Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
195<br />
<strong>in</strong>augurato nel 1994. Tra i più importanti<br />
di questo genere <strong>in</strong> Italia, copre un’area<br />
di oltre sessantamila metri quadrati.<br />
Qui sono collocati rari esemplari di velivoli:<br />
dal “Sukoi 7”, unico esistente <strong>in</strong> occidente,<br />
al “Mig 23” della nota serie russa,<br />
unico <strong>in</strong> Italia. Non meno raro è il “Saiman<br />
202” del 1932. Recente è l’acquisizione<br />
del “Corsair II”, donato dal governo<br />
statunitense. Particolarmente ricca la<br />
raccolta di documenti, oggetti, cimeli,<br />
uniformi, onorificenze e dist<strong>in</strong>tivi. In un<br />
apposito padiglione sono esposte collezioni<br />
di medaglie, tra le quali figura quella<br />
donata da Mussol<strong>in</strong>i ad Italo Balbo <strong>per</strong><br />
le transvolate atlantiche del 1930 e del<br />
1933. Il museo pubblica un semestrale<br />
“Sulle ali della storia” con <strong>in</strong>formazioni e<br />
notizie sulla storia dell’aeronautica e sulle<br />
attività del Parco Tematico.<br />
(o.p.)<br />
17<br />
Rim<strong>in</strong>i<br />
Museo Nazionale del Motociclo<br />
Inaugurato alla f<strong>in</strong>e del 1994 a Cerasolo<br />
di Coriano <strong>per</strong> <strong>in</strong>iziativa di tre collezionisti,<br />
G. Corvatta, G. Savoretti e A.<br />
Zagh<strong>in</strong>i, che hanno riunito le proprie<br />
raccolte <strong>in</strong> un unico contesto espositivo,<br />
il museo ri<strong>per</strong>corre l’evoluzione del<br />
mezzo motociclistico dall’<strong>in</strong>izio del secolo<br />
ai giorni nostri. Il grande parco della<br />
nuova sede, di recente strutturata <strong>in</strong><br />
un edificio posto nelle immediate adiacenze<br />
di Rim<strong>in</strong>i, è dest<strong>in</strong>ato ad ospitare<br />
manifestazioni all’a<strong>per</strong>to e raduni.<br />
È un museo unico nel suo genere, con<br />
oltre duecento esemplari presenti anche<br />
nell’attuale ord<strong>in</strong>amento, arricchitosi<br />
di nuove acquisizioni e prestiti da<br />
parte di vari collezionisti.<br />
Sono oltre c<strong>in</strong>quanta le marche che si<br />
riferiscono alla f<strong>in</strong>e dell’Ottocento, ed al<br />
<strong>per</strong>iodo tre le due guerre mondiali; circa<br />
settanta sono i mezzi costruiti prima<br />
del 1945. Un apparato documentario,<br />
fotografico e illustrativo correda il museo,<br />
che svolge anche una funzione di<br />
centro di documentazione.<br />
(o.p.)<br />
Saludecio, Museo d’Arte Sacra “Beato Amato<br />
Ronconi”: Guido Cagnacci, La processione del<br />
Santissimo Sacramento, 1627-28<br />
18<br />
Saludecio<br />
Museo d’Arte Sacra<br />
“Beato Amato Ronconi”<br />
Il museo, attualmente <strong>in</strong> fase di riord<strong>in</strong>amento,<br />
occupa alcuni ambienti annessi<br />
alla parrocchiale di San Biagio. La<br />
chiesa, progettata tra il 1786 e il 1800<br />
da Giuseppe Achilli e decorata dallo<br />
scultore Antonio Trentanove, <strong>in</strong>tegra di<br />
fatto l’odierno assetto museale che<br />
comprende notevoli suppellettili sacre,<br />
argenterie, <strong>in</strong>tagli, ebanisterie, arredi<br />
liturgici e tessuti, dip<strong>in</strong>ti, elementi decorativi<br />
provenienti da altri luoghi di<br />
culto del territorio di Saludecio. Numerosi<br />
sono gli oggetti che si legano al culto<br />
del Beato Amato Ronconi il cui corpo<br />
si venera all’<strong>in</strong>terno della Chiesa di<br />
San Biagio ed al nome del quale è <strong>in</strong>titolata<br />
la piccola celletta (popolarmente<br />
nota come “Cappella dell’Olmo”, dalla<br />
reliquia rappresentata dall’antichissimo<br />
tronco d’albero che si conserva nell’<strong>in</strong>terno).<br />
Nel museo e nella stessa parrocchiale si<br />
conservano alcune importanti pitture<br />
sei-settecentesche. Tra le altre si segnalano<br />
o<strong>per</strong>e del Cent<strong>in</strong>o (I Santi Giuseppe,<br />
Sebastiano, Rocco e Sant’Antonio<br />
da Padova, 1660), di Guido Cagnacci<br />
(San Sisto Papa e La processione<br />
del Santissimo Sacramento,<br />
1627-28) e di Claudio Ridolfi (Decollazione<br />
del Battista, 1605).<br />
(o.p.)<br />
19<br />
San Giovanni <strong>in</strong> Marignano<br />
Museo Storico e Archeologico<br />
Il piccolo museo, che occupa uno degli<br />
ambienti della Biblioteca comunale situata<br />
nell’edifico dell’ex Casa del Fascio<br />
risalente ai primi anni Trenta, è stato ord<strong>in</strong>ato<br />
nel 1984 con l’esposizione al pubblico<br />
di re<strong>per</strong>ti archeologici di varia epoca,<br />
r<strong>in</strong>venuti nel corso di uno scavo condotto<br />
sulle coll<strong>in</strong>e di Castel Vecchio <strong>in</strong>torno<br />
alla metà degli anni C<strong>in</strong>quanta. Allo studio<br />
di questi materiali, rimasti a lungo <strong>in</strong>editi<br />
presso gli uffici comunali, ha fatto<br />
seguito una mostra divenuta poi <strong>per</strong>manente.<br />
Oltre alla sezione archeologica, è<br />
stata allestita una sezione documentaria<br />
sulla storia medievale e moderna del paese<br />
e del territorio di S. Giovanni.<br />
(f.l.)<br />
M.L. De Nicolò, Nuove ricerche su Conca città<br />
profondata, Quaderni del Museo di San Giovanni<br />
<strong>in</strong> Marignano, 1, S. Giovanni <strong>in</strong> Marignano<br />
1985.<br />
20<br />
Santarcangelo di <strong>Romagna</strong><br />
Museo degli Usi e Costumi<br />
della Gente di <strong>Romagna</strong><br />
Il museo, <strong>in</strong>augurato nel 1981, è nato dal<br />
lavoro di raccolta avviato negli anni Sessanta<br />
da un gruppo di ricercatori riuniti<br />
dal 1973 nel Comitato etnografico guidato<br />
dal museologo Giuseppe Sebesta,<br />
fondatore del Museo degli usi e costu-