La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...
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Atti del seminario «<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> dell’italiano a <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>»<br />
2.1. <strong>La</strong> scelta dei campi semantici<br />
Abbiamo cercato di applicare alcune intuizioni della teoria di Cruse e del Lexical<br />
Approach al nostro laboratorio, strutturando gli interventi didattici in maniera tale da<br />
priv<strong>il</strong>egiare l’esplorazione guidata delle unità lessicali della L2 attraverso lo studio di<br />
item in contesto, piuttosto che la memorizzazione e <strong>il</strong> reimpiego di lessemi isolati sotto<br />
forma di elenchi di ‘parole nuove’. Nel caso specifico del laboratorio di lessico per<br />
sinofoni, inoltre, abbiamo agito con l’intento di sv<strong>il</strong>uppare nei discenti reti associative<br />
lessicali sempre più consapevoli e strutturate. Tale obiettivo generale è stato perseguito<br />
tenendo conto delle già citate divergenze tipologiche fra l’italiano e <strong>il</strong> cinese, che<br />
presuppongono, com’è noto, un diverso sistema di organizzazione dei lessemi nella L1.<br />
Un esempio su tutti è costituito senza dubbio dalla presenza, in cinese, dei<br />
classificatori, ovvero di morfi che si agglutinano al numerale o al dimostrativo che<br />
precede <strong>il</strong> logogramma con funzione di sostantivo, usati sia con funzione numerale, sia<br />
‘per raggruppare tali logogrammi all’interno di determinate aree concettuali’. Tra <strong>il</strong><br />
centinaio di classificatori esistenti nel cinese moderno, possiamo ricordare, per<br />
esempio, i logogrammi che rimandano a (Dalsecco 1973, pp. 67-74):<br />
a. penne, matite, pennarelli, etc.;<br />
b. libri, e tutto ciò che è raccolto in volume;<br />
c. edifici;<br />
d. oggetti con manico, sedie.<br />
Ci siamo dunque interrogati sul fatto che questa strategia nominale, tipica delle lingue<br />
isolanti, assente in italiano e percepita dagli apprendenti sinofoni come una mancanza<br />
nella L2 da colmare in maniera alternativa (Della Putta 2008, p. 56), potesse essere<br />
confrontata dai nostri sinofoni principianti con <strong>il</strong> nuovo sistema di relazioni semantiche<br />
in L2 proposto durante <strong>il</strong> corso di base, dando luogo a confusione e incertezze. Per la<br />
scelta dei campi lessicali da trattare nel laboratorio di lessico, si è allora deciso di<br />
mantenere un dialogo costante con i topic trattati all’interno del corso intensivo: questi<br />
ultimi sono stati ripresi e approfonditi con lo scopo di consolidare e di estendere le reti<br />
associative con cui gli apprendenti avevano collocato gli elementi lessicali studiati<br />
precedentemente. Un ruolo priv<strong>il</strong>egiato hanno dunque assunto le attività di reimpiego<br />
delle competenze pregresse, unite a esercizi di memorizzazione dei contenuti nuovi,<br />
con l’obiettivo di sv<strong>il</strong>uppare negli <strong>studenti</strong> una maggiore coscienza linguistica del<br />
proprio idioletto. 3 Il s<strong>il</strong>labo di base, fissato secondo parameri del QCER, è stato<br />
successivamente esteso ad altri campi semantici che avessero con i topic del corso<br />
intensivo rapporti di contiguità o di analogia.<br />
3 Il tutto, vale la pena precisarlo, con estrema cautela. Se infatti le attività laboratoriali di supporto presentano<br />
<strong>il</strong> vantaggio di basarsi su un sostrato di conoscenze soggiacenti, non bisogna tuttavia dimenticare che ci<br />
troviamo dinanzi ad apprendenti principianti. Come fanno notare infatti Corda – Marello (2004, p. 18):<br />
«insegnare parole in associazione può generare confusione anziché favorirne la memorizzazione» dal<br />
momento che «agli inizi dell’apprendimento, i parlanti stab<strong>il</strong>iscono dei legami tra le unità lessicali della<br />
propria lingua e quelle della lingua straniera. Solo in un secondo momento si stab<strong>il</strong>isce un legame tra <strong>il</strong><br />
concetto e le unità lessicali della lingua straniera.».<br />
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