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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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90 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Bologna<br />

12<br />

Bologna<br />

Museo Civico del Risorgimento<br />

Bologna, Museo Civico del Risorgimento:<br />

Gaetano Belvederi, Napoleone III, 1865 c.<br />

Il museo è stato <strong>in</strong>augurato nel 1893. Collocato<br />

<strong>in</strong> una sala al pian terreno del<br />

Museo Civico, offriva un allestimento<br />

molto curato anche da un punto di vista<br />

scenografico con le pareti ornate dagli<br />

stemmi delle città della regione e dai busti<br />

dei grandi protagonisti del Risorgimento<br />

italiano. Nelle vetr<strong>in</strong>e erano esposti i documenti,<br />

i cimeli, le medaglie: una mole<br />

di materiale la cui raccolta aveva avuto<br />

<strong>in</strong>izio già dieci anni prima dell’a<strong>per</strong>tura<br />

del museo, <strong>in</strong> occasione dell’Esposizione<br />

Nazionale di Tor<strong>in</strong>o (1884) nell’ambito<br />

della quale fu allestito un padiglione sul<br />

Risorgimento italiano. A questo nucleo<br />

vennero aggiunti altri materiali nel 1888<br />

anno delle Celebrazioni <strong>per</strong> l’VIII Centenario<br />

dello Studio e dell’Esposizione emiliana<br />

a Bologna. In questo contesto, a San<br />

Michele <strong>in</strong> Bosco fu allestito il “Tempio<br />

del Risorgimento”. Il successo ottenuto<br />

dalla mostra fu tale che il Consiglio Comunale<br />

deliberò l’istituzione del Museo del<br />

Risorgimento. Chiuso al pubblico durante<br />

la seconda guerra mondiale, è stato ria<strong>per</strong>to<br />

nel 1954 con la denom<strong>in</strong>azione di<br />

“Museo civico del primo e secondo Risorgimento”.<br />

Nei decenni successivi, l’esposizione<br />

ha subito alterne vicende con vari<br />

riallestimenti e <strong>per</strong>iodi di chiusura. Dal<br />

1990 il museo è ospitato al pian terreno<br />

di Casa Carducci, dove attualmente ha<br />

sede. Il <strong>per</strong>corso espositivo si sviluppa <strong>in</strong><br />

c<strong>in</strong>que sale, a partire dal <strong>per</strong>iodo napoleonico<br />

f<strong>in</strong>o alla prima guerra mondiale.<br />

Il materiale esposto costituisce una selezione<br />

alquanto ridotta del ricco patrimonio<br />

museale. Particolare attenzione è<br />

dedicata alla storia della città di Bologna<br />

nel <strong>per</strong>iodo risorgimentale. In mostra<br />

figurano divise, armi, uniformi, bandiere<br />

ed anche stampe e dip<strong>in</strong>ti (tra le altre,<br />

o<strong>per</strong>e di Muzzi e Ademollo).<br />

(p.t.)<br />

A. Albertazzi, F. Tarozzi, La classe dirigente bolognese<br />

e il «Tempio del Risorgimento», «Bollett<strong>in</strong>o<br />

del Museo del Risorgimento», XXXIV,<br />

1989; A. Varni, Un Museo <strong>per</strong> il Risorgimento<br />

nella Bologna del dopoguerra, «Bollett<strong>in</strong>o del<br />

Museo del Risorgimento», XXXIV, 1989; Invito<br />

al Museo civico del Risorgimento. Casa Carducci,<br />

Bologna 1990.<br />

13<br />

Bologna<br />

Civico Museo Bibliografico<br />

Musicale<br />

Il museo, allestito nell’ex convento agost<strong>in</strong>iano<br />

di S. Giacomo Maggiore (1267),<br />

oggi sede del Conservatorio musicale,<br />

trae orig<strong>in</strong>e dalla prestigiosa raccolta di<br />

padre Giovanni Battista Mart<strong>in</strong>i (1706-<br />

1784), comprendente una delle più<br />

importanti biblioteche musicali esistenti<br />

a livello mondiale, cui si aggiunge la<br />

cospicua galleria dei ritratti di musicisti<br />

collezionati dallo stesso Mart<strong>in</strong>i. Passata<br />

alle cure di padre Stanislao Mattei<br />

(1750-1825), la biblioteca si arricchì di<br />

alcune cent<strong>in</strong>aia di sue composizioni<br />

manoscritte, e da raccolta privata divenne<br />

istituzione pubblica. Dopo vari e<br />

alterni progetti <strong>in</strong> epoca napoleonica, tra<br />

il 1917 - anno di donazione al Comune -<br />

ed il 1927 - anno di reale entrata <strong>in</strong> possesso<br />

- la raccolta mart<strong>in</strong>iana, forse depredata,<br />

nel frattempo, di alcuni pezzi<br />

importanti, confluì nel Liceo musicale,<br />

istituito nel 1804. Dopo anni di <strong>in</strong>curia,<br />

nel 1855 fu nom<strong>in</strong>ato primo bibliotecario<br />

stabile Gaetano Gaspari (1808-<br />

1881), maestro di cappella <strong>in</strong> San Petronio<br />

e studioso di storia della musica.<br />

Durante la sua trentennale gestione la<br />

biblioteca <strong>in</strong>crementò il patrimonio storico-musicale,<br />

fra cui spicca l’acquisizione<br />

della <strong>in</strong>gente collezione di libretti.<br />

L’attuale ord<strong>in</strong>amento del museo segue<br />

ancora i criteri adottati dal Gaspari, poi<br />

conservati nel tempo dai suoi successori,<br />

anche all’<strong>in</strong>domani dell’istituzione,<br />

nel 1942, del Conservatorio Statale<br />

“G.B. Mart<strong>in</strong>i”, al quale compete giuridicamente<br />

una parte del patrimonio storico-musicale.<br />

Nel suo complesso, il<br />

museo comprende una delle più cospicue<br />

raccolte di musica e trattati a stampa<br />

del C<strong>in</strong>que e Seicento, nonché rari<br />

volumi manoscritti, tra i quali il celebre<br />

Q 15, costituito da composizioni polifoniche<br />

quattrocentesche. Nella collezione<br />

si segnalano, <strong>in</strong>oltre, i ventisette volumi<br />

di Ottaviano Petrucci, primi esemplari<br />

di stampa musicale e un fondo di<br />

circa diecimila libretti <strong>per</strong> musica. Nella<br />

celebre quadreria, che già nel 1773<br />

contava ottanta ritratti, comprendente<br />

Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale:<br />

C<strong>in</strong>c<strong>in</strong>nato Baruzzi, Busto <strong>in</strong> marmo di Gioacch<strong>in</strong>o<br />

Ross<strong>in</strong>i

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