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Dai Luoghi pii alla pubblica assistenza in Terra di Lavoro

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Certamente la presenza <strong>di</strong> elementi anticurialisti nella borghesia locale <strong>in</strong>fluiva sugli<br />

orientamenti delle Università. Il <strong>di</strong>sappunto degli ecclesiastici è visibile nelle<br />

annotazioni dei parroci. Il parroco <strong>di</strong> Trentola, <strong>in</strong> merito <strong>alla</strong> nom<strong>in</strong>a degli<br />

amm<strong>in</strong>istratori <strong>di</strong> tre luoghi <strong>pii</strong> da parte dell’Università, annotava che per la Cappella<br />

del SS. mo Sacramento si trattava <strong>di</strong> un’<strong>in</strong>novazione, per il Monte delle Anime del<br />

Purgatorio il fondatore aveva stabilito che tale compito spettasse al parroco e per la<br />

Cappella della Madonna della Pietà che il parroco “ave sempre eletto due Economi”. A<br />

Frattamaggiore la totalità dei luoghi <strong>pii</strong> era amm<strong>in</strong>istrata da laici eletti dai confratelli o<br />

dall’Università. La stessa confraternita del Sacramento pur essendo “propria del<br />

Reverendo Parroco”, era stata sottratta <strong>alla</strong> sua amm<strong>in</strong>istrazione e aveva come<br />

amm<strong>in</strong>istratori, dal 1770, due economi scelti dall’Università tra i fratelli della<br />

Congregazione dallo stesso nome. La motivazione era che la Cappella era priva del<br />

regio assenso, e il parroco puntigliosamente annotava che nel 1777 l’aveva già ottenuto<br />

e si aspettava “il pr<strong>in</strong>cipio dell’anno nuovo per <strong>in</strong>traprendere l’antica economia”.<br />

Il controllo delle confraternite da parte delle parrocchie fu utilizzato per rafforzare il<br />

controllo sia politico sia religioso sui laici 20 . Ciò era, forse, maggiormente vero nella<br />

gestione delle confraternite dette del parroco, ossia le Cappelle che, <strong>in</strong> genere, erano<br />

quelle eucaristiche e mariane. Se le confraternite avevano sede <strong>in</strong> locali <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>i<br />

religiosi o se avevano dei sacerdoti regolari come confessori o pre<strong>di</strong>catori certamente<br />

erano poco propense a seguire il parroco 21 . In questo senso vanno letti forse anche<br />

alcuni trasferimenti <strong>di</strong> sede <strong>di</strong> alcune confraternite delle quali abbiamo già dato notizia.<br />

Come abbiamo detto <strong>in</strong> precedenza i <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> laicali e misti dell'<strong>in</strong>tera <strong>di</strong>ocesi erano<br />

273 secondo il censimento dei parroci e 269 quelli censiti dal Tribunale Misto. La<br />

<strong>di</strong>scordanza non deve meravigliare perché molto spesso sotto lo stesso titolo erano<br />

presenti la Cappella e un Monte o la confraternita e il Monte o la Cappella, a volte gli<br />

amm<strong>in</strong>istratori erano gli stessi, a volte <strong>di</strong>versi, gli stessi bilanci potevano comprendere o<br />

meno ambedue i sodalizi, per cui un censimento reale, tenendo conto <strong>di</strong> tutte le possibili<br />

variabili, a quei tempi era impossibile. I due dati sono molto simili, segno che i criteri<br />

seguiti erano stati quasi gli stessi. A fronte dei circa 270 <strong>Luoghi</strong> <strong>pii</strong> circa abbiamo<br />

r<strong>in</strong>venuto 195 Stati <strong>di</strong>scussi relativi a trenta comuni. Altri quattro comuni non avevano<br />

luoghi <strong>pii</strong> (Car<strong>di</strong>tello, Isola, Teverolaccio e Zaccaria) e otto sono i comuni per quali non<br />

abbiamo r<strong>in</strong>venuto dati (Casalnuovo a Piro, Casapesenna, Casolla Valenzana, Casolla S.<br />

Adjutore, Ducenta, Lusciano, Parete e Vico <strong>di</strong> Pantano).<br />

Gli otto comuni esclusi, <strong>alla</strong> f<strong>in</strong>e del '700, avevano complessivamente meno <strong>di</strong> 7.500<br />

abitanti, cioè meno del 10% della popolazione della <strong>di</strong>ocesi. Degli stati <strong>di</strong>scussi da noi<br />

presi <strong>in</strong> considerazione 190 rientrano <strong>in</strong> un arco <strong>di</strong> tempo che va dal 1802 al 1806 e 5<br />

nel periodo 1783 – 1797.<br />

20 Cfr. C.F. Black, op. cit., p. 103.<br />

21 Cfr. C.F. Black, op. cit., p. 105.

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