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La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

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38<br />

Elisabetta Bonvino<br />

modalità consuete per gli <strong>studenti</strong> – i fondamenti dell’italiano. L’esperienza dell’Università<br />

di Napoli “L’Orientale” 7 va in tal senso ed è estremamente interessante: gli <strong>studenti</strong> sono<br />

portati a entrare in contatto con la lingua italiana e a gettare le basi di un apprendimento<br />

(che si avvarrà in seguito di metodologie e tecniche consuete per <strong>il</strong> contesto in cui<br />

l’intervento è inserito) in modalità più vicine e quindi più fac<strong>il</strong>mente recepite. 8<br />

In secondo luogo, per promuovere l’apprendimento è importante proporre attività<br />

che permettano all’insegnante di capire, almeno in parte, l’universo di conoscenze da<br />

cui proviene l’apprendente. Dovrebbero permettere inoltre all’apprendente di partire da<br />

qualcosa di noto e di negoziare <strong>il</strong> significato delle informazioni in entrata con<br />

l’insegnante, ma anche in un approccio collaborativo tra pari. Riteniamo che task based<br />

teaching/learning e le attività di problem solving siano esempi di <strong>didattica</strong> che incarna<br />

gli assunti sin qui delineati (cfr. § 3.2).<br />

2.2. Per prima cosa comprendere: le ab<strong>il</strong>ità ricettive<br />

Affinché all’apprendente arrivino informazioni tali da comportare una ristrutturazione,<br />

integrazione o estensione della sua rete di conoscenze è necessario che lo studente sia<br />

in grado di comprendere le informazioni in entrata. Studiare è infatti un processo<br />

preminentemente ricettivo che richiede la messa in atto in primo luogo delle ab<strong>il</strong>ità di<br />

comprensione. In effetti, per come è organizzata l’università italiana, gli <strong>studenti</strong><br />

“<strong>Marco</strong> <strong>Polo</strong>”, dopo <strong>il</strong> corso di lingua, sono esposti per almeno sei mesi a input orale<br />

(lezioni frontali, conferenze e seminari) e scritto (presentazioni in ‘PowerPoint’,<br />

dispense, libri e articoli), e solo dopo molto tempo sono chiamati a esprimersi (in forma<br />

orale o scritta) per lo più in fase di esame o di esonero. 9<br />

È sufficiente confrontare i descrittori del QCER per <strong>il</strong> livello B1 e <strong>il</strong> livello B2,<br />

relativamente alle ab<strong>il</strong>ità ricettive, per rendersi conto che solo <strong>il</strong> livello B2, permetterà<br />

agli <strong>studenti</strong> di seguire le lezioni, seppure a fatica.<br />

Livello B1 – Ascolto: Comprende gli elementi principali in un discorso formulato in modo<br />

chiaro in lingua standard su argomenti fam<strong>il</strong>iari che affronta frequentemente al lavoro, a<br />

scuola, nel tempo libero […] purché <strong>il</strong> discorso sia relativamente lento e chiaro.<br />

7 L’esperienza è stata riferita durante <strong>il</strong> seminario che è all’origine di questo volume da Xu Ying e De Meo<br />

nel loro intervento dal titolo «L’italiano L2 per <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> del Progetto <strong>Marco</strong> <strong>Polo</strong>: l’esperienza<br />

dell’Università di Napoli “L’Orientale”. Obiettivi, strategie, metodi e strumenti». Purtroppo non è stato<br />

possib<strong>il</strong>e pubblicare questo interessante intervento nel presente volume.<br />

8 Un’altra possib<strong>il</strong>ità – di non semplice attuazione – potrebbe essere quella di proporre agli <strong>studenti</strong>, nella fase<br />

di preparazione linguistica, moduli o lezioni a carattere specialistico in modalità CLIL (Content and<br />

<strong>La</strong>nguage Integrated Learning). Oltre all’indubbio vantaggio di presentare parte del lessico e delle strutture<br />

che incontreranno nelle lezioni, <strong>il</strong> CLIL può gettare le basi della ristrutturazione delle conoscenze in vari<br />

ambiti. Inoltre nel contesto più protetto del corso di lingua, rispetto alle classi spesso affollate dei normali<br />

corsi delle Facoltà, gli apprendenti avrebbero modo di interagire più fac<strong>il</strong>mente con i docenti e fra pari,<br />

negoziando i significati e confrontando le esperienze e le informazioni, riuscendo a ottenere quindi <strong>il</strong> riassetto<br />

effettivo delle conoscenze.<br />

9 Molte lezioni possono comportare comunque sin dall’inizio interazione con <strong>il</strong> professore e negoziazione dei<br />

significati, ma questi aspetti non sono essenziali per la valutazione.

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