Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Ferrara MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
137<br />
R. Posenato, Coccodrilli di mare e r<strong>in</strong>oceronti<br />
lanosi. Il Museo geo-paleontologico dell’Università<br />
di Ferrara, «IBC Informazioni», 4, n. 6,<br />
1996, p. 68.<br />
33<br />
Ferrara<br />
Orto Botanico<br />
L’Orto Botanico venne organizzato a f<strong>in</strong>i<br />
didattici nel 1771 nei terreni di Palazzo<br />
Paradiso, sede dello Studio ferrarese.<br />
Trasferito nel 1919 <strong>in</strong> un appezzamento<br />
attiguo a Palazzo Schifanoia e poi<br />
riportato alla sede orig<strong>in</strong>aria, nel 1925,<br />
fu spostato def<strong>in</strong>itivamente nel 1963<br />
presso l’<strong>Istituto</strong> di Botanica dell’Università<br />
e qui allestito secondo un ord<strong>in</strong>e<br />
sistematico. Attualmente l’orto comprende<br />
circa millesettecento piante coltivate<br />
all’a<strong>per</strong>to e ord<strong>in</strong>ate <strong>per</strong> famiglie,<br />
<strong>in</strong> aiuole dist<strong>in</strong>te o <strong>in</strong> grandi serre; di<br />
particolare pregio le collezioni di piante<br />
succulente e le raccolte di orchidee<br />
e piante medic<strong>in</strong>ali.<br />
(g.b.p.)<br />
rilievi del Giudizio Universale, l’ episodio<br />
artisticamente più rilevante, concepito<br />
secondo un’iconografia di diffusione<br />
europea. Lungo il lato meridionale sono<br />
visibili i resti della Porta dei Mesi, scolpita<br />
verso il 1230 da ignota maestranza antelamica.<br />
Un recente restauro ha restituito<br />
alla cromia orig<strong>in</strong>aria il rivestimento<br />
plastico dell’edificio. Il campanile, attribuito<br />
a Leon Battista Alberti f<strong>in</strong>o al<br />
quarto ord<strong>in</strong>e (1442), fu completato da<br />
Giovan Battista Aleotti, mentre la grande<br />
abside venne disegnata nel 1498 da Biagio<br />
Rossetti. Nell’<strong>in</strong>terno, adattato nel<br />
1712 dall’architetto Mazzarelli, si ricordano<br />
il fonte battesimale attribuito a<br />
Nicholaus, la Madonna <strong>in</strong> trono e Santi<br />
(1524) e i Santi Pietro e Paolo (1530) del<br />
Garofalo, l’Incoronazione della Verg<strong>in</strong>e di<br />
Francesco Francia, la pala con i Santi<br />
Lorenzo Martire e Francesco dello Scarsell<strong>in</strong>o,<br />
e il Martirio di S. Lorenzo del<br />
Guerc<strong>in</strong>o (1629). Nel museo si conservano<br />
numerosi frammenti lapidei, una<br />
testata di sarcofago dell’VIII secolo, sei<br />
formelle marmoree del dodicesimo secolo,<br />
provenienti dal <strong>per</strong>gamo di S. Giorgio,<br />
e un bassorilievo duecentesco con Cristo<br />
benedicente. Una stanza è dedicata al Ciclo<br />
dei Mesi, composto da 12 formelle <strong>in</strong> marmo<br />
con scene tratte dal lavoro nei campi,<br />
dal celebre capitello istoriato attribuito<br />
al Maestro del Capitello del Battista e<br />
da una piccola statua equestre, forse<br />
Ritratto di Guglielmo degli Adelardi. Tra<br />
le sculture si ricordano la Madonna del<br />
Melograno (1408) e il S. Maurelio di Jacopo<br />
della Quercia. Al centro della sala sono<br />
collocate le famose portelle dell’organo<br />
con S. Giorgio che uccide il drago e l’Annunciazione,<br />
dip<strong>in</strong>te nel 1469 da Cosmè<br />
Tura, e le tavole già utilizzate come dossali<br />
dell’altare maggiore (1530). Interessante<br />
la serie degli otto arazzi con La vita<br />
e il martirio dei Santi Giorgio e Maurelio,<br />
tessuti tra il 1551 e il 1553 dal fiamm<strong>in</strong>-<br />
34<br />
Ferrara<br />
Museo della Cattedrale<br />
Il museo è stato istituito nel 1929 ed ord<strong>in</strong>ato<br />
nel salone soprastante l’atrio della<br />
Cattedrale. L’attuale allestimento comprende<br />
<strong>in</strong> prevalenza o<strong>per</strong>e e arredi che<br />
documentano la storia e la fabbrica dell’antica<br />
chiesa dedicata a S. Giorgio, edificata<br />
dal 1135 <strong>per</strong> commissione di Guglielmo<br />
II degli Adelardi su progetto di<br />
Nicholaus, allievo di Wiligelmo, il cui<br />
nome si legge nella lunetta del portale<br />
centrale con S.Giorgio che uccide il<br />
drago. La facciata tripartita conserva i<br />
caratteri dell’<strong>in</strong>iziale impostazione romanica<br />
dalla base al primo ord<strong>in</strong>e di loggette;<br />
un secolo più tardi fu <strong>in</strong>tegrata nel<br />
registro su<strong>per</strong>iore con un nuovo ord<strong>in</strong>e<br />
di loggiati, dodici bifore e la galleria lungo<br />
le cuspidi. Al cantiere gotico della cattedrale<br />
risalgono la sopraelevazione del<br />
protiro, sull’esempio del duomo di Modena,<br />
e la decorazione del timpano con i<br />
Ferrara, Museo della Cattedrale: Cosmè Tura, San Giorgio che uccide il drago, 1469