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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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Prov<strong>in</strong>cia di Bologna MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

105<br />

La raccolta è stata <strong>in</strong>crementata <strong>in</strong><br />

occasione di alcune mostre allestite a<br />

partire dagli anni Ottanta, e comprende<br />

attualmente una cospicua serie di<br />

ocar<strong>in</strong>e corredate dagli attrezzi <strong>per</strong> la<br />

loro fabbricazione utilizzati dai diversi<br />

artigiani che hanno o<strong>per</strong>ato a Budrio o<br />

che, trasferitisi dal paese natale, hanno<br />

diffuso la conoscenza di questo strumento<br />

<strong>in</strong> Italia e nel mondo.<br />

(p.t.)<br />

45<br />

Castel del Rio<br />

Museo della Guerra<br />

Il museo, sorto <strong>per</strong> <strong>in</strong>iziativa di un gruppo<br />

di cittad<strong>in</strong>i di Castel del Rio - poi riuniti<br />

<strong>in</strong> associazione con lo scopo di raccogliere<br />

documenti relativi sulla seconda<br />

guerra mondiale - è stato recentemente<br />

trasferito <strong>in</strong> un ampio locale soppalcato<br />

al secondo piano del palazzofortezza<br />

Alidosi. L’edificio, attuale residenza<br />

municipale, fu costruito nel 1510<br />

<strong>per</strong> volere del card<strong>in</strong>al Francesco, ma<br />

realizzato limitatamente ad un’ala, costituita<br />

da un corpo centrale su pianta<br />

quadrata e due bastioni. La raccolta<br />

comprende <strong>in</strong> prevalenza armi, divise,<br />

attrezzature, materiale bellico degli e-<br />

serciti che combatterono nel territorio<br />

imolese e bolognese nel corso della<br />

seconda guerra mondiale. In buon numero<br />

anche re<strong>per</strong>ti e testimonianze sulla<br />

realtà locale nel <strong>per</strong>iodo che precedette<br />

lo scoppio del conflitto.<br />

(p.t.)<br />

Dozza Imolese, Museo della Rocca: Felice Torelli, Ritratto di Emilio Malvezzi, 1711-13<br />

46<br />

Dozza Imolese<br />

Museo della Rocca<br />

Il museo, che si compone di diversi<br />

nuclei storici e artistici (dip<strong>in</strong>ti e arredi<br />

<strong>in</strong> prevalenza del XVII secolo, raccolte<br />

di armi, di arte moderna, e di materiali<br />

della civiltà contad<strong>in</strong>a), è ospitato<br />

all’<strong>in</strong>terno della rocca posta alla sommità<br />

del borgo medievale, fortificato da<br />

Cater<strong>in</strong>a Sforza nel XV secolo. Nel 1562<br />

e nel 1676 ne furono <strong>in</strong>feudati rispettivamente<br />

i Campeggi e i Malvezzi, che<br />

abitarono la rocca ricostruita da Giorgio<br />

Marchesi (1480-1484) e venne nuovamente<br />

modificata tra il 1565 e il 1594<br />

con baluardi, mura merlate e torrioni<br />

cil<strong>in</strong>drici. Una passerella sostituisce oggi<br />

il ponte levatoio.<br />

Dell’assetto <strong>in</strong>terno dell’edificio sopravvivono<br />

l’elegante loggia r<strong>in</strong>ascimentale,<br />

le carceri con le iscrizioni dei condannati,<br />

e un pozzo a rasoio. All’arredo seicentesco<br />

dell’edificio richiamano alcuni<br />

notevoli Ritratti di <strong>per</strong>sonaggi della<br />

famiglia Malvezzi, eseguiti da Pier Francesco<br />

Cittad<strong>in</strong>i e Felice Torelli, un<br />

S.Girolamo del Tiar<strong>in</strong>i e un arazzo di manifattura<br />

fiamm<strong>in</strong>ga. Intatto il mobilio<br />

della stanza che ospitò Pio VII.<br />

La raccolta d’arte moderna comprende<br />

i bozzetti relativi ad affreschi eseguiti<br />

sulle facciate degli edifici del borgo, <strong>in</strong><br />

occasione delle varie edizioni del concorso<br />

“Muro dip<strong>in</strong>to”. All’importante<br />

rassegna artistica hanno partecipato, a<br />

partire dagli anni Sessanta, noti pittori

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