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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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Prov<strong>in</strong>cia di Bologna MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

81<br />

prodotti relativi: il grano e la vite e, <strong>in</strong><br />

modo fortemente specializzato f<strong>in</strong>o al<br />

secondo dopoguerra, la canapa. Il tutto<br />

viene presentato alla luce del rapporto<br />

che legava la campagna alla città.<br />

Praticando la raccolta degli oggetti conformemente<br />

a questi criteri, il museo ha<br />

<strong>per</strong>seguito f<strong>in</strong> dalla sua fondazione l’ambizioso<br />

obiettivo di coniugare la ricerca<br />

storiografica con l’attività espositiva e<br />

didattica propria di un museo modernamente<br />

<strong>in</strong>teso, presentando l’<strong>in</strong>novazione<br />

tecnologica come il risultato di<br />

d<strong>in</strong>amiche sociali e culturali complesse.<br />

A differenza della maggior parte dei<br />

musei del settore, a Villa Smeraldi le<br />

tecniche agrarie e lavorative del passato<br />

non sono al primo posto nell’esposizione;<br />

l’accento è <strong>in</strong>vece posto sulla storia,<br />

all’<strong>in</strong>terno della quale le vicende dell’<strong>in</strong>novazione<br />

si dipanano.<br />

La raccolta ammonta ad oltre c<strong>in</strong>quemila<br />

oggetti, comprendenti attrezzi,<br />

grandi macch<strong>in</strong>e, mobili e suppellettili.<br />

Esistono una biblioteca storica specializzata<br />

(oltre tremila volumi e riviste italiane<br />

ed estere) comprendente un consistente<br />

numero di opuscoli ereditati<br />

dalle cattedre ambulanti di Agricoltura<br />

ed un ricco Archivio fotografico.<br />

Sono presenti stoffe, costumi, tappezzerie,<br />

nonché stampe, <strong>in</strong>cisioni e matrici.<br />

Il museo dispone, <strong>in</strong>oltre, di diverse<br />

pubblicazioni relative ad esposizioni<br />

temporanee, di uno schedario <strong>in</strong>ventariale<br />

catalografico e di videocassette<br />

tematiche.<br />

(m.t.f.)<br />

Poggi, dell’<strong>Istituto</strong> delle Scienze dal<br />

quale sarebbero poi discesi i momenti<br />

più importanti della formazione e dello<br />

sviluppo delle istituzioni culturali bolognesi:<br />

la Biblioteca Universitaria, l’Accademia<br />

di Belle Arti, il Conservatorio<br />

musicale e la P<strong>in</strong>acoteca, istituita presso<br />

il noviziato gesuitico di S. Ignazio<br />

come quadreria della stessa Accademia.<br />

Quest’ultima, sorta nel 1804 sulla soppressa<br />

Accademia Clement<strong>in</strong>a, fu istituita<br />

nel 1710 <strong>per</strong> <strong>in</strong>iziativa di Giampietro<br />

Zanotti sotto la protezione di Clemente<br />

XI. Già nel 1796, il Senato bolognese<br />

aveva provveduto a riunire <strong>in</strong><br />

pubblica collezione i dip<strong>in</strong>ti degli edifici<br />

religiosi soppressi, <strong>in</strong>sieme a quelli<br />

dell’<strong>Istituto</strong> delle Scienze. Nel 1882, la<br />

separazione delle accademie dagli istituti<br />

<strong>per</strong> la conservazione portò alla<br />

nascita del museo moderno. Nel 1884 si<br />

aggiunse la donazione Zambeccari: la<br />

seconda <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di tempo, <strong>in</strong> quanto<br />

già nel 1762 mons. Francesco Zambeccari<br />

aveva devoluto all’Accademia un<br />

primo nucleo di dip<strong>in</strong>ti, <strong>in</strong>crementati da<br />

quelli di provenienza Savorgnan, Casali<br />

e dalle o<strong>per</strong>e regalate dagli accademici<br />

d’onore. Nei primi due decenni del<br />

Novecento, sopr<strong>in</strong>tendente Malaguzzi<br />

Valeri, la sede della p<strong>in</strong>acoteca fu<br />

ammodernata da Edoardo Collamar<strong>in</strong>i<br />

Il museo della civiltà contad<strong>in</strong>a di San Mar<strong>in</strong>o<br />

di Bentivoglio, Bologna s.d.; C. Poni, Per<br />

un archivio popolare: il Museo di San Mar<strong>in</strong>o<br />

di Bentivoglio, «Quaderni Storici», n. 31, gennaio-aprile<br />

1976.<br />

4<br />

Bologna<br />

P<strong>in</strong>acoteca Nazionale<br />

Le orig<strong>in</strong>i del museo vanno r<strong>in</strong>tracciate<br />

nelle attività promosse da Luigi Ferd<strong>in</strong>ando<br />

Marsili, che nel 1711 portarono<br />

alla fondazione, all’<strong>in</strong>terno di Palazzo<br />

Bologna, P<strong>in</strong>acoteca Nazionale: Vitale da Bologna, San Giorgio e il Drago, 1335-40

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