La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...
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Michela Lo Feudo<br />
Le attività somministrate sono state in parte selezionate dal manuale di italiano L2<br />
Le parole italiane (Naddeo – Bertoni – Nocchi 2004), in parte costruite ad hoc<br />
priv<strong>il</strong>egiando l’aus<strong>il</strong>io di materiali autentici.<br />
2.2. Le tecniche ut<strong>il</strong>izzate<br />
I testi visivi hanno assunto all’interno del percorso di apprendimento le funzioni di<br />
warm up, di documento principale o di materiale per <strong>il</strong> reimpiego dei contenuti lessicali<br />
presentati in classe, svolgendo in particolare un ruolo di primaria importanza nelle<br />
attività di visualizzazione e di memorizzazione di contenuti nuovi. A mano a mano che<br />
si avanzava con le unità didattiche, gli esercizi di abbinamento immagine-unità lessicale<br />
e viceversa sono stati somministrati per <strong>il</strong>lustrare i rapporti di meronimia (ad esempio,<br />
le parti del corpo degli animali), ma anche di iponimia e di iperonimia (ad esempio, le<br />
parti del computer nell’ambito del lessico dell’informatica). Si è cercato, inoltre, di<br />
variare i supporti visivi, sia statici (con foto e disegni) che dinamici (ricorrendo a video<br />
muti e sonori), e di farli interagire con altre tipologie testuali: gli <strong>studenti</strong> hanno<br />
particolarmente apprezzato un cloze in cui i disegni fossero inseriti nel corpo di un<br />
testo, accanto a ciascun item; l’unità lessicale corrispondente a ogni immagine doveva<br />
essere selezionata da un elenco posto accanto al testo.<br />
Non sono emersi punti critici particolari nell’erogazione di cloze e di esercizi<br />
completamento, anche se è fac<strong>il</strong>e immaginare che attività di riorganizzazione semantica<br />
come <strong>il</strong> riempimento di griglie e tabelle abbiano dato luogo a maggiori incertezze da<br />
parte degli <strong>studenti</strong> – come nel caso in cui la classe è stata invitata a suddividere <strong>il</strong><br />
lessico relativo alla fauna italiana in tre categorie: (1) animali domestici, (2) selvatici e<br />
(3) da cort<strong>il</strong>e. Le maggiori difficoltà, invece, sono state riscontrate verso attività di<br />
riordino di grafemi per ricomporre un lessema (ad esempio, ONCAPANDO per<br />
Capodanno): in virtù della struttura monadica dei logogrammi <strong>cinesi</strong> che ne rende<br />
inconcepib<strong>il</strong>e la scomposizione, la sequenza disordinata dei grafemi è stata percepita<br />
come una frammentazione eccessiva e senza senso. È stato dunque necessario<br />
l’intervento dell’insegnante, <strong>il</strong> quale ha chiarito <strong>il</strong> significato della consegna e guidato i<br />
discenti nello svolgimento dell’esercizio.<br />
2.2.1. Un esempio di attività somministrata<br />
Forniamo qui un esempio di lavoro svolto all’interno del nostro laboratorio. Esso è<br />
tratto dalla prima lezione, in cui abbiamo affrontato i luoghi geografici italiani.<br />
Il nostro punto di partenza è lo studio, all’interno del corso di base, degli aggettivi<br />
di nazionalità. Nell’ambito del laboratorio di lessico, questo argomento – legato com’è<br />
noto alla funzione comunicativa basica di presentarsi e a un’introduzione<br />
morfosintattica alla flessione aggettivale – è stato ripreso e approfondito con l’obiettivo<br />
di unire al reimpiego delle competenze grammaticali pregresse l’estensione e<br />
l’organizzazione del vocabolario nella L2. Si è scelto allora di procedere con la lettura