Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Bologna MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
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prodotti relativi: il grano e la vite e, <strong>in</strong><br />
modo fortemente specializzato f<strong>in</strong>o al<br />
secondo dopoguerra, la canapa. Il tutto<br />
viene presentato alla luce del rapporto<br />
che legava la campagna alla città.<br />
Praticando la raccolta degli oggetti conformemente<br />
a questi criteri, il museo ha<br />
<strong>per</strong>seguito f<strong>in</strong> dalla sua fondazione l’ambizioso<br />
obiettivo di coniugare la ricerca<br />
storiografica con l’attività espositiva e<br />
didattica propria di un museo modernamente<br />
<strong>in</strong>teso, presentando l’<strong>in</strong>novazione<br />
tecnologica come il risultato di<br />
d<strong>in</strong>amiche sociali e culturali complesse.<br />
A differenza della maggior parte dei<br />
musei del settore, a Villa Smeraldi le<br />
tecniche agrarie e lavorative del passato<br />
non sono al primo posto nell’esposizione;<br />
l’accento è <strong>in</strong>vece posto sulla storia,<br />
all’<strong>in</strong>terno della quale le vicende dell’<strong>in</strong>novazione<br />
si dipanano.<br />
La raccolta ammonta ad oltre c<strong>in</strong>quemila<br />
oggetti, comprendenti attrezzi,<br />
grandi macch<strong>in</strong>e, mobili e suppellettili.<br />
Esistono una biblioteca storica specializzata<br />
(oltre tremila volumi e riviste italiane<br />
ed estere) comprendente un consistente<br />
numero di opuscoli ereditati<br />
dalle cattedre ambulanti di Agricoltura<br />
ed un ricco Archivio fotografico.<br />
Sono presenti stoffe, costumi, tappezzerie,<br />
nonché stampe, <strong>in</strong>cisioni e matrici.<br />
Il museo dispone, <strong>in</strong>oltre, di diverse<br />
pubblicazioni relative ad esposizioni<br />
temporanee, di uno schedario <strong>in</strong>ventariale<br />
catalografico e di videocassette<br />
tematiche.<br />
(m.t.f.)<br />
Poggi, dell’<strong>Istituto</strong> delle Scienze dal<br />
quale sarebbero poi discesi i momenti<br />
più importanti della formazione e dello<br />
sviluppo delle istituzioni culturali bolognesi:<br />
la Biblioteca Universitaria, l’Accademia<br />
di Belle Arti, il Conservatorio<br />
musicale e la P<strong>in</strong>acoteca, istituita presso<br />
il noviziato gesuitico di S. Ignazio<br />
come quadreria della stessa Accademia.<br />
Quest’ultima, sorta nel 1804 sulla soppressa<br />
Accademia Clement<strong>in</strong>a, fu istituita<br />
nel 1710 <strong>per</strong> <strong>in</strong>iziativa di Giampietro<br />
Zanotti sotto la protezione di Clemente<br />
XI. Già nel 1796, il Senato bolognese<br />
aveva provveduto a riunire <strong>in</strong><br />
pubblica collezione i dip<strong>in</strong>ti degli edifici<br />
religiosi soppressi, <strong>in</strong>sieme a quelli<br />
dell’<strong>Istituto</strong> delle Scienze. Nel 1882, la<br />
separazione delle accademie dagli istituti<br />
<strong>per</strong> la conservazione portò alla<br />
nascita del museo moderno. Nel 1884 si<br />
aggiunse la donazione Zambeccari: la<br />
seconda <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di tempo, <strong>in</strong> quanto<br />
già nel 1762 mons. Francesco Zambeccari<br />
aveva devoluto all’Accademia un<br />
primo nucleo di dip<strong>in</strong>ti, <strong>in</strong>crementati da<br />
quelli di provenienza Savorgnan, Casali<br />
e dalle o<strong>per</strong>e regalate dagli accademici<br />
d’onore. Nei primi due decenni del<br />
Novecento, sopr<strong>in</strong>tendente Malaguzzi<br />
Valeri, la sede della p<strong>in</strong>acoteca fu<br />
ammodernata da Edoardo Collamar<strong>in</strong>i<br />
Il museo della civiltà contad<strong>in</strong>a di San Mar<strong>in</strong>o<br />
di Bentivoglio, Bologna s.d.; C. Poni, Per<br />
un archivio popolare: il Museo di San Mar<strong>in</strong>o<br />
di Bentivoglio, «Quaderni Storici», n. 31, gennaio-aprile<br />
1976.<br />
4<br />
Bologna<br />
P<strong>in</strong>acoteca Nazionale<br />
Le orig<strong>in</strong>i del museo vanno r<strong>in</strong>tracciate<br />
nelle attività promosse da Luigi Ferd<strong>in</strong>ando<br />
Marsili, che nel 1711 portarono<br />
alla fondazione, all’<strong>in</strong>terno di Palazzo<br />
Bologna, P<strong>in</strong>acoteca Nazionale: Vitale da Bologna, San Giorgio e il Drago, 1335-40