La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...
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Atti del seminario «<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> dell’italiano a <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>» 61<br />
ideogrammi non sono solo simboli grafici e la scrittura è una forma d’arte che ha un<br />
valore estetico (Biasco – Wen – Banfi 2003).<br />
Gli apprendenti <strong>cinesi</strong> devono adeguarsi alle diverse scritture adottate nella stampa<br />
e devono riuscire a decriptare la calligrafia degli italiani che può far vac<strong>il</strong>lare e rendere<br />
opaca anche la corrispondenza tra grafema e fonema che in italiano è quasi completa.<br />
Questo deve essere tenuto in considerazione durante l’insegnamento evitando di<br />
fornire scritture di diffic<strong>il</strong>e interpretazione, specie all’inizio dell’apprendimento.<br />
4. L’insegnamento<br />
Quanto detto a proposito dell’apprendimento dell’italiano da parte di <strong>studenti</strong> sinofoni<br />
mette in evidenza come l’insegnamento di una L2 debba tenere conto dell’intersecarsi<br />
dei diversi livelli linguistici.<br />
L’insegnamento della pronuncia deve attuarsi in parallelo con quello della<br />
grammatica, del lessico, della sintassi, della pragmatica per potenziare gli strumenti che<br />
permettano ai discenti di processare correttamente la lingua (Costamagna 2010b).<br />
Gli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> principianti hanno grandi difficoltà ad orientarsi nella<br />
percezione e nella produzione orale e devono essere maggiormente esposti all’ascolto<br />
della lingua parlata. Le attività in classe devono pertanto prevedere lo sv<strong>il</strong>uppo della<br />
percezione uditiva e della capacità imitativa degli <strong>studenti</strong> attraverso esercizi<br />
sull’accento, sulla durata consonantica, sulla formazione s<strong>il</strong>labica e sull’intonazione<br />
(Costamagna 2010a).<br />
Nei primi stadi dell’apprendimento <strong>il</strong> lavoro dedicato alla pronuncia, ut<strong>il</strong>e a<br />
sv<strong>il</strong>uppare le competenze percettive e produttive orali, alimenta lo sv<strong>il</strong>uppo della<br />
consapevolezza fonologica ut<strong>il</strong>e per accogliere la struttura prosodica dell’italiano e si<br />
intreccia con l’acquisizione del lessico fac<strong>il</strong>itandone la memorizzazione.<br />
L’intervento didattico deve tuttavia tenere in considerazione le aspettative e <strong>il</strong><br />
diverso approccio che gli <strong>studenti</strong> hanno con l’apprendimento linguistico. In classe, gli<br />
<strong>studenti</strong> sinofoni mostrano agli occhi di un insegnante occidentale un atteggiamento<br />
apparentemente passivo che è solo <strong>il</strong> frutto dell’educazione ricevuta in Cina. In realtà i<br />
discenti <strong>cinesi</strong> sono molto riflessivi e non sono abituati ad esprimere le proprie idee in<br />
classe, perché questo potrebbe essere considerato un atteggiamento egoistico che<br />
farebbe perdere del tempo agli altri <strong>studenti</strong>. L’armonia della classe non deve essere<br />
mai minacciata e non si devono creare situazioni in cui gli <strong>studenti</strong> possano ‘perdere la<br />
faccia’ che è sentito come un danno personale. ‘Far perdere la faccia’ a qualcuno è,<br />
quindi, considerata un’azione molto deplorevole (Kennedy 2002; Phuong-Mai Nguyen<br />
et al. 2006).<br />
Durante la lezione, <strong>il</strong> discente non può formulare domande all’insegnante per non<br />
rischiare di mettere in discussione la sua autorità. Gli <strong>studenti</strong> hanno molto rispetto<br />
degli insegnanti, un rispetto che rimane per tutta la vita.<br />
Gli insegnanti <strong>cinesi</strong>, modelli di comportamento corretto, sono molto attenti alle<br />
esigenze degli <strong>studenti</strong> e sono pronti ad aiutarli dopo le lezioni.