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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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44 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Reggio <strong>Emilia</strong><br />

1<br />

Boretto<br />

Museo del Po, della Navigazione<br />

Interna e del Governo delle Acque<br />

Il museo è stato fondato nel 1997 a<br />

seguito di un primo allestimento di materiali<br />

della Sezione Autonoma del Genio<br />

Civile <strong>per</strong> il Po, istituita nel 1925 con<br />

compiti di manutenzione dei fondali e<br />

regolamentazione della navigazione.<br />

Attualmente, nella sede dell’Azienda<br />

Regionale <strong>per</strong> la Navigazione Interna, si<br />

conserva una serie di natanti storici e<br />

numerosi attrezzi relativi ai vari reparti<br />

di lavorazione: pialle, sgorbie, scalpelli<br />

<strong>per</strong> la calafatazione, timoni, ancore,<br />

oblò ed altri strumenti di bordo delle<br />

draghe dismesse. Il reparto di forgiatura,<br />

tuttora <strong>in</strong>tegro, espone modelli lignei<br />

<strong>per</strong> la carpenteria dei grandi raccordi<br />

<strong>per</strong> le pompe di dragaggio, semilavorati,<br />

crogiuoli, l<strong>in</strong>gotti e tenaglie.<br />

Inoltre, saranno allestite varie sezioni<br />

sulla storia della navigazione fluviale <strong>in</strong><br />

<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, della cantieristica, delle<br />

bonifiche e del governo delle acque.<br />

Nel piazzale si trova l’imponente pirodraga<br />

“Secchia” varata a Venezia agli <strong>in</strong>izi<br />

degli anni Trenta.<br />

(s.v.)<br />

F. Bonilauri, V. Maugeri (a cura), Il Museo del<br />

Po. L<strong>in</strong>ee progettuali <strong>per</strong> un sistema museale<br />

della navigazione fluviale, Bologna, pp. 105-<br />

116; F. Foresti, M. Tozzi Fontana, Imbarcazioni<br />

e navigazione del Po. Storia pratiche tecniche<br />

lessico, Bologna 1999.<br />

2<br />

Brescello<br />

Antiquarium<br />

L’antiquarium comunale, istituito nel<br />

1958 e situato nell’ex monastero quattrocentesco<br />

di San Benedetto, conserva<br />

<strong>in</strong>teressanti testimonianze dell’antichità<br />

del territorio di Brescello, fondato,<br />

probabilmente, come oppidum cenomane<br />

situato a nord del Po, quando<br />

il fiume aveva un diverso corso. Già <strong>in</strong><br />

età romana risulta localizzato a sud del<br />

fiume ed abitato dalla tribù Arnensis, a<br />

differenza degli altri centri emiliani,<br />

iscritti nella tribù Pollia. Guado non difficile,<br />

Brescello costituì un punto di<br />

importanza strategica sul <strong>per</strong>corso fluviale.<br />

Il patrimonio del museo è costituito,<br />

tra l’altro, da lapidi funerarie, da<br />

due mosaici del I secolo d.C. e da frammenti<br />

<strong>in</strong> marmo.<br />

Unica nell’Italia settentrionale è la statua<br />

raffigurante un uomo vestito di<br />

mantello con cappuccio, detto lacerna,<br />

<strong>in</strong>dossato dai battellieri del Po. La scultura<br />

è databile alla seconda metà del I<br />

secolo d.C.<br />

(m.l.p.)<br />

A. Bezzi, M. Corradi, G.A. Mansuelli, Memorie e<br />

studi a ricordo dell’<strong>in</strong>augurazione del Museo<br />

comunale, Brescello 1964; Brescello: il Museo<br />

Archeologico, <strong>in</strong> F. Bonilauri, V. Maugeri (a cura),<br />

Il Museo del Po. L<strong>in</strong>ee progettuali <strong>per</strong> un<br />

