La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...
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Presentazione<br />
Vincenzo Zeno-Zencovic<br />
In una sua lettera da Macao, datata <strong>il</strong> 13 febbraio 1583, <strong>il</strong> gesuita maceratese Matteo<br />
Ricci, fra i più importanti ambasciatori della cultura europea e italiana in Cina scriveva<br />
a un confratello:<br />
Subito mi detti alla lingua cina et prometto a V. R. che è altra cosa che né la greca,<br />
né la todesca; quanto al parlare è tanto equivoca che tiene molte parole che significano<br />
più di m<strong>il</strong>le cose, et alle volte non vi è altra differentia tra l’una e l’altra che<br />
pronunciarsi con voce più alta o più bassa in quattro differentie de toni; e così<br />
quando parlano alle volte tra loro per potersi intendere scrivono quello che vogliono<br />
dire; ché nella lettera sono differenti l’una dell’altra. Quanto alla lettera<br />
non è cosa per potersi credere se non da chi lo vede o lo prova come ho fatto io.<br />
Ha tante lettere quante sono le parole o le cose, di modo che passano di settanta<br />
m<strong>il</strong>a, e tutte molto differenti et imbrugliate; […] Tutte le parole sono d’una sola<br />
s<strong>il</strong>laba; <strong>il</strong> loro scrivere più tosto è pingere; e così scrivono con pennello come i<br />
nostri pintori. Tiene questa ut<strong>il</strong>ità che tutte le nationi che hanno questa lettera, se<br />
intendono per lettere et libri, benché siano di lingue diversissime, <strong>il</strong> che non è con<br />
la nostra lettera. Per <strong>il</strong> che <strong>il</strong> Giappone, et Sian e Cina, che sono regni molto distinti<br />
e grandi, di lingua anco toto coelo diversa, se intendono insieme molto bene<br />
e l’istessa lettera potrebbe servire a tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
In poche righe vengono <strong>il</strong>lustrati i principali problemi che incontra un occidentale nello<br />
studio del cinese. Ma nel contempo si forniscono indicazioni preziose a chi voglia insegnare<br />
una lingua occidentale ai <strong>cinesi</strong>.<br />
Dopo più di quattro secoli, le relazioni fra la Cina e l’Europa sono cresciute in maniera<br />
esponenziale, ma le complessità della comprensione linguistica rimangono tutte.<br />
Il convegno che <strong>il</strong> Centro linguistico di Ateneo di “Roma Tre” ha voluto organizzare<br />
grazie allo sforzo e all’intelligenza di Elisabetta Bonvino e Stefano Rastelli e con <strong>il</strong> patrocinio<br />
dell’Associazione Italiana dei Centri Linguistici Universitari costituisce una<br />
tappa nella individuazione delle metodologie glottodidattiche più aggiornate per contribuire<br />
a colmare le distanze che ancora esistono.<br />
È inut<strong>il</strong>e sottolineare come attraverso l’insegnamento dell’italiano viene trasmesso<br />
ai discenti <strong>cinesi</strong> lo straordinario patrimonio culturale, sociale e umano del nostro Paese.<br />
Di ciò dobbiamo essere grati non solo ai tanti studiosi che hanno contribuito<br />
all’incontro di cui qui si pubblicano gli atti e ad altre ricerche, ma anche ai numerosissimi<br />
esperti linguistici che con vera passione stanno costituendo una selezionata schiera<br />
di specialisti i quali forniscono <strong>il</strong> miglior esempio dell’eccellenza italiana nel mondo.<br />
Vincenzo Zeno-Zencovich