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La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

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Atti del seminario «<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> dell’italiano a <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>»<br />

che la responsab<strong>il</strong>ità del proprio apprendimento non è del docente ma appartiene<br />

a loro, e cominciano a controllare gradualmente vari aspetti del<br />

proprio apprendimento;<br />

3. trasferimento dei ruoli dal docente al discente: gli <strong>studenti</strong> iniziano ad assumere<br />

un controllo maggiore, scegliendo materiali, attività e tecniche, e<br />

prendendo decisioni sull’organizzazione, sul monitoraggio e sulla valutazione<br />

del percorso.<br />

<strong>La</strong> figura che ha accompagnato gli <strong>studenti</strong> in tutte le fasi del percorso e che ha giocato<br />

<strong>il</strong> ruolo di guida e di fac<strong>il</strong>itatore è stata, ovviamente, quella del consulente linguistico.<br />

2. <strong>La</strong> consulenza linguistica<br />

2.1. Il ruolo del consulente linguistico<br />

Il contributo del docente, nella veste di consulente linguistico nel Centro Self-Access, è<br />

risultato fondamentale nel cammino degli <strong>studenti</strong> verso l’autonomia.<br />

Il consulente linguistico ha curato la progettazione e la realizzazione del modulo di<br />

autoapprendimento e ha accompagnato gli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> in tutte le fasi del percorso,<br />

assumendo ruoli diversi a seconda delle loro esigenze individuali e della fase del modulo:<br />

organizzatore, fac<strong>il</strong>itatore, fonte di risorse, creatore di materiali, risolutore di dubbi.<br />

Il consulente, durante <strong>il</strong> lavoro di promozione dell’autonomia, ha cercato gradualmente<br />

di:<br />

• far cambiare l’atteggiamento degli <strong>studenti</strong> nei confronti dell’apprendimento;<br />

• trasferire loro responsab<strong>il</strong>ità che prima appartenevano esclusivamente al docente;<br />

• far nascere in loro una consapevolezza del proprio ruolo, invitandoli a non essere più<br />

dei semplici fruitori, ma i veri creatori del proprio apprendimento (Holec 1987);<br />

• promuovere negli <strong>studenti</strong> ab<strong>il</strong>ità di apprendimento (Nunan 1988).<br />

Basandosi sulla teoria dello scaffolding (Bruner et al. 1976), <strong>il</strong> consulente ha fornito <strong>il</strong><br />

sostegno iniziale necessario per costruire un percorso di apprendimento autonomo. Assumendo<br />

e svolgendo <strong>il</strong> ruolo di counsellor, così come definito da R<strong>il</strong>ey (1997), ha raccolto<br />

informazioni su bisogni e desideri, ha fornito spiegazioni sul programma, sugli<br />

obiettivi e sulle risorse, ha suggerito metodi e tecniche, ha ascoltato, ha consigliato, ha<br />

incoraggiato e motivato gli <strong>studenti</strong>, fino a divenire una risorsa (Shekan 1995; Varisco<br />

2000), intervenendo, durante le ultime sessioni di lavoro, solo su specifica richiesta da<br />

parte degli <strong>studenti</strong>.<br />

Il consulente linguistico ha potuto agire come un «costruttore di ambienti di apprendimento,<br />

progettati intenzionalmente per consentire percorsi attivi e consapevoli<br />

[…] in cui lo studente sia orientato ma non diretto» (Varani 2006).<br />

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