La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...
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58<br />
Lidia Costamagna<br />
L’analisi del parlato degli apprendenti sinofoni, anche di livello avanzato, ha messo<br />
in evidenza la realizzazione di un numero elevato di lapsus: appartamento per<br />
appuntamento, religione per regionali, consiglia per consegna, cantante per contento,<br />
vivo rosso per vino rosso che per la loro alta frequenza non fanno presumere che<br />
possano dipendere solo da stanchezza o scarsa concentrazione.<br />
<strong>La</strong> tipologia dei lapsus dei nostri apprendenti è soprattutto non contestuale e le<br />
sostituzioni con parole non presenti nel contesto non avvengono su base semantica, in<br />
cui la parola bersaglio viene sostituita da una parola correlata per significato<br />
(pubblico/privato), né con parole casuali che si inseriscono per effetto di una<br />
contaminazione ambientale (mi passi <strong>il</strong> telefono/<strong>il</strong> telecomando) ma con parole che<br />
hanno una somiglianza fonologica con le parole target. 23<br />
Da questi dati sembra, quindi, che le sostituzioni 24 attuate dagli apprendenti<br />
sinofoni dipendano da un errata selezione della struttura fonologica della parola poiché<br />
«l’intrusa» ha lo stesso numero di s<strong>il</strong>labe della parola bersaglio e ne condivide, nella<br />
maggior parte dei casi, la prima s<strong>il</strong>laba o <strong>il</strong> primo fonema. Il fatto che in alcuni casi le<br />
due parole non appartengano alla stessa classe grammaticale (cantante/contento,<br />
sufficiente/soddisfare) dovrebbe confermare l’ipotesi che si tratti di errori di tipo<br />
fonologico e non lessicale.<br />
Poulisse (1999, p. 80) nel suo lavoro sui lapsus linguistici evidenzia come i<br />
bambini producano nella propria L1 un numero maggiore di lapsus degli adulti,<br />
interpretando questo dato come sintomo di instab<strong>il</strong>ità del sistema linguistico in<br />
evoluzione e di un basso livello di automatizzazione dei processi di produzione del<br />
parlato. Nel caso degli apprendenti sinofoni studiati, la scarsa automatizzazione della<br />
produzione linguistica potrebbe essere la ragione della realizzazione di un numero elevato<br />
di lapsus in cui si riflette l’instab<strong>il</strong>ità delle procedure e delle competenze coinvolte.<br />
Inoltre, la massima attenzione che gli apprendenti impiegano nella pronuncia della<br />
L2 potrebbe impedire la soppressione completa di processi altamente automatizzati<br />
della L1 (Poulisse 1999) interferendo così con i processi della L2 che, invece, non lo<br />
sono ancora completamente.<br />
I lapsus prodotti dai sinofoni non sono stati mai disambiguati 25 durante la<br />
produzione orale poiché, a differenza di ciò che accade per molti dei lapsus prodotti dai<br />
parlanti nativi, gli apprendenti non ne avevano consapevolezza e procedevano nel<br />
proprio discorso anche quando <strong>il</strong> parlante nativo poneva problemi di comprensione. 26<br />
23<br />
Questi lapsus vengono definiti malapropismi (<strong>il</strong> nome deriva da Mrs Malaprop) e condividono con le<br />
parole bersaglio almeno tre caratteristiche prosodiche o segmentali (stesso numero di s<strong>il</strong>labe, stessa struttura<br />
accentuale, fonemi iniziali uguali, stringhe fonologiche iniziali o finali uguali) «ma vuoi proprio la<br />
percezione? (perfezione)» (Magno Caldognetto – Tonelli 1993).<br />
24<br />
«I lapsus non contestuali vengono attribuiti a un cattivo funzionamento di accesso al lessico: nel caso di<br />
sostituzioni semantiche si deve ipotizzare la selezione errata di una entità semantico-sintattica, cioè di un<br />
unico lemma, mentre nel caso di malapropismi si è verificata l’errata selezione della forma fonologica di una<br />
parola, cioè di un unico lessema» (Magno Caldognetto – Tonelli 1993).<br />
25<br />
Questo fenomeno potrebbe essere causato dallo scarso ‘automonitoraggio’ che i parlanti riescono a fare<br />
sulla propria produzione orale.<br />
26<br />
Una studentessa di livello avanzato parlava insistentemente di “droga” come di un simbolo significativo<br />
per i <strong>cinesi</strong> e malgrado le chiedessi di spiegarsi meglio continuava a ripeterlo. Solo dopo averglielo fatto<br />
notare ha capito che non stava dicendo “drago” ma “droga”.