sistema museale della navigazione fluviale,<br />

Bologna, pp. 105-116.<br />

3<br />

Brescello<br />

Museo di Peppone e Don Camillo<br />

Il museo è ospitato al secondo piano del<br />

complesso monastico quattrocentesco<br />

di S. Benedetto, <strong>in</strong> parte restaurato,<br />

dove si trovano la biblioteca, l’antiquarium<br />

ed altri servizi culturali. La sua formazione<br />

risale alla mostra allestita nel<br />

1989 comprendente gli oggetti utilizzati<br />

nella serie c<strong>in</strong>ematografica dedicata<br />

ai notissimi <strong>per</strong>sonaggi di Giovann<strong>in</strong>o<br />

Guareschi; si costituì così il primo nucleo<br />

della raccolta, poi trasformata <strong>in</strong><br />

esposizione <strong>per</strong>manente.<br />

Oltre agli oggetti di scena - celebre il<br />

carro armato, protagonista di un memorabile<br />

episodio, che accoglie il visitatore<br />

nel piazzale - il museo conserva locand<strong>in</strong>e,<br />

fotografie di scena e materiali<br />

cartacei relativi ai film girati tra il 1951<br />

e il 1965.<br />

Tra i cimeli esposti nella sala pr<strong>in</strong>cipale<br />

figurano la motocicletta di Peppone e la<br />

bicicletta di don Camillo; nella sala successiva<br />

sono state ricostruite la canonica<br />

di don Camillo e la cuc<strong>in</strong>a di Peppone.<br />

Dal 1996, <strong>in</strong> una sala del <strong>per</strong>corso<br />

espositivo è anche allestito il laboratorio<br />

del liutaio Raffaele Vaccari, costruttore<br />

di viol<strong>in</strong>i orig<strong>in</strong>ario di Lentigione,<br />

una frazione di Brescello. Vetr<strong>in</strong>e con<br />

attrezzi, forme <strong>per</strong> strumenti e un ricco<br />

materiale fotografico ne documentano<br />

la produzione, diffusa a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Una mostra antologica <strong>per</strong>manente<br />

di fotografie, scritti, disegni di<br />

Guareschi e dei relativi filmati è allestita,<br />

<strong>per</strong> volontà dei figli, presso il Centro<br />

Studi di Busseto dedicato allo scrittore<br />

parmense.<br />

(p.t.)<br />

Guida al paese di Peppone e Don Camillo, Reggio<br />

<strong>Emilia</strong> 1996; Brescello, paese di Don Camillo,<br />

Brescello s.d.<br />

4<br />

Canossa<br />

Museo Nazionale<br />

“Naborre Campan<strong>in</strong>i”<br />

Il museo, <strong>in</strong>augurato nel 1893, alla sommità<br />

della rupe di Canossa raccoglie <strong>in</strong><br />

prevalenza materiali r<strong>in</strong>venuti tra le<br />

rov<strong>in</strong>e del castello durante gli scavi eseguiti<br />

dal CAI della Val d’Enza, sotto la<br />

direzione di Gaetano Chierici prima e di<br />

Naborre Campan<strong>in</strong>i poi, tra il 1877 ed il<br />

1890.<br />

Il castello di Canossa, di cui rimangono<br />

poche strutture <strong>in</strong> elevazione nei lati<br />

sud ed est del rilievo, ma che si può ipoteticamente<br />

ricondurre a una tipologia<br />

ripetitiva del sistema fortificato attonide,<br />

è stato sede dello storico <strong>in</strong>contro<br />

tra Papa Gregorio VII e re Enrico IV di<br />

Franconia, alla presenza di Matilde e<br />

dell’Abate di Cluny, nel gennaio 1077.<br />

Nella raccolta figurano la s<strong>in</strong>golare vasca<br />

battesimale <strong>in</strong> arenaria del XII secolo;<br />

capitelli di diversa fattura e datazione;<br />

frammenti di ceramiche con smalti<br />

policromi, stemmi graffiti e <strong>in</strong>segne<br />

araldiche, vetri, coppe, ampolle con<br />

fregi, posate <strong>in</strong> bronzo, chiavi, utensili<br />

<strong>in</strong> rame, bronzo e ferro, frammenti <strong>in</strong><br />

marmo e <strong>in</strong> arenaria di provenienza<br />

funeraria.<br />

(f.b.)

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