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La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

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Atti del seminario «<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> dell’italiano a <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>»<br />

L’attività è durata circa tre mesi e con cadenza settimanale ciascun gruppo trovava<br />

nel forum un compito da portare a termine. Ogni 15 giorni, inoltre, durante un incontro<br />

in presenza, veniva verificato e presentato <strong>il</strong> lavoro di ogni gruppo all’intera classe,<br />

dando spazio alle correzioni e alle integrazioni possib<strong>il</strong>i.<br />

All’inizio i compiti assegnati erano molto semplici, ma progressivamente è aumentato<br />

<strong>il</strong> livello di difficoltà, mentre è diminuito <strong>il</strong> ruolo di supporto del tutor. Per esempio<br />

la prima attività prevedeva la semplice comp<strong>il</strong>azione di una scheda di presentazione di<br />

ogni singolo componente del gruppo, mentre la seconda e la terza richiedevano agli<br />

<strong>studenti</strong> <strong>il</strong> reperimento di informazioni da siti Internet riguardanti la città di Bergamo.<br />

Questa parte del compito (ricerca, comprensione e selezione delle informazioni su siti<br />

Internet) è stata valutata come particolarmente diffic<strong>il</strong>e e impegnativa, pur essendo gli<br />

apprendenti <strong>cinesi</strong> abituati alla pratica della lettura (D’Annunzio 2009, p. 38), che tuttavia<br />

non hanno saputo affrontare con le strategie adeguate al task (cfr § 5.1 in cui si<br />

accenna a un percorso, sperimentato successivamente, mirato alla riflessione sulle tecniche<br />

di lettura). Talvolta invece lo svolgimento di queste attività ha richiesto agli <strong>studenti</strong><br />

di reperire, di persona, informazioni in alcuni luoghi della città, spingendo gli<br />

<strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> a confrontarsi con i nativi al di fuori della classe. L’ultima attività, svolta<br />

senza più alcun aiuto da parte del tutor, proponeva infine un task complesso, quale<br />

l’organizzazione di una gita in un’altra città italiana.<br />

Determinante nel contesto di questo apprendimento collaborativo è stato <strong>il</strong> ruolo<br />

dell’e-tutor che ha aiutato e sostenuto gli <strong>studenti</strong> nel lavoro di squadra, facendo in modo<br />

che ogni soggetto del gruppo contribuisse non solo alla realizzazione della propria<br />

parte di lavoro, bensì anche alla globalità del risultato finale di gruppo.<br />

4.2.2. <strong>La</strong> macroattività «Caccia al tesoro di luglio»<br />

Diversamente dalla macroattività precedente, la caccia al tesoro, proposta agli <strong>studenti</strong><br />

qualche mese dopo la prima attività, si è caratterizzata come una tipologia di lavoro più<br />

cooperativa che collaborativa: gli <strong>studenti</strong>, divisi nei medesimi gruppi, hanno avuto<br />

compiti da svolgere singolarmente, raccolti poi dal leader del gruppo. Questa metodologia,<br />

che prevedeva un primo momento di lavoro individuale, finalizzato a un obiettivo<br />

comune, ha creato minori difficoltà agli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>, forse anche perché si sono giovati<br />

delle strategie maturate nell’attività precedente.<br />

L’attività è durata tre settimane; dopo aver concordato un tema comune (cucina,<br />

musica e natura), ad ogni studente si richiedeva settimanalmente di rispondere a due<br />

domande su un aspetto della cultura italiana e locale. Questa attività è stata particolarmente<br />

gradita dagli <strong>studenti</strong> perché ha permesso loro di scoprire aspetti sconosciuti della<br />

città di Bergamo. All’aspetto motivazionale ha contribuito in modo positivo probab<strong>il</strong>mente<br />

anche la componente competitiva, richiesta dalla caccia al tesoro e non estranea<br />

allo st<strong>il</strong>e d’apprendimento cinese (cfr. D’Annunzio 2009, p. 34).<br />

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