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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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72 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Modena<br />

dena, contiene oltre tremila vertebrati<br />

naturalizzati (uccelli, mammiferi, pesci,<br />

rettili), circa mille esemplari di vertebrati<br />

(specialmente pesci e rettili) conservati<br />

sotto liquido, duecentoc<strong>in</strong>quanta<br />

scheletri e parti anatomiche di vertebrati,<br />

alcune cent<strong>in</strong>aia di <strong>in</strong>vertebrati<br />

conservati <strong>in</strong> alcool o formal<strong>in</strong>a. Oltre<br />

ad una considerevole raccolta malacologica,<br />

il museo conserva una collezione<br />

entomologica ed una di animali parassiti<br />

e velenosi.<br />

(g.b.p.)<br />

30<br />

Modena<br />

Museo di Paleontologia<br />

Il museo nasce nel 1786, quando il vescovo<br />

di Modena mons. Fogliani dona al<br />

rettorato dell’Università degli Studi la<br />

propria raccolta naturalistica. Alla collezione<br />

orig<strong>in</strong>aria si sono aggiunti <strong>in</strong><br />

seguito numerosi esemplari provenienti<br />

soprattutto da donazioni da parte di<br />

diversi docenti di paleontologia dell’Università<br />

modenese. Nel 1926 il museo<br />

Modena, Museo di Paleontologia: Pianta dicotiled<strong>in</strong>e,<br />

Eocene medio<br />

ha acquisito la collezione malacologica<br />

Coppi con esemplari provenienti dall’Appenn<strong>in</strong>o<br />

modenese. Nel 1946 <strong>per</strong>vengono<br />

al museo i fossili Bentivoglio e<br />

successivamente le raccolte Montanaro<br />

Gallitelli.<br />

L’esposizione è costituita <strong>per</strong> la maggior<br />

parte da fossili animali, vertebrati e <strong>in</strong>vertebrati,<br />

ma non mancano re<strong>per</strong>ti<br />

vegetali. Notevole la raccolta di pesci e<br />

delle palme fossili dall’Eocene di Bolca,<br />

nel territorio veronese.<br />

(g.b.p.)<br />

31<br />

Modena<br />

Museo di M<strong>in</strong>eralogia e Geologia<br />

L’orig<strong>in</strong>e del museo risale al 1786, quando<br />

il vescovo di Modena mons. Fogliani<br />

lasciò la sua raccolta naturalistica<br />

all’Università. Nel 1814 la collezione si<br />

arricchì notevolmente con la donazione<br />

di una preziosa collezione di m<strong>in</strong>erali<br />

da parte di Massimiliano, fratello<br />

del duca Francesco IV d’Austria-Este.<br />

Fondatore e studioso della paleontologia<br />

e geologia modenese è stato Pietro<br />

Doderle<strong>in</strong> che a metà dell’Ottocento<br />

raccolse e studiò numerosi fossili. Oltre<br />

a materiali di carattere regionale, la raccolta<br />

m<strong>in</strong>eralogica e petrografica comprende<br />

alcuni pezzi rari, come la<br />

meteorite caduta ad Albareto di Modena<br />

nel 1765 e una collezione di zeoliti,<br />

unica al mondo.<br />

(g.b.p.)<br />

32<br />

Modena<br />

Orto Botanico<br />

L’Orto Botanico venne fondato ufficialmente<br />

dal duca di Modena Francesco III<br />

nel 1762, ma già dal 1758 Gaetano Rossi<br />

aveva preso a tenervi le “dimostrazioni”<br />

delle piante da lui stesso raccolte<br />

ed ord<strong>in</strong>ate nella parte del Giard<strong>in</strong>o<br />

Ducale riservata a questo uso. Con la<br />

riforma degli Istituti Universitari del<br />

1772 e la contestuale istituzione di un<br />

corso di materia medica, ove erano previste<br />

nozioni di chimica e botanica, l’orto<br />

venne trasferito sotto la giurisdizione<br />

dell’Università; <strong>in</strong> quegli stessi anni<br />

si accrebbe di due serre dest<strong>in</strong>ate alla<br />

flora delicata e di una vasca <strong>per</strong> le piante<br />

acquatiche.<br />

Le sue vicende successive, connesse a<br />

quelle del ducato e poi del regno, sono<br />

<strong>in</strong>oltre legate all’o<strong>per</strong>a dei botanici che<br />

lo diressero: fra questi si ricordano<br />

Roberto De Langier, responsabile dell’orientamento<br />

scientifico, Filippo Re,<br />

che lo arricchì di nuove collezioni, Giovanni<br />

Brignoli di Brunhoff, al quale si<br />

deve l’avvio del Museo Botanico e dell’Erbario.<br />

Grazie a loro, il patrimonio dell’orto<br />

ebbe un notevole <strong>in</strong>cremento:<br />

libri, esemplari di erbario, collezioni di<br />

semi, frutti, legni ed altri re<strong>per</strong>ti vegetali.<br />

Le collezioni di piante vive, modificatesi<br />

nel tempo col mutare degli orientamenti<br />

scientifici e didattici, attualmente<br />

su<strong>per</strong>ano il migliaio di esemplari.<br />

Il complesso edilizio più importante dell’orto<br />

modenese è costituito dalle Serre<br />

Ducali, edificate nella prima metà dell’Ottocento<br />

<strong>per</strong> ospitare un numero<br />

sempre crescente di esotismi come imponevano<br />

i pr<strong>in</strong>cipi del collezionismo<br />

dell’epoca.<br />

È recente, <strong>in</strong>vece, la costruzione di una<br />

serra polifunzionale <strong>per</strong> la coltivazione<br />

delle piante succulente, esposte secondo<br />

le strategie adattive, la filogenesi e<br />

sistematica, i problemi legati all’est<strong>in</strong>zione.<br />

Ancor più recente è la serretta a<br />

clima caldo-umido <strong>per</strong> la coltivazione<br />

delle piante carnivore, delle orchidacee,<br />

delle felci. Il “parterre”, ord<strong>in</strong>ato<br />

nel 1772, è costituito da una serie di<br />

aiuole disposte a raggiera <strong>in</strong>torno ad<br />

una vasca centrale. Ospita più di settecento<br />

specie botaniche appartenenti <strong>in</strong><br />

gran parte alla flora europea. L’alboreto,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, ospita quasi duecento essenze<br />

legnose, nostrane ed esotiche, di<br />

antica e recente <strong>in</strong>troduzione.<br />

(m.c.c.)<br />

D. Dallai, L’Orto Botanico dell’Università di<br />

Modena. Guida alla visita e note sui recenti<br />

<strong>in</strong>terventi e sui programmi di attività, Modena<br />

1990.

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