>venuta, senza titolo, dal vescovo De Baldu<strong>in</strong>is nella chiesa<br />

<strong>di</strong> S. Marco.

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