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La didattica dell'italiano a studenti cinesi e il progetto Marco Polo ...

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138<br />

Caterina Braghin – Emanuela Cotroneo – Alessandra Giglio<br />

erano ad un livello preintermedio, in grado di interagire con i nativi in contesti<br />

situazionali semplici. Va anche segnalato che tutti gli <strong>studenti</strong> (anche coloro privi di<br />

vere e proprie basi) avevano frequentato un corso certificato di lingua italiana nel paese<br />

nativo. Inoltre, la provenienza da ambienti linguistico-culturali 6 molto diversi dal nostro<br />

rendeva diffic<strong>il</strong>e l’adattamento alla nuova realtà. 7 Per venire incontro alle loro esigenze,<br />

la Facoltà ha istituito un tutorato, affidando l’incarico a un collaboratore con<br />

competenze in lingua cinese. È stato inoltre attivato un corso di italiano supplementare<br />

realizzato ad hoc per apprendenti <strong>cinesi</strong> (anch’essi seguiti da un docente che conosceva<br />

la L1 dei discenti), ove si è dato molto spazio alle attività comunicative (role-play,<br />

interazione strategica, conversazione). I discenti hanno frequentato <strong>il</strong> corso con<br />

soddisfacente assiduità e hanno dimostrato di gradire l’assistenza telematica,<br />

rivolgendosi al tutor per ogni sorta di aiuto e informazioni ut<strong>il</strong>i al loro inserimento<br />

accademico e ambientale.<br />

L’anno seguente la Facoltà ha accolto circa 100 <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> appartenenti al<br />

<strong>progetto</strong> <strong>Marco</strong> <strong>Polo</strong> offrendo loro corsi di lingua e cultura italiana articolati nel<br />

seguente modo e suddividendo gli <strong>studenti</strong> in quattro gruppi classe: A (A1,<br />

Breakthrough, principianti assoluti), B (A2, Waystage A, falsi principianti/elementari),<br />

C (A2 +, Waystage B pre-intermedi), D (B1, Vantage, intermedi) per un totale di 180<br />

ore per gruppo, 150 di lingua e 30 di cultura. Il monte ore di lezioni è stato ripartito in<br />

due parti: la prima, svoltasi tra marzo e luglio, era finalizzata al raggiungimento del<br />

livello soglia di competenza linguistica, <strong>il</strong> B1 necessario al conseguimento della<br />

certificazione PLIDA 8 e alla conseguente possib<strong>il</strong>ità di frequentare i corsi universitari.<br />

<strong>La</strong> seconda parte, svoltasi tra settembre e novembre, era invece orientata al<br />

consolidamento del livello linguistico raggiunto per i gruppi A e B, all’acquisizione del<br />

linguaggio settoriale nei diversi ambiti di studio in base ai diversi interessi accademici<br />

per i gruppi C e D, nonché alla presentazione di alcuni aspetti fondamentali della nostra<br />

cultura per i quattro gruppi classe. Gli <strong>studenti</strong> sono stati seguiti nelle attività<br />

curriculari da 10 docenti e da 6 tutor <strong>cinesi</strong> (2 per ogni classe dei livelli più bassi) e 1<br />

tutor italiano. Questi ultimi – italiani e <strong>cinesi</strong> – li hanno assistiti non solo durante le<br />

lezioni, ma anche nelle attività extracurriculari programmate dai docenti e dai<br />

responsab<strong>il</strong>i del <strong>progetto</strong> quali gite culturali, pratica di conversazione e altre attività<br />

ludiche. In particolare, i tutor <strong>cinesi</strong> hanno fornito un aiuto prezioso come traduttori per<br />

Balboni, Competenza comunicativa e curricolo di Educazione Linguistica in<br />

; Novello, Modelli operativi per<br />

l’insegnamento dell’italiano lingua straniera, in:<br />

;<br />

D’Annunzio, Tecniche didattiche per lo sv<strong>il</strong>uppo delle ab<strong>il</strong>ità recettive e produttive, in:<br />

.<br />

6<br />

Si preferisce ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> plurale (ambienti linguistico-culturali) in quanto, nonostante una forte matrice<br />

di base, la realtà sociale, linguistica e culturale varia a seconda delle regioni: quando si parla di<br />

apprendenti <strong>cinesi</strong> si fa abitualmente riferimento alla lingua ufficiale, Han Yu, ma in realtà nel paese sono<br />

parlate 11 lingue suddivise in numerosi dialetti, che presentano notevoli differenze toniche e fonetiche,<br />

come mirab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong>lustrato da Norman (1988) e Chen (1999). Tali dialetti possono essere fonte di<br />

interferenze nell’apprendimento delle altre lingue come la lingua ufficiale.<br />

7<br />

Per approfondimenti sulle difficoltà linguistiche degli apprendenti <strong>cinesi</strong> si veda Banfi (2003).<br />

8<br />

Vedi § 4.1 e seguenti.

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