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La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

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Rosella Bozzone Costa – Luisa Fumagalli – Elena Scaramelli<br />

rienza di lavoro di gruppo, fatto che ha causato un allungamento dei tempi di svolgimento<br />

e un lavoro maggiore dell’e-tutor, che ha dovuto sollecitare con determinazione<br />

gli <strong>studenti</strong> a una collaborazione più attiva.<br />

Queste difficoltà mostrate dagli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> nei confronti di una metodologia di<br />

lavoro dinamica e cooperativa (sia nelle classi in presenza, sia virtuali) evidenziano la<br />

necessità di esplicitare (ad esempio con l’aiuto di un mediatore nelle prime lezioni) i<br />

vantaggi di un approccio comunicativo e umanistico-affettivo e di proporre delle attività<br />

di riflessione metacognitiva dei comportamenti strategici, in particolare delle strategie<br />

per leggere, per pianificare <strong>il</strong> lavoro e cooperare in gruppo. L’efficacia della riflessione<br />

sulle strategie d’apprendimento è stata infatti confermata dal percorso online sulla<br />

lettura (cfr. § 5.1), sperimentato nel 2009-2010, in cui <strong>il</strong> lavoro di riflessione sulle tecniche<br />

di skimming e scanning ha sensib<strong>il</strong>mente migliorato l’ab<strong>il</strong>ità di comprensione<br />

scritta degli <strong>studenti</strong>, sia in termini quantitativi (diminuzione dei tempi di lettura) sia<br />

qualitativi (adeguatezza del tipo di lettura al compito).<br />

Molti <strong>studenti</strong> hanno infine evidenziato l’ut<strong>il</strong>ità delle attività online di orientamento<br />

sulla vita universitaria e mostrato un buon grado di motivazione e gradimento per le attività<br />

di conoscenza della realtà bergamasca in cui sono inseriti, tipi di attività che è più<br />

proficuo proporre verso la fine del percorso, quando gli <strong>studenti</strong> hanno acquisito una discreta<br />

ab<strong>il</strong>ità comunicativa e conoscenza (quantomeno passiva) del lessico di base.<br />

Per concludere, dalla nostra esperienza di lavoro con gli <strong>studenti</strong> “<strong>Marco</strong> <strong>Polo</strong>”, esce<br />

confermata l’indicazione metodologica di massima che occorra, da una parte, assecondare<br />

alcuni aspetti dello st<strong>il</strong>e di apprendimento degli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> (ad esempio, la<br />

loro naturale attitudine per la ripetizione, memorizzazione; l’idea della centralità della<br />

lettura), ma dall’altra proporre attività e modalità di lavoro diverse per aumentare la<br />

loro flessib<strong>il</strong>ità rispetto alle strategie d’apprendimento (in particolar modo convincerli<br />

dell’ut<strong>il</strong>ità e della ricchezza delle pratiche libere orali, dell’interazione tra pari e<br />

dell’apprendimento cooperativo).<br />

Bibliografia<br />

Andorno, C. (2008), Insegnare e imparare l’italiano L2: quale grammatica? in Grassi, R.<br />

− Bozzone Costa, R. − Ghezzi, C. (a cura di) (2008), Dagli studi sulle sequenze di<br />

acquisizione alla classe di italiano L2, Guerra Edizioni, Perugia, pp. 123-142.<br />

Andorno, C. (2010), Lo sv<strong>il</strong>uppo della morfosintassi in <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>, in Rastelli, S. (a<br />

cura di) (2010a), Italiano di <strong>cinesi</strong>, italiano per <strong>cinesi</strong>. Dalla prospettiva della<br />

<strong>didattica</strong> acquisizionale, Guerra Edizioni, Perugia, pp. 89-122.<br />

Arcodia, G. (2010), <strong>La</strong> lingua italiana vista da un cinese, in Rastelli, S. (a cura di)<br />

(2010a), Italiano di <strong>cinesi</strong>, italiano per <strong>cinesi</strong>. Dalla prospettiva della <strong>didattica</strong><br />

acquisizionale, Guerra Edizioni, Perugia, pp. 65-87.<br />

Bettoni, C. (2008), Quando e come insegnare la grammatica, in Grassi, R. − Bozzone<br />

Costa, R. − Ghezzi, C. (a cura di) (2008), Dagli studi sulle sequenze di acquisizione<br />

alla classe di italiano L2, Guerra Edizioni, Perugia, pp. 55-68.

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