22.05.2013 Views

La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

40<br />

Elisabetta Bonvino<br />

Il primo punto (a.) è abbastanza scontato: è banale dire che c’è bisogno di esercitare una<br />

certa ab<strong>il</strong>ità al fine di favorirne lo sv<strong>il</strong>uppo. Tuttavia, se si va a vedere, lo spazio dedicato<br />

all’ascolto di materiale autentico in classe è spesso molto poco. Gli ascolti dovrebbero<br />

essere diversificati e comportare strategie (ascolto globale, ascolto selettivo, etc.) e processi<br />

di comprensione (top-down e bottom-up) differenti. Un fattore estremamente importante per<br />

la comprensione orale è la capacità di memorizzazione. Quanto viene compreso deve<br />

rimanere in memoria per collegarsi al resto del testo ascoltato. Queste procedure,<br />

automatiche in L1, non lo sono in L2 e devono essere esercitate.<br />

Un altro fattore imprescindib<strong>il</strong>e per la comprensione è dato dal livello di<br />

competenza lessicale (b.). Il flusso sonoro viene processato in unità linguistiche, e la<br />

conoscenza delle parole aiuta tantissimo a trovare appigli per la segmentazione e la<br />

discriminazione acustica e quindi per la comprensione del testo orale. Gli <strong>studenti</strong><br />

stranieri hanno spesso un controllo molto limitato dell’italiano, specie nell’ambito delle<br />

varie discipline, <strong>il</strong> cui lessico è composto da parole astratte, rare o da termini<br />

specialistici (spesso estranei anche agli <strong>studenti</strong> italiani) e pertanto distante dagli usi<br />

dell’italiano per la comunicazione, varietà di lingua sulla quale di solito si concentrano<br />

i corsi di base. Come abbiamo già accennato, i corsi di lingua italiana dovrebbero, per<br />

quanto possib<strong>il</strong>e, introdurre gli apprendenti alla terminologia specialistica cui andranno<br />

incontro nelle diverse discipline universitarie (cfr. § 2.1).<br />

Si parla sempre di autonomia e consapevolezza dell’apprendente (c): troppo spesso<br />

però i materiali predisposti per l’ascolto nei laboratori, le risorse on-line o <strong>il</strong> lavoro di<br />

ascolto proposto in classe mettono l’apprendente in condizione di passività, mentre<br />

l’insegnante si fa spesso carico dell’intero processo di comprensione. Ad esempio, è<br />

quasi sempre l’insegnante che decide <strong>il</strong> numero di volte in cui è possib<strong>il</strong>e riascoltare un<br />

testo e che ha lo scettro dei comandi audio. Viene dedicato troppo poco tempo ad<br />

analizzare gli aspetti che non hanno funzionato nel processo di ascolto. <strong>La</strong> riflessione<br />

su ciò che impedisce la comprensione renderebbe l’apprendente consapevole di quali<br />

sono le difficoltà reali di comprensione e quali sono le strategie da mettere in atto per<br />

evitarle. Si parte dal presupposto che esista un unico modo di ascoltare qualcosa, e ci si<br />

aspetta che si debba comprendere <strong>il</strong> 100% di un testo (cosa che avviene raramente<br />

anche in lingua materna). 13 Tutto questo comporta che l’apprendente non si senta<br />

responsab<strong>il</strong>e del suo processo di apprendimento, non diventi autonomo e non si<br />

appropri delle strategie necessarie da mettere in atto nei contesti in cui sarà chiamato a<br />

capire testi orali nel mondo reale.<br />

<strong>La</strong> consapevolezza relativa al processo di comprensione può scaturire anche da un<br />

intervento mirato a rendere consci gli apprendenti delle strategie di apprendimento (d.).<br />

Andrebbero promosse attività che sv<strong>il</strong>uppino la consapevolezza delle strategie che<br />

fac<strong>il</strong>itano l’apprendimento linguistico (cfr. § 2.3). <strong>La</strong>vori sperimentali sull’ascolto (cfr.,<br />

fra gli altri, Vandergrift et al. 2006; Coşkun 2010), hanno dimostrato non solo che gli<br />

<strong>studenti</strong> che hanno maggiore consapevolezza di alcune strategie cognitive e metacognitive<br />

hanno migliori risultati nella comprensione, ma anche che accompagnare i<br />

13<br />

Gli spunti di riflessione delineati in questo paragrafo sono adattati dall’introduzione dell’interessante libro<br />

di esercizi per l’ascolto di White (1998).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!