Atti del seminario «<strong>La</strong> <strong>didattica</strong> dell’italiano a <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong>» Figura 3. Pagina dell’opuscolo prodotto dagli <strong>studenti</strong> italiani e <strong>cinesi</strong> Come si può notare, molte delle questioni affrontate partono da stereotipi e implicano la considerazione di punti di vista diversi, legati alla diversità delle culture. Insieme gli <strong>studenti</strong> italiani e gli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> cercano di capire <strong>il</strong> questionario confrontandosi e negoziando i vari significati. Si suppone che la forma di ‘osservazione scientifica dell’argomento’ crei <strong>il</strong> necessario distacco e permetta di affrontare tematiche anche delicate. Insieme gli <strong>studenti</strong> discutono sulla validità e sulla r<strong>il</strong>evanza di alcune affermazioni nel loro contesto e dal loro punto di vista. L’obiettivo finale è, oltre che capire, tradurre <strong>il</strong> questionario in cinese e rispondere alle domande delle interviste, anche di ampliarlo e di correggere <strong>il</strong> tiro di alcune domande o di alcune opzioni di risposta. 45
46 Elisabetta Bonvino Elaborazione del materiale raccolto e presentazione finale. L’opuscolo è stato redatto e le risposte alle domande delle interviste dai differenti punti di vista sono state tradotte in italiano e in cinese. L’opuscolo è stato effettivamente pubblicato e alcune parti sono on-line. Gli apprendenti delle diverse lingue hanno avuto modo di conoscere meglio le rispettive culture, sfatando molti stereotipi e conoscersi meglio individualmente, di lavorare a un obiettivo comune, di discutere, leggere e scrivere insieme. Hanno al contempo svolto compiti che hanno permesso loro di ‘notare’ e individuare forme linguistiche, effettuando, in collaborazione fra pari, una produzione adeguata alle proprie risorse. 4. Conclusioni Da quanto detto, emerge che nei corsi di italiano per gli <strong>studenti</strong> “<strong>Marco</strong> <strong>Polo</strong>” andrebbero priv<strong>il</strong>egiate le attività volte allo sv<strong>il</strong>uppo delle ab<strong>il</strong>ità ricettive, e in particolare l’ab<strong>il</strong>ità di ascolto. Inoltre si dovrebbe poter dedicare spazio all’apprendimento del lessico, soprattutto attraverso un approccio classificatorio per associazioni semantiche (ad esempio, sinonimia, antonimia, etc.) e delle strategie cognitive, meta-cognitive e socioaffettive che favoriscono la comprensione. Abbiamo visto che per promuovere l’apprendimento è importante proporre attività che comportino la collaborazione tra pari, permettano all’apprendente di negoziare i significati e all’insegnante di capire, almeno in parte, l’universo di conoscenze da cui proviene l’apprendente. Ci rendiamo conto della difficoltà di attuazione di un tale programma, in uno spazio temporale così concentrato, ma la strada per portare a un inserimento proficuo degli <strong>studenti</strong> <strong>cinesi</strong> nell’università italiana è una strada in salita. Le esperienze dei vari Centri Linguistici lasciano però ben sperare. Bibliografia Ambroso, S. (2009), Innovative Aspects in the Teaching of Italian at the Somali National University, in Lesson in Survival: The <strong>La</strong>nguage and the Culture of Somalia, a cura di Puglielli, A., L’Harmanattan, Torino, pp.136-146. Bandiera, M. (2002), L’organizzazione delle conoscenze, in Qui è la nostra lingua, a cura di Puglielli, A. – Frascarelli, M. – Bonvino, E., Università degli Studi Roma Tre, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, CD-ROM. Bandiera, M. – Serra Borneto, C. (1994), Interazione tra lingua e pensiero scientifico: propedeutica linguistica presso l’università nazionale somala, in Lingua, pensiero scientifico e interculturalità: L’esperienza dell’interazione universitaria in Somalia, (Roma, 19 ottobre 1992) (Atti dei Convegni Lincei, 107), pp. 99-126. Consiglio d’Europa (2002), Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazione, <strong>La</strong> Nuova Italia, M<strong>il</strong>ano.