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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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136 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Ferrara<br />

Ferrara, Castello Estense<br />

questo <strong>per</strong>iodo e nei primi anni del C<strong>in</strong>quecento<br />

con Alfonso I il castello assunse<br />

la funzione e l’aspetto di residenza<br />

riservata alla gestione del governo e alle<br />

sale private dei duchi, divenendo nel corso<br />

del secolo un fastoso palazzo di corte,<br />

grazie all’o<strong>per</strong>a di Girolamo da Carpi e<br />

dell’architetto Alberto Schiatti. Il <strong>per</strong>corso<br />

di visita si snoda attraverso le Sale Gotiche,<br />

le Cuc<strong>in</strong>e Ducali, la Sala del Cordolo<br />

adiacente alla torre orig<strong>in</strong>aria di cui<br />

<strong>in</strong>corpora parte della struttura, la Prigione<br />

di Don Giulio. Al piano nobile si trova<br />

la Sala dell’Aurora, posta all’<strong>in</strong>terno della<br />

Torre dei Leoni, che fa parte, assieme<br />

alla Saletta dei Giochi e alla Sala dei Giochi,<br />

degli appartamenti privati e di rappresentanza<br />

realizzati dai Duchi a partire<br />

dalla seconda metà del XV secolo. Le<br />

decorazioni di queste ultime sale vennero<br />

affidate alla famiglia Lippi (il padre<br />

Camillo e i figli Cesare e Sebastiano), coadiuvata<br />

da Leonardo da Brescia e Ludovico<br />

Settevecchi: sono tutte databili al<br />

terzultimo decennio del XVI secolo. La<br />

visita sarà presto arricchita dal Centro di<br />

Documentazione estense, dove sarà possibile<br />

la consultazione computerizzata di<br />

archivi storici, testi ed elaborazioni multimediali<br />

e che vedrà un ampliamento<br />

importante con l’a<strong>per</strong>tura al pubblico della<br />

salita alla Torre dei Leoni.<br />

M. Borella, Il Castello estense di Ferrara, Milano<br />

1990.<br />

30<br />

Ferrara<br />

Museo Italiano di Architettura,<br />

Design e Ingegneria Avanzata<br />

Il museo è stato a<strong>per</strong>to nell’ottobre 1998<br />

all’<strong>in</strong>terno della casa che fu di Biagio<br />

Rossetti e che, edificata tra il 1491 ed il<br />

1498 e decorata da fregi attribuiti a<br />

Gabriele Frisoni, è generalmente considerata<br />

l’archetipo dell’edilizia domestica<br />

ferrarese.<br />

Frutto di un’<strong>in</strong>tesa fra il Comune e la<br />

Facoltà di Architettura dell’Università<br />

di Ferrara, il museo raccoglie su tre piani<br />

dell’edificio i progetti e le rappresentazioni<br />

dell’architettura, documentata<br />

attraverso elementi di riproducibilità,<br />

quali plastici e modelli anche virtuali,<br />

fotografie e immag<strong>in</strong>i animate, ma anche<br />

disegni e re<strong>per</strong>ti orig<strong>in</strong>ali. Sono e-<br />

sposte le bluepr<strong>in</strong>ts dei disegni orig<strong>in</strong>ali<br />

di F.L. Wright <strong>per</strong> il Museo Guggenheim<br />

di New York e quelli di F.O.<br />

Ghery <strong>per</strong> il nuovo Guggenheim di Bilbao,<br />

nonché numerosi disegni e re<strong>per</strong>ti<br />

di Sartoris Horta e altri. Inoltre, viene<br />

illustrata (anche <strong>in</strong> CD-rom) la storia<br />

dell’edificio rossettiano e del suo ruolo<br />

nell’edilizia ferrarese quattro-c<strong>in</strong>quecentesca.<br />

(e.l.)<br />

31<br />

Ferrara<br />

Museo Anatomico<br />

“Giovanni Tumiati”<br />

Il museo è costituito dalla raccolta dei<br />

preparati anatomici realizzati e ord<strong>in</strong>ati<br />

alla f<strong>in</strong>e del Settecento dal medico<br />

Giovanni Tumiati, professore di anatomia<br />

umana presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a<br />

dell’Università di Ferrara. La collezione,<br />

<strong>in</strong>crementata tra il XVIII e il XIX<br />

secolo, anche con riproduzioni <strong>in</strong> cera,<br />

venne ospitata dal 1840 a Palazzo Paradiso.<br />

Dopo ripetuti spostamenti, è stata<br />

sistemata nel 1932 nella sede attuale,<br />

presso l’<strong>Istituto</strong> di Anatomia Umana.<br />

Nel museo sono ospitati oltre duemila<br />

pezzi: si tratta di calchi e statue anatomiche<br />

<strong>in</strong> gesso e <strong>in</strong> cera, preparati istologici,<br />

antropologici e anatomici di animali<br />

di diverse specie. Nella raccolta<br />

figurano, <strong>in</strong>oltre, alcuni strumenti <strong>per</strong> la<br />

dissezione.<br />

(g.b.p)<br />

32<br />

Ferrara<br />

Museo Geo-Paleontologico<br />

Il museo, f<strong>in</strong>alizzato alla didattica universitaria,<br />

ebbe orig<strong>in</strong>e nel 1964 <strong>in</strong> seguito al<br />

trasferimento dell’<strong>Istituto</strong> di Geologia <strong>in</strong><br />

Palazzo Turchi di Bagno, costruito tra il<br />

1493 e il 1501, probabilmente su progetto<br />

di Biagio Rossetti, autore del vic<strong>in</strong>o<br />

Palazzo dei Diamanti. Sorto grazie all’<strong>in</strong>teresse<br />

del professor Piero Leonardi, il<br />

museo espone al piano nobile dell’edificio<br />

oltre duemila pezzi distribuiti <strong>in</strong> quattro<br />

sezioni. La prima sezione, dedicata<br />

alla Paleontologia dei Vertebrati, contiene<br />

fossili disposti secondo un ord<strong>in</strong>e<br />

sistematico ed evolutivo. Nel nucleo figurano<br />

esemplari di anfibi, rettili mesosauri<br />

del Permiano, terapsidi del Triassico,<br />

un coccodrillo mar<strong>in</strong>o e alcuni ittiosauri<br />

del Giurassico. I mammiferi sono rappresentati<br />

da crani di <strong>per</strong>issodattili giganti<br />

del Paleogene, della tigre dai denti a sciabola<br />

e del r<strong>in</strong>oceronte lanoso del Pleistocene.<br />

Al centro della sala sono sistemati<br />

alcuni scheletri pleistocenici italiani,<br />

come l’elefante e l’ippopotamo nani della<br />

Sicilia, lo stambecco, l’orso delle caverne.<br />

Nella sezione di Preistoria si conservano<br />

resti scheletrici <strong>in</strong> prevalenza cranici,<br />

dall’australopiteco all’uomo moderno:<br />

manufatti dal Paleolitico <strong>in</strong>feriore<br />

all’età del Ferro documentano l’evoluzione<br />

biologica e culturale della specie. La<br />

sezione di Paleontologia degli Invertebrati<br />

contiene fossili illustrati nei loro<br />

aspetti morfologici ed evolutivi da apparati<br />

didattici. L’evoluzione biologica della<br />

terra e i più importanti eventi geologici<br />

sono protagonisti dell’ultima sezione,<br />

<strong>in</strong>titolata alla Geologia storica e costituita<br />

da colonne stratigrafiche e ricostruzioni<br />

ambientali relative alle sequenze<br />

mesozoiche e cenozoiche delle Dolomiti<br />

e del Veneto.<br />

(g.b.p.)

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